Arsutoria Magazine

IPR, un percorso virtuoso e concreto verso il sostenibile

Le Linee Guida UNI/PdR 134:2022 segnano un punto di svolta per le piccole e medie imprese (PMI) nel campo della sostenibilità. Con l’introduzione di un sistema di rating da 1 a 5, queste linee guida offrono alle PMI uno strumento pratico per valutare il loro impegno verso la sostenibilità, spaziando da “Insufficiente” a “Eccellente”.

Un caso emblematico è rappresentato da IPR S.p.A., che ha ottenuto un rating di 4, a conferma di un impegno profondo e di strategie ben definite per una gestione sostenibile. Questo risultato non solo riflette la serietà dell’approccio di IPR S.p.A., ma stimola anche l’intera filiera ad adottare pratiche più sostenibili. Questo approccio migliora l’immagine e la competitività delle PMI oltre a contribuire a un impatto positivo più ampio sulla società e sull’ambiente. Il successo di IPR S.p.A. dimostra come l’impegno nella sostenibilità possa generare benefici tangibili, evidenziando il ruolo centrale delle PMI nel promuovere un futuro più responsabile e sostenibile.

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Apego, una lunga storia che si traduce in esperienza

Quasi 60 anni di storia nel mondo degli stampi per calzatura, questo il ragguardevole bagaglio di esperienza che Apego mette a disposizione del mercato.

Fondata nel 1966 da Angelo Montagna (ancora attivo in azienda nonostante abbia da poco compiuto 90 anni) e da altri due soci, Apego è divenuta, all’inizio dell’ultimo decennio del secolo scorso, interamente di proprietà della famiglia Montagna.

Punto di riferimento nel settore high tech degli stampi per calzature, da molti anni annovera fra i propri clienti le più importanti aziende nazionali e internazionali. Apego trova casa a Cilavegna (in provincia di Pavia), si inserisce con successo nella realtà vigevanese e si specializza fin da subito nel settore calzature, realizzando stampi in acciaio e alluminio per gomma a compressione.

Gli anni ‘70 definiscono il carattere della società che punta sulla specializzazione, attraverso l’utilizzo di macchinari di precisione, e sullo sviluppo del mercato estero. In quel periodo Apego inizia a farsi strada nel settore lavorando con materiali quali PVC e TR, che permettono di modellare forme più complesse con l’ausilio di tecniche innovative e grazie a macchinari per l’elettroformatura che consentono di realizzare finiture per l’epoca impensabili.

Oggi, oltre alla famiglia Montagna, in azienda sono impiegate circa quaranta persone. Collaboratori altamente qualificati e tecnologie avanzate rappresentano il perfetto sodalizio per interagire con i clienti durante tutte le fasi di lavorazione dello stampo, dallo sviluppo del progetto alla realizzazione, e di fornire un servizio completo: consulenza, progettazione CAD/CAM, prototipazione rapida, lavorazione con macchine CNC e collaudo stampi.

Apego, oggi, esporta l’85% circa della produzione in oltre 30 Paesi. Principalmente Europa, nord, centro e sud America, Asia e Pacifico. Dispone di un’agenda clienti fidelizzata grazie a una filosofia aziendale che predica l’attenzione scrupolosa a ogni singolo dettaglio.

Non solo tomaie per Sneaknit

Sneaknit si posiziona sempre più al centro dell’innovazione di filiera. La straordinaria versatilità dell’azienda, risultato della combinazione di avanzata capacità produttiva e approfondito know-how distintivo, ha condotto a un successo alimentato dalla capacità di scegliere la macchina e il filato ottimali, adattandoli alle esigenze specifiche di ogni cliente. Proprio la gamma di macchinari, ampia e diversificata, comprende soluzioni piane idealiper la produzione di pannelli, così come le macchine a tecnologia 3D risultano perfette per lavorazioni intricate e dettagliate.

Sono proprio i clienti ad affidare a Sneaknit i progetti più complessi riconoscendo loro un’alta competenza anche nelle lavorazioni più sfidanti. “Il nostro team di programmatori e tecnici altamente qualificati – dicono dall’azienda – guida ogni processo con precisione, consigliando il cliente nella scelta del filato e della macchina più idonei per ogni progetto.”

Attraverso un approccio end-to-end nel processo di produzione, viene garantito un risultato finale che supera le aspettative, trasformando ogni dettaglio in un elemento chiave per il successo dello sviluppo di una vasta gamma di prodotti. Sneaknit si distingue per la sua dedizione a un’eccellenza senza compromessi e per la capacità di tradurre le visioni dei clienti in creazioni impeccabili ed esclusive.

Luigi Carnevali: servizio al cliente, qualità e sostenibilità

La storia della Luigi Carnevali affonda le sue radici lontano nel tempo, addirittura agli inizi del 900, quando si presenta sul mercato specializzandosi nella produzione e vendita di fibbie, guarnizioni e ricami, questi ultimi particolarmente apprezzati negli anni Venti e Trenta.

Dagli anni ’60, l’azienda con sede a Buccinasco, in provincia di Milano, si specializza nella commercializzazione di rinforzi termoadesivi e autoadesivi per il settore calzaturiero e, in seguito, pellettiero.

La qualità dei prodotti e l’attenzione e vicinanza al cliente portano ben presto la Luigi Carnevali a diventare partner di marchi e Maison di grande prestigio comeBottega Veneta, Prada, Gucci, Louis Vuitton e Christian Louboutin.

Così come si contraddistingue per essere una realtà aziendale sempre al passo con i tempi, in grado di proporre alla clientela articoli all’avanguardia, come la guttaperca, un materiale esclusivo realizzato con il caucciù naturale e incredibilmente traspirante, che Luigi Carnevaliintroduce da pioniere in Italia e di cui è ancora oggi concessionario, impiegato per il rinforzo delle pelli.

Nel 2017 la Luigi Carnevali S.a.s.completa la fusione con la consociata Resinoll, specializzata nella vendita di termoadesivi di rinforzo per l’abbigliamento. Si tratta di una fusione importante, che permette di offrire ai clienti una gamma di prodotti davvero completa e a 360°, che vanno dai rinforzi per la calzatura e pelletteria, a quelli per l’abbigliamento in pelle e in tessuto.

“La fusione con la nostra consociata Resinoll ci ha permesso di sfruttare le sinergie tra le varie divisioni e di fare tesoro del know-how e delle competenze maturate in settori diversi, come quello degli accessori rispetto all’abbigliamento. Così, ad esempio, se nell’abbigliamento abbiamo importato materiali più strutturati dove era richiesto, nell’ambito della calzatura abbiamo introdotto materiali di rinforzo più leggeri e invisibili, con grande soddisfazione dei nostri clienti più esigenti. Senza dubbio questa ‘migrazione di competenze’ ci ha portato ad avere risultati sempre migliori in tutti gli ambiti in cui operiamo”.

Corplast: competenza e professionalità dal 1973

Nata nel ’73 proponendo suole stampate in TPR e PVC nelle colorazioni nero e marrone, Corplast si è affermata dapprima nel nascente distretto calzaturiero del Fermano-Maceratese e poi nei principali mercati calzaturieri europei e internazionali. Nel tempo la schiera di materiali e soluzioni si è allargata per andare incontro alle esigenze del settore moda, ed è aumentata la difficoltà tecnica e la raffinatezza delle soluzioni proposte, così come il numero di articoli in catalogo stampabili con presse ad iniezione. Un catalogo che oggi vanta oltre 2000 articoli selezionabili e stampabili in 6 famiglie di materiali: TPR, TPU, PU, EVA, EvolGum e Rubflex, disponibili nelle colorazioni standard, traslucenti, espanse, gommate e metallizzate.

Il settore Moda rappresenta da sempre la parte trainante delle produzioni Corplast, tanto da aver garantito all’azienda la fiducia da parte di importanti marchi Italiani e internazionali, ma in crescita è anche il settore Safety & Sport, dove i materiali proposti – primo tra tutti il TPU – sono ideali per la produzione di calzature e inserti per il mondo safety e sport di alta gamma. I compound speciali TPU sono, inoltre, naturalmente antiscivolo e ideali per resistere agli olii e all’abrasione, nel pieno rispetto dei requisiti minimi obbligatori imposti per le calzature antinfortunistiche.

Un’attenzione costante è, infine, dedicata da Corplast alla sostenibilità, che opera secondo le 3R – Reduce, Reuse & Recycle, seguendo la Circolaritàdei materiali ela Tracciabilitàdi filiera, per offrire 4 linee di materiali che mantengono al contempo inalterata la qualità del prodotto finito: TPR certificato GRScon contenuto percentuale riciclato proveniente dal recupero di scarti TPR. TPU certificato GRScon contenuto percentuale riciclato proveniente dal recupero di scarti TPU. EVA con contenuto percentuale di EVA bio-baseddi terza generazione* (che sfrutta organismi indipendenti dalla fonte di alimentazione umana). EVA con contenuto percentuale di EVA rigenerataproveniente dal recupero degli scarti in fase di produzione.

Bramac: far crescere il made in Italy

Abbiamo incontrato Alessandro Bracalente, vulcanico imprenditore marchigiano, seconda generazione della azienda Bramac, fondata 60 anni fa da suo padre Masiero. Ci riceve assieme alla figlia Ginevra, una laurea a pieni voti a Milano, un’esperienza di lavoro in un’azienda di un grande gruppo del lusso, da poco entrata nell’azienda di famiglia per portare avanti, insieme al fratello Diego, i progetti di crescita sui quali Bramac sta lavorando.

La prima domanda è sulla notizia più recente, l’ingresso di Bramac nel capitale della CMCI, un’altra azienda storica nel comparto della tecnologia per la calzatura. Ci potete raccontare la progettualità che ha guidato questa scelta?

“La CMCI è una eccellenza del nostro territorio, specializzata da oltre 40 anni nella produzione di macchine da cucire per l’industria calzaturiera, guidata da Mario Brutti, un imprenditore con una passione fuori dal comune per la progettazione e la produzione di macchine di alta qualità. È evidente come possa essere positiva la sinergia fra le due aziende: noi di Bramac portiamo una presenza capillare presso i clienti, in particolare le fabbriche che lavorano con le grandi maison del lusso che, ogni giorno, affianchiamo per comprenderne le esigenze e per proporre le migliori soluzioni tecnologiche ed organizzative: li aiutiamo a implementare i loro piani di sviluppo.  In CMCI, d’altro canto, sanno trovare soluzioni geniali per rendere semplici le tecnologie che eseguono operazioni complesse, come nella migliore tradizione italiana.”

Apparentemente un cambio di rotta per Bramac che, ormai da molti anni, fa costruire le macchine nel Far East…

“Lavoriamo con la Cina da oltre vent’anni, un paese straordinario per la capacità di costruire prodotti, anche quelli ad alto contenuto tecnologico. La nostra politica nei confronti della Cina è da sempre quella di collaborare solo con le aziende migliori e di proteggere le nostre tecnologie depositando proprio in Cina i brevetti delle nostre innovazioni. L’investimento fatto, acquisendo il 50% del capitale di CMCI, è frutto della convinzione che in molti paesi del mondo, non solo in Italia, ci sia spazio di mercato per la tecnologia Made in Italy, cui ancora oggi viene riconosciuta l’eccellenza. Inoltre, questa partnership ci consente di dar vita a una filiera corta dell’innovazione, per reagire in tempi ancor più brevi alle necessità che emergono nel settore.”

Da sempre Bramac e CMCI vantano una forte specializzazione nel comparto della giunteria; come ritenete si sia trasformata questa fase produttiva e quali sono le priorità per le aziende del Made in Italy?

“Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita dei volumi nella produzione delle calzature per i marchi del lusso. Il reparto giunteria deve essere ripensato per due motivi principali: il primo è che dobbiamo essere in grado di riportare la giunteria di produzione in Italia organizzandola in maniera efficiente. La flessibilità è un aspetto decisivo e il reparto deve poter operare ottimizzando i tempi e l’organizzazione del lavoro. L’altro aspetto riguarda l’ergonomia e, in generale, il benessere delle persone all’interno del luogo di lavoro: c’è grande attenzione in questo momento, da parte delle aziende leader, alla qualità dell’ambiente di lavoro. Una postazione di giunteria diventa sempre più simile alla scrivania di un ufficio. Un impegno fondamentale, soprattutto per attrarre i giovani a lavorare nelle fabbriche.”

Con tanti anni di esperienza alle spalle, come vedete il futuro del Made in Italy?

“Bernard Arnault stesso ha detto che l’Italia è l’unico posto dove puoi fare il prodotto artigianale a livello industriale. Dobbiamo conservare il nostro savoir-faire e l’insuperabile talento delle nostre maestranze a realizzare qualità anche sfidando la complessità. Chi produce le scarpe dei grandi marchi si confronta ogni singolo giorno con sfide date da modellerie complicate e da materiali sempre nuovi e differenti. Il nostro futuro non è produrre lo standard, quello lo sanno fare in Cina molto meglio di noi e a minor costo. L’iper-specializzazione delle persone non è la strategia corretta: la parola chiave in Italia è la polivalenza e la capacità di adattamento a un contesto in continua evoluzione. La nostra forza, come italiani, è sempre stata quella di dominare il caos che ci circonda e trovare straordinarie opportunità in contesti nei quali altre nazioni, anche vicine a noi, vedono soltanto confusione.”

Dunque, un grande in bocca al lupo a questa nuova squadra Bramac-CMCI e alle sfide che vi attendono.

“A nostro avviso c’è una grande opportunità nel nostro comparto, soprattutto per chi come noi vive immerso in un settore industriale ancora molto vivo e comunque in espansione. I nostri competitor internazionali operano in tanti settori industriali diversi e a mio avviso hanno un po’ perso quella capacità di operare scelte strategiche a partire dalle informazioni preziose che provengono solo da relazioni capillari e dirette con chi è in prima linea nelle fabbriche. Forse oggi la limitata dimensione è il nostro punto di maggiore debolezza. La scelta di aggregare realtà eccellenti va proprio nella direzione di quella crescita che è condizione indispensabile per condurre sempre meglio ricerca e innovazione. Ovviamente restando sempre al fianco dei nostri clienti e accompagnandoli nel loro percorso di crescita.”

Il debutto di Lineapelle Interiors

Si chiama Lineapelle Interiors ed è il nuovo progetto che debutta con Lineapelle 103, in programma a Fiera Milano Rho dal 20 al 22 febbraio 2024, volto a promuovere e valorizzare la pelle italiana nel settore dell’interior design attraverso azioni di styling e di sviluppo prodotto, attivando connessioni collaborative con il mondo della progettualità e dell’architettura italiana e internazionale.

La prima di queste azioni è Leather Duets, una mostra di cultura di impresa che, all’interno del padiglione 24, mette in scena una sequenza di installazioni, ognuna delle quali presenta la realizzazione di un progetto esclusivo di leather design condiviso tra un’azienda produttrice di pelle Made in Italy e un’azienda di arredamento. Un percorso legato da un fil rouge tematico, che porta il semilavorato a diventare eccellenza internazionale, passando attraverso la sua trasformazione in prodotto finito di alta gamma.

“Con questo nuovo progetto – commento Fulvia Bacchi, CEO di Lineapelle -, dedicato all’interior design, Lineapelle realizza un’area di forte e coinvolgente attrattività, per esplorare il valore della pelle e del cuoio italiani in ambiti diversi da quelli più strettamente legati alla moda, per la quale, comunque, si confermano nel ruolo di materiali di riferimento. Lineapelle Interiors è un’occasione per aprire nuovi orizzonti creativi e di mercato”.

“Riteniamo esistano, per ciò che concerne la pelle made in Italy, vaste aree applicative rimaste ad oggi inesplorate o non propriamente espresse per il settore interior design. Questo progetto rappresenta l’insieme di azioni mirate ad avviare futuri possibili verso la Design Economy, implementando coinvolgimento a livello internazionale e attivando opportunità di sviluppo di business.”

Maurizio Molini, direttore artistico di Lineapelle Interiors

I protagonisti di Leather Duets sono: Manifattura di Domodossola/Nalesso con l’installazione: A vida è a arte do encontro, Accoppiature Mistral /Mantellassi 1926 con Bonjour élégance, Conceria Gaiera Giovanni/ Cierreesse con Inspirational icons, Conceria Montebello/Studioart con Tribal gatherings, Gruppo Mastrotto /Kreoo con The warm touch of the stone.

Segnali positivi da Pitti Uomo n. 105

Il nuovo anno si è aperto sotto buone prospettive, almeno sul fronte dei mercati esteri, a giudicare dai dati di affluenza del primo appuntamento in calendario dedicato alla moda di alta gamma e lusso per l’uomo. Pitti Immagine Uomo, infatti, andato in scena alla Fortezza da Basso di Firenze dal 9 al 12 gennaio 2024, ha registrato un aumento rispetto a gennaio 2023 nel numero dei buyer esteri del 4% e di quasi il 6% in termini di punti vendita. Il dato italiano è stato invece in leggero calo, circostanza ampiamente prevista considerati i rallentamenti del nostro mercato interno, registrati soprattutto negli ultimi tre o quattro mesi. . Il dato finale delle affluenze di soli buyers ha raggiunto le 13mila unità, con gli esteri intorno a quota 4.700.

I primi venti paesi in ordine di affluenza sono stati: Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna, Turchia, Francia, Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Grecia, Cina, Corea del Sud, Portogallo, Russia, Polonia, Canada, Danimarca e Svezia. Tutti i principali mercati esteri sono risultati in crescita – con performance a doppia cifra per Germania, Francia, Stati Uniti, Belgio – e da segnalare soprattutto il costante recupero dei principali mercati asiatici: Giappone, Corea del Sud, Cina Continentale e Cina Hong Kong, Taiwan, Singapore e altri emergenti.

“Se il sistema della moda maschile doveva battere subito il colpo in questo avvio di 2024 – ha commentato Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine – da Pitti Uomo n. 105 sono arrivati messaggi davvero positivi: nei padiglioni, tra gli stand, in città, agli eventi speciali, qui a Firenze abbiamo registrato una diffusa, grande energia – frutto anche delle calde interazioni personali che si stabiliscono quando una comunità internazionale di interessi e cultura si ritrova in unità spaziale e temporale – e insieme, la volontà di tutti gli operatori di concentrarsi sui fattori ritenuti decisivi per il successo sui mercati. Mi riferisco alla qualità delle collezioni e all’impegno delle aziende nell’aggiungere a ogni stagione novità stilistiche e/o di materiali in sintonia con le nuove tendenze del consumo; alla capacità da parte dei migliori retailers e compratori di selezionare gli ordini secondo logiche curatoriali che si integrano – senza subordinarsi – con le necessità commerciali, dando così opportunità e visibilità alle sperimentazioni, alle nuove generazioni, alla ricerca moda”.

Grande attenzione e partecipazione hanno riscosso gli eventi speciali di questa edizione. Tra i tanti in programma, le sfilate dei Guest Designer Magliano e SS Daley, il designer showcase di Todd Snyder, il debutto assoluto di Achilles Ion Gabriel, la speciale installazione immersiva che ha celebrato Guess Jeans al Teatro del Maggio, il lancio della collaborazione di Tod’s e Automobili Lamborghini – assieme ai numerosi progetti speciali e partecipazioni internazionali in Fortezza, tra i quali NEUDEUTSCH curato da Julian Daynov, che ha acceso i riflettori sulla nuova scena creativa dalla Germania, e l’installazione e il libro Velvet Mi Amor dedicato al velluto.

Arrivano le fiere italiane della moda

Un neologismo come parola chiave: GREATIFY. Una parola costruita sull’aggettivo great e sul suffisso “ify”, usato con nomi e aggettivi per formare verbi che contengono il concetto di “fare” o “divenire”. Perché è proprio questo che sono le fiere: il luogo d’eccellenza per aprire nuovi mercati, sviluppare il business e soprattutto rappresentare tendenze, quelle del mercato che verrà.

È proprio sui valori di innovazione ed eccellenza che si fonda e con cui procede la sinergia tra le 6 fiere del mondo della moda che anche per questa edizione di febbraio uniscono le proprie forze e si presentano al mercato tutte insieme. Sono MICAM, Salone internazionale delle calzature, MIPEL, Salone internazionale dedicato alla pelletteria e all’accessorio moda, THEONEMILANO, Salone dell’Outerwear e dell’Haute à-Porter, LINEAPELLE, rassegna internazionale dedicata ai settori pelli, accessori, componenti, sintetico, tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento, MILANO FASHION&JEWELS l’appuntamento dedicato all’eccellenza del bijoux, del gioiello e dell’accessorio moda – e fanno da cassa di risonanza a 2.951 brand e a tendenze moda che, nella specificità dei diversi comparti, hanno linee guida comuni. A loro si aggiunge, inserito nel contesto di Lineapelle, l’area promozionale di SIMAC TANNING TECH, il salone punto di riferimento per il settore delle tecnologie per la calzatura, pelletteria e concia che si terrà a settembre 2024 con oltre 300 espositori.

Ma a parte tutte le novità che caratterizzeranno i vari eventi, in quale stato di salute verte il mercato? Per Fulvia Bacchi

“il momento è talmente tragico a livello di business che c’è preoccupazione non tanto per le visite in fiera, quanto per il volume degli ordinativi. Ci aspettiamo una ripresa per la seconda metà dell’anno”.

Ceolini:

“I saldi non sono andati bene e la strategia di produrre di più per evitare l’eccessivo rincaro dei prezzi delle materie prime, adottata da molti lo scorso anno, non ha pagato. Confidiamo, però, in una crescita degli acquisti con lo scopo di muovere il mercato, nonostante gli ordini saranno senza dubbio più oculati”.

Da registrare, infine, l’importante risposta, in termini di pre-registrazioni, dei compratori dall’Italia e dai diversi mercati: per quanto riguarda il mercato internazionale le performance migliori dei Paesi europei provengono da Germania, Francia, Regno Unito, Grecia e Spagna; significativo anche l’interesse di Paesi più lontani come Corea del Sud, Giappone, Usa e Kazakistan.

Assomac alla India International Leather Fair di Chennai

Assomac, grazie anche al supporto di Agenzia ICE (ITA-Italian Trade Agency), è come sempre impegnata nell’organizzazione di collettive a supporto delle aziende del settore di riferimento.

Nella prima edizione del 2024 della fiera IILF – India International Leather Fair la collettiva Assomac – Agenzia ICE (ITA-Italian Trade Agency) registra la partecipazione di 18 aziende italiane leader nella produzione di macchine, attrezzature e tecnologie per l’industria delle pelli.