La collezione celebra il vivere secondo “lo stile EMU”, valorizzando la qualità al di sopra della quantità, riconnettendo le persone con la natura. In particolare troviamo STINGER MICRO, gli stivaletti da donna in morbido e confortevole montone australiano resistente all’acqua, dalla silhouette iconica e disponibili in numerosi colori. BLURRED, lo stivale perfetto per ogni avventura fuori casa, con finiture in gomma impermeabile, e dettagli ispirati all’escursionismo. Senza dimenticare MAYBERRY, le pantofole perfette per il relax a casa o per un look casual. Morbidissime e confortevoli, realizzate in pelle di pecora naturale, garantiscono un comfort eccezionale, ma grazie alla suola resistente si possono utilizzare anche all’esterno.
Mono: superare i limiti del tempo
Le parole chiave del brand sono, infatti, il comfort, che unito ad un design raffinato e all’impiego di materiali pregiati permette di dar vita a calzature pensate per durare nel tempo e andare oltre le brevi mode del momento. Ogni stagione i designer di Mono sfidano le forme e gli stili classici, con l’obiettivo di ispirare e soddisfare le esigenze degli amanti della vita all’aria aperta e di contribuire ad un mondo più sostenibile. Le scarpe Mono sono realizzate con i migliori pellami italiani, provenienti da concerie certificate, abbinati a suole in gomma che offrono una trazione superiore sulle superfici bagnate, mentre la suola Micro consente la massima flessibilità nella camminata. Non a caso, nonostante la sua breve esistenza, Mono è già oggi una storia di successo, brand amato e seguito da ‘nomadi urbani’ amanti del pianeta in tutto il mondo. Mono è, inoltre, partner di One Tree Planted per piantare un albero per ogni articolo venduto.
Più buyer esteri ma meno italiani a Pitti Uomo n.106
“I primi dati sull’affluenza finale indicano che dopo il grande aumento dello scorso giugno, 20% sul 2022, i compratori esteri registrano una lieve crescita, a raggiungere le 5.300 unità. La conferma dei buyers internazionali – quelli che fanno il mercato e indicano la direzione – sono indicatori importanti per gli espositori, danno fiducia e prospettiva. Il numero delle affluenze italiane invece non conferma i risultati del 2023, diminuiscono del 7%, ma devo dire che questo era ampiamente previsto, considerata la chiusura di tantissimi negozi in questi ultimi due, tre anni e l’andamento poco dinamico dei consumi interni. L’idea che circola tra operatori e commentatori è che – contando su un relativo allentamento delle tensioni geopolitiche e sugli stimoli all’economia da parte delle istituzioni economiche e monetarie – dobbiamo attendere il 2025 per una decisa ripresa”: le parole di Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, danno un quadro chiaro dell’ultima edizione del Salone fiorentino dedicato alla moda di alta gamma per l’uomo.
I dati hanno registrato un totale di 11.500 compratori, con una percentuale estera che arriva al 46%. In totale i visitatori in Fortezza hanno superato le 15.000 presenze.
Da rimarcare quindi – accanto alla conferma di Francia, Stati Uniti e UK -, la crescita dell’Europa centro settentrionale (Germania a +15% con circa 680 buyer), performance molto buone di Olanda, Austria, Belgio e Paesi Baltici), il sorprendente aumento dell’Europa dell’Est (Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Bulgaria), il consolidamento della ripresa asiatica (anche per i nuovi arrivati come Singapore, Indonesia, Thailandia e Mongolia) e l’exploit di mercati chiave come Turchia e Kazakistan.
Le difficoltà si sono registrate soprattutto sul mercato interno, con una debole dinamica dei consumi. “Dobbiamo tutti fare una riflessione e capire come aprire una nuova fase di crescita e di fiducia – ha sottolineato Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine -: rappresentanze imprenditoriali e del lavoro, governo italiano, istituzioni europee… La squadra di Pitti è inesauribile nel fare ricerca e scouting, fornire servizi agli operatori, ideare eventi speciali e comunicare. Ma tutti noi, a partire dal sottoscritto, sappiamo quanta strada ci sia ancora da fare”.
Un’edizione di Pitti Uomo che ha visto svolgersi anche un ricco calendario di eventi, in Fortezza e in città, che ha visto la partecipazione di oltre 1.000 giornalisti e operatori media arrivati a Firenze. A partire dall’evento speciale di apertura di Paul Smith, il fashion show della Guest Designer Marine Serre, la presentazione col debutto del menswear di Plan C e la prima sfilata in assoluto di Pierre-Louis Mascia. L’internazionalità è stata una cifra distintiva anche delle tante collaborazioni e progetti speciali – da Scandinavian Manifesto a J Quality, fino alla novità China Wave – presentati con successo da Pitti Immagine in Fortezza.
Il mocassino underground protagonista della collezione uomo di CULT
CULT prosegue il percorso di creazione di un lifestyle sempre più completo e punta per l’uomo sul mocassino Ozzy, icona di una visione ribelle che trasforma l’estetica in un modo di essere autentico e decisamente rock. Portavoce della sua filosofia underground in chiave total black, Ozzy è ora proposto in due diverse declinazioni. Lo troviamo realizzato in pelle intrecciata con silhouette classica cui si contrappone una suola importante in gomma, personalizzata con logo metallico. La sua costruzione sfoderata, poi, la rende la scarpa ideale per il clima estivo. Intramontabili e dall’eleganza blasé la versione in pelle traforata , che gioca con la tradizione senza stravolgerla, ma con un tocco rock ravvisabile nella linea stessa del mocassino.
U.S. Polo Assn.: spirito dinamico
U.S. Polo Assn. non manca di nuove proposte anche sul fronte sneakers, da sempre modello di punta del brand. Tra le novità per LUI presentate a giugno a Pitti Uomo troviamo l’eleganza contemporanea di Caius, must have per gli amanti del casual grazie a una combinazione di tessuti in rafia e particolari in pelle e PU. La suola spessa, con dettaglio in gomma trasparente, offre comfort e stabilità per una calzata ottimale, senza perdere originalità. La new entry è poi Jake, che arricchisce la silhouette tradizionale di elementi contemporanei grazie ad accenti cromatici vibranti. Realizzata con una combinazione di nylon e mesh, offre traspirabilità e leggerezza, mentre i dettagli in vero suede conferiscono un tocco di pregio e le finiture micro-iniettate migliorano la struttura della calzatura e ne esaltano l’estetica.
Il ‘New Standard’ di Seishou
“Ho disegnato questa linea estiva sulla base del mio stile New Standard, in equilibrio tra classico e moderno, elegante e casual.” – afferma la designer Yuko Matsuzaki che, insieme a Masaharu Ikeda, ha dato vita al marchio che unisce il design giapponese – famoso per l’approccio comodo, essenziale e funzionale – e l’artigianato italiano di alta qualità. Non a caso Seishou significa “cantare all’unisono”. A Pitti Uomo di giugno il brand, presente per la seconda volta, ha proposto una collezione di calzature confortevoli, ricercate appositamente nel loro design essenziale e nella loro struttura, pensate per essere indossate in ogni occasione.
In particolare, sono stati proposti tre nuovi modelli. Cruz, un mocassino disponibile sia per uomo che donna, contraddistinto dalla morbidezza dei pellami. Santa, la versione estiva di uno stivaletto con suola “Francese”, disponibile per uomo e donna. Clara, una rivisitazione in chiave estiva del classico mocassino.
Calo del fatturato nel primo trimestre 2024
Lo scenario che emerge dall’ultimo report realizzato dal Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici evidenzia una brusca frenata del comparto calzaturiero italiano nel primo trimestre del 2024, con una contrazione sia dell’export (-9,7% in valore e -10,3% nelle paia), che del fatturato (-10,1%), oltre ad una flessione degli acquisti delle famiglie italiane (-1,6% in quantità e -0,7% in spesa).
“La consueta indagine condotta a maggio tra i nostri associati – afferma Giovanna Ceolini, Presidente Assocalzaturifici – ha evidenziato un calo del fatturato per il 68% del campione, con una fetta non trascurabile di Associati (18%) che ha riportato una contrazione addirittura superiore al -20%. Inoltre, il sentiment degli imprenditori non mostra fiducia”.
Nel report emerge come, per quanto riguarda le esportazioni (cui viene destinato l’85% della produzione nazionale), nel primo trimestre 2024 siano state vendute 51,9 milioni di paia (6 milioni in meno rispetto agli stessi mesi dello scorso anno), per 3,17 miliardi di euro. Dopo un gennaio di tenuta (almeno in termini di valore: +1,4%), la dinamica si è fatta più penalizzante a febbraio (-6,2%), fino a registrare in marzo un crollo nell’ordine del -20%, sia a valore che nelle paia.
L’analisi per tipologia merceologica mostra flessioni, sia in quantità che a valore, per tutti i comparti. In particolare, quello delle calzature con tomaio in pelle, primo per importanza con un’incidenza del 65% sulle vendite estere in valore, segna un -8,6% in volume con un -7% in valore sui primi 3 mesi 2023.
Tra le destinazioni, come già nel 2023, i mercati dell’Unione Europea presentano andamenti meno sfavorevoli (-4,1% in valore) di quelli extra-UE (scesi nel complesso del -15%).
Nella UE, Francia e Spagna, malgrado cedano in quantità, crescono a valore (+1,7% e +8,5% rispettivamente sul primo trimestre 2023). La Francia, le cui cifre comprendono anche i flussi di rientro delle produzioni effettuate in Italia conto terzi per le griffe transalpine del lusso, si è confermata al primo posto tra le destinazioni, sia per valore che per volumi (in calo del -4,3%). Arretramenti di oltre il -10% per l’export verso la Germania e del -20% in valore (con un -37,6% in quantità) per il Belgio.
Fuori UE, spicca anzitutto il dimezzamento ulteriore (-53,4%, con un -36,7% in volume) dei flussi diretti in Svizzera, da sempre tradizionale snodo logistico-distributivo delle multinazionali del fashion, scesa al quarto posto delle destinazioni in valore: gran parte del transito negli hub elvetici è stato sostituito da spedizioni dirette ai mercati finali.
La crescita dell’export in valore verso il Far East (+4,3%) e il Medio Oriente (+14,1%) – dove più forte è tradizionalmente la presenza delle griffe – uniche macro aree a sperimentare un incremento rispetto al 2023, va letta anche alla luce di queste dinamiche. In Estremo Oriente, in particolare, bene Cina (+10,8% in valore e +17,8% in quantità) e Hong Kong (+26% in valore e +4,9% in volume, che resta però distante dalle paia 2019 pre-Covid). Tiene il Giappone (-0,9%, con un +3,1% in quantità), mentre la Sud Corea registra brusche flessioni (nell’ordine del -30%).
Nel continente americano, riduzioni simili in valore hanno interessato sia gli Stati Uniti (-8,8%) che il Canada (-7,2%). Ancora performance poco premianti in Regno Unito (-6,1% in valore).
In merito ai paesi dell’ex blocco sovietico, si registra un calo delle vendite in Russia (-22,4% in valore e -17,8% in paia), mentre l’Ucraina recupera sì in valore (+21%), ma a fronte di un arretramento del -11% in volume. Prosegue, invece, l’andamento favorevole in Kazakistan (+4,8% in valore e +12,2% in quantità).
Infine, riguardo la demografia delle imprese, a fine marzo il numero di aziende attive è sceso in Italia a 3.490 (con un saldo negativo di -74 unità, tra industria e artigianato, a confronto con dicembre 2023, pari al -2,1%), affiancato da un calo degli addetti del -0,8%.
Pelletteria italiana: il 2024 inizia in salita
Secondo la Nota congiunturale elaborata dal Centro Studi di Confindustria Moda, il 2024 si preannuncia un anno difficile per la pelletteria italiana. I dati relativi al primo trimestre 2024, infatti, confermano l’estrema debolezza della domanda (in primis quella internazionale), con un’ulteriore stretta sugli ordinativi e conseguenti ripercussioni sull’attività produttiva delle aziende.
Il dato più significativo è costituito dal -18,1% evidenziato dall’indice Istat della produzione industriale per la voce “Articoli da viaggio e di pelletteria” nei primi 3 mesi dell’anno a confronto col corrispondente periodo 2023, che spiega il motivo del nuovo massiccio ricorso agli strumenti di integrazione salariale e getta più di un’ombra sull’andamento delle vendite nei mesi successivi.
Le indicazioni raccolte nel maggio scorso tra gli imprenditori pellettieri associati attraverso la consueta indagine campionaria descrivono un quadro altrettanto sfavorevole, stimando in un -12% il calo medio complessivo del fatturato rispetto a gennaio-marzo 2023 tra le aziende campione.
Analizzando più da vicino i dati Istat ad oggi disponibili, emerge come, nei primi 3 mesi dell’anno, siano stati venduti all’estero beni di pelletteria per 2,66 miliardi di euro, pari al -11,8%, con una diminuzione anche nei KG (-4,8%). L’esame per destinazione mostra performance migliori per gli sbocchi comunitari (che limitano la flessione in valore su gennaio-marzo 2023 ad un -0,9%) rispetto ai mercati extra-UE (in calo invece nel complesso del -16,3%). Tra i partner dell’Unione Europea, la Francia – prima destinazione in assoluto, con una quota sul totale export italiano attorno al 16%, nelle cui cifre rientrano anche prodotti realizzati per le griffe francesi del lusso – evidenzia una contrazione del -4,9% (molto più severa nei KG: -27%). Tiene la Germania (al 6° posto nella graduatoria in valore, ma al 1° per KG), che, a fronte di un timido -0,4% in valore, registra un +8,2% in volume. Aumentano in valore, infine – e in diversi casi a doppia cifra – tutti gli altri principali membri UE: Spagna, Polonia, Paesi Bassi, Austria e Grecia. Tra gli sbocchi extra-UE spicca invece il crollo della Svizzera (-76% in valore su gennaio-marzo 2023 e -54,4% nei KG), tradizionale piattaforma logistica delle multinazionali della moda: un dato legato ad un cambio nelle strategie distributive delle griffe, che hanno sostituito il transito negli hub elvetici con la spedizione diretta ai mercati finali.
In Estremo Oriente – dove l’export di pelletteria è rimasto nell’insieme pressoché stabile nella prima frazione dell’anno (-0,5%) -, crescite in valore hanno interessato il Giappone (+3,5%), Taiwan (+8,7%), la Thailandia (+15,6%), Singapore (+3,3%) e soprattutto Hong Kong (+29,7%, che ha ridotto sensibilmente il gap col 2019). In calo invece i due mercati principali dell’area: la Cina (-4,8%) e la Sud Corea (-9,4%), che occupano il 3° e 4° posto nella classifica generale dell’export. In Medio Oriente si è avuto un balzo degli Emirati Arabi (+75% circa) e ottime performance in Qatar (+12,7%); in entrambi i casi tali aumenti sono stati accompagnati da flessioni non marginali nei KG. Stenta il Nord America (-0,3% in valore gli Stati Uniti e -9,5% il Canada) benché, grazie agli ottimi risultati conseguiti nel 2022, il raffronto coi livelli 2019 ponga i valori attuali di oltre l’85% al di sopra di allora.
Dal punto di vista merceologico, risultano in calo in valore sia le esportazioni di prodotti in pelle (-14,8%), che quelle di beni in succedaneo (-4,8%), che però aumentano nei KG (+13,7%). Riduzioni superiori al -10% hanno interessato le due principali voci merceologiche, ovvero le borse (che coprono oltre il 70% delle vendite estere in valore), scese del -12,2% rispetto ai primi 3 mesi 2023, e la piccola pelletteria (-16,3%). Tra le restanti tipologie, perdono terreno anche le cinture, -12,7%, mentre appaiono stabili le valigie e gli articoli da viaggio (+0,2%).
L’import nei primi 3 mesi dell’anno corrente ha registrato una riduzione del -7,5% a valore, con un -1,2% nei KG.
Il saldo commerciale settoriale, pur restando largamente in attivo per 1,79 miliardi di euro, è risultato in calo del -13,8% su gennaio-marzo 2023.
Sul fronte interno, l’indice Istat del valore delle vendite del commercio al dettaglio in Italia (riferito a “pelletteria + calzature”) mostra nei primi 3 mesi un debole aumento (+1,4%), che lascia comunque i livelli attuali ancora al di sotto del -1,3% di quelli (già largamente insoddisfacenti perché segnati da una continua lenta erosione negli anni precedenti) dello stesso periodo 2019 pre-pandemia.
Le suddette indicazioni, relative ai risultati conseguiti nel primo trimestre e alle attese per il secondo, fanno stimare per i primi 6 mesi dell’anno una flessione del fatturato superiore al -9% e allungano i tempi della ripartenza.
Losanga e Tokyo modelli di punta della SS25 Lotto Leggenda
La nuova linea Losanga celebra i momenti indimenticabili dello sport, mentre Tokyo rappresenta l’eredità sportiva del running, prendendo spunto dai modelli delle scarpe da corsa degli anni ’80, reinterpretate oggi in chiave contemporanea. Ogni modello racconta un evento memorabile della storia sportiva di Lotto, come ad esempio la Losanga ’76 è un tributo alla vittoria italiana della Coppa Davis di quell’anno.
Il modello Tokyo, invece, si ispira al mondo del running degli anni ’80 e alla vibrante atmosfera giapponese della città di cui portano il nome. La presenza dei caratteri giapponesi dona un tocco unico e particolare alla linea dal sapore classico e senza tempo. Tokyo Ginza Pure presenta una suola voluminosa e un design classico che catturano l’essenza dello sportswear vintage, mentre le nuance ton sur ton di grigio e verde sono perfette per un look urban chic
Punto di forza di entrambe le collezioni Losanga e Tokyo è l’attenzione ai dettagli e la scelta accurata di materiali esclusivi e di alta qualità, come la nappa leggera e la pelle scamosciata. Usate al vivo, senza fodera, regalano una sensazione avvolgente di comfort e morbidezza, ideali per uno stile fresco ed estivo e dall’estetica senza tempo.
Newport H2 by KEEN
Il sandalo più rinomato di KEEN trae le sue origini dal primo modello creato dall’azienda, ovvero il Newport, ideato per offrire una protezione ottimale sulla punta del piede e per questo scelto in particolare da coloro che amano avventurarsi in escursioni all’aperto. Oggi Newport è proposto in versione “H2”, perché progettato per l’uso in ambiente acquatico o in condizioni di umidità. La tomaia, inoltre, realizzata in poliestere PFC free, è in linea con i valori di sostenibilità del brand: è idrorepellente, facilmente lavabile e ad asciugatura rapida. Il modello è caratterizzato da KEEN.PROTECT, l’iconica protezione per le dita dei piedi. Il comfort è garantito grazie al plantare e all’intersuola in EVA, che forniscono un’ammortizzazione leggera durante tutto il giorno. La suola in gomma non-marking conferisce una perfetta trazione e aderenza al suolo anche in caso di terreno bagnato.