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Più buyer esteri ma meno italiani a Pitti Uomo n.106 

L’edizione estiva del Salone fiorentino ha visto una crescita di Germania, Olanda e degli altri mercati dell’Europa centro settentrionale, ma il mercato interno resta in stallo. In totale circa 11.500 buyer e più di 15.000 visitatori.

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Luglio 2024

Più buyer esteri ma meno italiani a Pitti Uomo n.106 

“I primi dati sull’affluenza finale indicano che dopo il grande aumento dello scorso giugno, 20% sul 2022, i compratori esteri registrano una lieve crescita, a raggiungere le 5.300 unità. La conferma dei buyers internazionali – quelli che fanno il mercato e indicano la direzione – sono indicatori importanti per gli espositori, danno fiducia e prospettiva. Il numero delle affluenze italiane invece non conferma i risultati del 2023, diminuiscono del 7%, ma devo dire che questo era ampiamente previsto, considerata la chiusura di tantissimi negozi in questi ultimi due, tre anni e l’andamento poco dinamico dei consumi interni. L’idea che circola tra operatori e commentatori è che – contando su un relativo allentamento delle tensioni geopolitiche e sugli stimoli all’economia da parte delle istituzioni economiche e monetarie – dobbiamo attendere il 2025 per una decisa ripresa”: le parole di Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, danno un quadro chiaro dell’ultima edizione del Salone fiorentino dedicato alla moda di alta gamma per l’uomo.

I dati hanno registrato un totale di 11.500 compratori, con una percentuale estera che arriva al 46%. In totale i visitatori in Fortezza hanno superato le 15.000 presenze.

Da rimarcare quindi – accanto alla conferma di Francia, Stati Uniti e UK -, la crescita dell’Europa centro settentrionale (Germania a +15% con circa 680 buyer), performance molto buone di Olanda, Austria, Belgio e Paesi Baltici), il sorprendente aumento dell’Europa dell’Est (Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Bulgaria), il consolidamento della ripresa asiatica (anche per i nuovi arrivati come Singapore, Indonesia, Thailandia e Mongolia) e l’exploit di mercati chiave come Turchia e Kazakistan.

Le difficoltà si sono registrate soprattutto sul mercato interno, con una debole dinamica dei consumi. “Dobbiamo tutti fare una riflessione e capire come aprire una nuova fase di crescita e di fiducia – ha sottolineato  Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine  -: rappresentanze imprenditoriali e del lavoro, governo italiano, istituzioni europee…  La squadra di Pitti è inesauribile nel fare ricerca e scouting, fornire servizi agli operatori, ideare eventi speciali e comunicare. Ma tutti noi, a partire dal sottoscritto, sappiamo quanta strada ci sia ancora da fare”.

Un’edizione di Pitti Uomo che ha visto svolgersi anche un ricco calendario di eventi, in Fortezza e in città, che ha visto la partecipazione di oltre 1.000 giornalisti e operatori media arrivati a Firenze. A partire dall’evento speciale di apertura di Paul Smith, il fashion show della Guest Designer Marine Serre, la presentazione col debutto del menswear di Plan C e la prima sfilata in assoluto di Pierre-Louis Mascia. L’internazionalità è stata una cifra distintiva anche delle tante collaborazioni e progetti speciali – da Scandinavian Manifesto a J Quality, fino alla novità China Wave – presentati con successo da Pitti Immagine in Fortezza.

Marine Serre


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