Arsutoria Studio

Giovanna Ceolini sulle tariffe USA al 15% per l’UE: “è il “male minore”

“La decisione dell’amministrazione statunitense di fissare al 15% i dazi sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, tra cui rientrano anche i prodotti delle aziende che rappresentiamo, è il “male minore” che possiamo affrontare. Questa scelta, sebbene meno penalizzante rispetto alle ipotesi iniziali di dazi ancora più elevati, rappresenta una misura che comunque avrà effetti complessivamente negativi per il settore degli accessori moda: ricordiamo infatti che l’indebolimento del dollaro è già da solo un fattore di aggravio. Il rischio è quello di rallentare investimenti, occupazione e capacità di crescita in un momento già reso fragile da uno scenario economico e geopolitico complesso.” – ha affermato Giovanna Ceolini, Presidente di Confindustria Accessori Moda.

 I dazi sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, infatti, costituiscono un aggravio significativo per il comparto, incidendo in maniera rilevante sui margini aziendali e sulla competitività delle imprese italiane negli Stati Uniti, uno dei mercati di riferimento per l’export del Made in Italy.

 Il settore degli accessori moda – che comprende calzature, pelletteria, conceria e pellicceria – ha esportato negli Stati Uniti, nel 2024, quasi 3 miliardi di euro in valore. Una performance che, nonostante una lieve flessione del 3,5% rispetto al 2023, dimostra la solidità dell’export italiano.

OrthoLite Vietnam: tra i migliori luoghi di lavoro in Asia

Organizzato e presentato da HR Asia, il premio Best Companies to Work for in Asia Awards valuta e premia le organizzazioni che si distinguono per le migliori pratiche in materia di risorse umane, elevati livelli di coinvolgimento dei dipendenti ed eccellenti culture aziendali. OrthoLite Vietnam (OVN) ha superato con successo una serie di rigorose valutazioni condotte a tutti i livelli della leadership aziendale, superando i criteri complessivi richiesti per ottenere il massimo riconoscimento: il primo posto.

 “Non potremmo essere più orgogliosi del nostro eccezionale team e della nostra leadership in Vietnam” – ha dichiarato Glenn Barrett, fondatore e CEO di OrthoLite.

Il team OVN è composto da oltre 1.000 dipendenti che lavorano nello stabilimento all’avanguardia di OrthoLite a Ho Chi Minh City, in Vietnam. L’automazione di OVN, le linee snelle in crescita e l’attenzione alla produzione ottimale dell’azienda per una produzione a basso impatto ambientale, si combinano per renderlo uno stabilimento di produzione leader per OrthoLite.


GROW: il futuro della pelletteria

Curata da Melina Bucher, torna all’ILM di Offenbach la mostra GROW – The Future of Leather Goods, l’appuntamento che riunisce gli innovatori globali nel campo dei materiali vegani e bio-based, mettendo in mostra il loro potenziale di trasformazione dell’industria della pelletteria. Oltre alla partecipazione dei principali innovatori nel campo dei materiali già presenti nella precedente edizione, tra cui MIRUM® di NFW, Hyphalite di ISA TanTec ed Elevate di UNCAGED Innovations, si uniranno a loro per la prima volta AltLeather dall’Australia, che presenterà un materiale 100% biobased ricavato dai residui dell’uva, e GOZEN dalla Turchia, che introdurrà Lunaform®, un materiale di alta qualità derivato dalla nanocellulosa batterica, nonché INNOVERA di Modern Meadow, un materiale simile alla pelle scamosciata ricavato da pneumatici riciclati.

Per questa edizione, GROW non presenterà solo materie prime, ma anche prodotti finiti realizzati da marchi di design famosi come New Balance e Calvin Klein e dal partner di produzione Veshin Factory, che dimostrano le prestazioni dei materiali di nuova generazione nelle applicazioni reali.

Inoltre, saranno messi in mostra alcuni progetti degli studenti di Design di accessori dell’Università di Pforzheim realizzati utilizzando materiali bio-based, esempio tangibile di creatività e sostenibilità.

Recycled Mood: l’eccellenza sostenibile al servizio della calzatura

Immaginiamo un mondo dove gli scarti di produzione non sono un problema, ma una risorsa preziosa. Grazie a RM Suole, questa visione si trasforma in realtà, attraverso un processo di granulazione e devulcanizzazione che permette di recuperare e riutilizzare la gomma, dando vita a nuove suole ecologiche. Disponibili in composizioni con il 5% e il 35% di gomma riciclata, queste suole non solo rispettano l’ambiente, ma offrono anche un’estetica accattivante e prestazioni elevate. L’attenzione all’ambiente di RM Suole è certificata ISO 14021, una garanzia di conformità agli standard internazionali di sostenibilità. Collaborando con enti riconosciuti come Bureau Veritas, l’azienda assicura che ogni prodotto non solo rispetti gli standard di qualità e sicurezza, ma promuova anche una responsabilità sociale d’impresa. L’azienda adotta, inoltre, un approccio olistico alla sostenibilità, utilizzando fonti di energia rinnovabile come i pannelli fotovoltaici, impegnandosi concretamente verso una green economy.

ICF S.p.A.: sostenibilità integrata nel modello di business

Fin dalla sua costituzione, Industrie Chimiche Forestali ha integrato la sostenibilità nel proprio modello di business – basato sull’unione tra ricerca interna (23 addetti in R&D e 4 laboratori), produzione sostenibile e forte orientamento al cliente -, unita ad un approccio ESG bilanciato, estendendo l’impegno oltre la riduzione delle emissioni e l’efficienza energetica, per includere cultura aziendale, trasparenza e responsabilità lungo l’intera filiera.

Tra gli obiettivi green raggiunti negli ultimi anni ricordiamo in particolare: nel 2022, la conversione a UNI EN ISO 45001 e l’installazione dell’impianto fotovoltaico, e l’anno seguente la pubblicazione del Manifesto di Sostenibilità. Quindi, nel 2025, l’ottenimento della  certificazione ISCC PLUS, nonché l’estensione della UNI EN ISO14001, della ISO45001 e dell’ EMAS nell’impianto di Robecchetto.

OBIETTIVI ESG AL 2030

–          Almeno il 50% delle aziende calzaturiere europee clienti di ICF dovrà utilizzare adesivi a base acqua.

–           Il 60% degli adesivi prodotti da ICF dovrà presentare caratteristiche a basso impatto (solvent-free o base acqua).

–          Tutti i tessuti prodotti in Europa dovranno contenere almeno il 50% di materiali riciclati, biobased o biodegradabili.

–          Identificazione e introduzione di materie prime biobased nelle formulazioni per adesivi destinati ai settori automotive e packaging flessibile.

SDGs

ICF ha individuato 3 SDGs chiave per cui ha già effettuato notevoli azioni per il raggiungimento di alcuni dei relativi traguardi:

SDG 8-Lavoro dignitoso e crescita economica: ICF ha investito in tecnologie di Industria 4.0 migliorando produttività ed efficienza energetica. Ha promosso la formazione per ridurre la disoccupazione giovanile e tutelato i diritti dei lavoratori attraverso il Codice Etico e il Modello 231.

SDG 12– Consumo e produzione responsabili: Ha adottato processi sostenibili certificati, ridotto rifiuti (es. recupero solventi, imballaggi riciclati), sviluppato adesivi green e migliorato la trasparenza rendicontando le proprie performance ambientali.

SDG 15– Vita sulla terra: Ha garantito una filiera sostenibile grazie all’uso di materie prime certificate (GRS, GOTS, BCI, OK Bio Based), contribuendo alla conservazione degli ecosistemi.

TFL presenterà le ultime soluzioni ad ACLE 2025

TFL ha annunciato la sua partecipazione ad ACLE 2025, che si terrà dal 3 al 5 settembre presso il Shanghai New International Expo Centre (Padiglione E2-E03). Con oltre 20 anni di esperienza e presenza in Cina, TFL invita i professionisti del settore e i suoi stimati clienti a scoprire le ultime tendenze, innovazioni e tecnologie nel campo chimico.

Ad ACLE 2025, TFL presenterà una collezione esclusiva di pelli di alta qualità, progettate utilizzando prodotti chimici di prima qualità e la consulenza di esperti. Sono disponibili nei colori di tendenza previsti per la stagione Autunno/Inverno 2026/27. Oltre agli usi tradizionali per scarpe e articoli in pelle, TFL mostrerà anche come questi colori e materiali stagionali possano essere integrati perfettamente negli interni in pelle delle automobili, fondendo stile e funzionalità in questo settore.

“Se siete alla ricerca di autentici tannini sostitutivi con un contenuto di BPS/BPF estremamente basso o pari a zero, ma che mantengano il potere conciante richiesto, non cercate oltre. Con la nostra gamma ampliata TANIGAN®, potrete stare un passo avanti rispetto a qualsiasi restrizione legale o specifica del marchio e produrre pelle con un contenuto di bisfenolo inferiore al limite di rilevabilità di 10 ppm” spiegano dalla compagnia chimica.

“Ci concentriamo anche sulla pelle leggera, molto richiesta perché consente di risparmiare energia nel trasporto e rende più confortevoli i rivestimenti, le tomaie delle scarpe e l’abbigliamento. Venite a trovarci per scoprire come un’attenta selezione dei prodotti TFL e dei metodi di applicazione possa ridurre il peso della pelle di circa il 20%”.

Per la rifinizione della pelle, TFL presenta RODA® Line: una gamma di prodotti speciali sviluppata per la tecnologia di transfer coating all’avanguardia. Si tratta di un’alternativa ecologica alle rifinizioni tradizionali della pelle, dalla moda agli articoli ad alte prestazioni, con un’eccellente riproducibilità.

“Venite a trovarci all’ACLE per scoprire come questi progressi soddisfano i più elevati standard di prestazione, sono conformi alle normative in continua evoluzione e vi aiutano a rimanere all’avanguardia nelle tendenze del settore” concludono da TFL.

JV International conquista la Medaglia Gold EcoVadis

La certificazione EcoVadis premia le aziende che integrano in modo avanzato i principi di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa (CSR) nei propri processi e modelli gestionali. Basata su standard internazionali riconosciuti come la Global Reporting Initiative (GRI), il Global Compact delle Nazioni Unite e la ISO 26000, la metodologia valuta 21 indicatori articolati in quattro aree chiave: ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili.

 

Fondata nel 2013 da un team di professionisti con lunga esperienza nel settore footwear, JV International ha fatto della ricerca, dell’innovazione e della sostenibilità i pilastri fondamentali del proprio modello di sviluppo. Partner strategico di Michelin per la progettazione, produzione e commercializzazione delle suole MICHELIN, l’azienda si distingue per una visione trasversale e altamente specializzata.

Le attività si articolano in tre business unit: JVI-soles by MICHELIN, NexX4™ e JVI-Engineering, ognuna focalizzata su soluzioni tecniche e progettuali ad alto valore aggiunto in diversi segmenti di mercato.

 

Per JV International la sostenibilità non rappresenta un elemento accessorio, ma una vera e propria cultura operativa che orienta ogni fase della filiera: dalla scelta dei materiali alla progettazione, dalla produzione al supporto post-vendita. Un impegno quotidiano che si traduce in azioni concrete e misurabili.

 

“In JV International lavoriamo per garantire innovazione e sostenibilità nel settore della calzatura. La conformità ai criteri ESG non è per noi un semplice adempimento, ma una scelta strategica che guida ogni decisione aziendale”, dichiara Ambrogio Merlo, CEO di JV International.

Il Neodirettore Generale Luca Piani aggiunge: “È motivo di grande orgoglio entrare in un team che rientra nell’élite del 5% delle aziende valutate da EcoVadis. Questo prestigioso riconoscimento ci incoraggia a proseguire con ancora maggiore determinazione su questo percorso”.

Con le sedi di Tavernerio e Verona, JV International continua a crescere affermandosi come punto di riferimento globale per soluzioni sostenibili, performanti e affidabili nel settore calzaturiero.

Life I’m-Tan, il futuro della pelle passa dai tannini naturali modificati

«L’idea di fondo, originata dalla grande tradizione manifatturiera e ingegneristica Giapponese, è che il prodotto sia la manifestazione più eloquente, l’interfaccia più concreta fra l’ingegneria dei materiali e dei processi industriali e il mondo dei consumi. Il punto in cui tutta la conversazione sulla innovazione sostenibile parte. Dal prodotto, infatti, è sempre partita l’innovazione e dal prodotto partirà la rivoluzione sostenibile.»

Così il professor Alessandro Bruni dell’Università di Pisa sintetizza l’essenza del progetto Life I’m-Tan, presentato il 17 luglio a Vinci (Firenze) dopo quattro anni di ricerca e sviluppo. L’evento è stato molto più di una semplice presentazione di risultati: è stato un manifesto per il futuro della pelle conciata al vegetale. Un futuro in cui sostenibilità, performance e scalabilità industriale non risultano antagonisti.

 

Un castagno centenario e un pezzo di cuoio: ecco due simboli della tradizione conciaria che da secoli si parlano, ma che oggi, grazie alla scienza, possono finalmente capirsi davvero. Il progetto LIFE I’m-Tan – acronimo di “Innovative Modified Tannins” – ha dimostrato che la natura, se supportata da tecnologia e visione industriale, può competere con le soluzioni chimiche più performanti, mantenendo intatta la sua anima green.

Al progetto – finanziato dall’Unione Europea con 1,2 milioni di euro su un budget totale di 2,3 milioni – hanno lavorato diversi partner: Crossing, spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha sviluppato la chimica dei processi; CRCF ha progettato e gestito l’impianto pilota; Conceria INCAS ha testato la produzione industriale; mentre il Consorzio Aquarno ha analizzato l’impatto ambientale delle acque reflue.

Risultato: lo sviluppo di una nuova generazione di tannini naturali modificati chimicamente (CMNT) che promettono di cambiare le regole del gioco nella concia della pelle.

 

TANNINI, MA PIÙ INTELLIGENTI

Il progetto, partito nel settembre 2021 e, come si diceva, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE (LIFE20 ENV/IT/000759), ha avuto un obiettivo chiaro: migliorare i processi di concia e riconcia vegetale attraverso una nuova generazione di tannini naturali chimicamente modificati (CMNT), derivati da castagno e quebracho.

Il cuore dell’innovazione è un processo in due fasi, come spiega Andrea Cassani, BU Innovation Manager di Silvateam: «Prima la purificazione degli estratti naturali, poi la modifica chimica secondo i principi della green chemistry. Il risultato? Tannini più reattivi, più stabili, più performanti. In grado di legarsi meglio al collagene della pelle, di ridurre il carico organico nelle acque reflue e di garantire una palette colori molto più ampia rispetto ai tradizionali tannini vegetali.»

Per gli addetti ai lavori, non è poco. Perché i limiti della concia vegetale – l’impatto delle acque reflue, la rigidità dei pellami, la scarsa compatibilità con prodotti come sneakers e interni auto – sono sempre stati il tallone d’Achille di una tecnologia percepita come nobile ma obsoleta.

 

DALLA TEORIA ALLA FABBRICA: I RISULTATI CONCRETI

LIFE I’m-Tan non è rimasto un esercizio di laboratorio. Il progetto ha visto la realizzazione di un impianto pilota capace di produrre centinaia di kg di CMNT a settimana e la prototipazione su scala industriale di cinque articoli in pelle, oggi pronti per esseri utilizzati in collezioni di calzature e pelletteria: Parma, Corvara, Water, Kendo MF e Oxide. Tutti testati su 2500 pelli grezze provenienti dalla Nuova Zelanda e passati attraverso i macchinari della conceria INCAS.

Le prove meccaniche e chimiche parlano chiaro: le pelli trattate con CMNT offrono performance superiori alle alternative vegetali tradizionali e riescono, in certi casi, ad avvicinarsi anche a quelle conciate al cromo. Ma soprattutto riducono sensibilmente l’impatto ambientale. I risultati di impatto ambientale delle pelli LIFE l’m-Tan sono eccellenti, mostrando valori significativamente inferiori rispetto ai benchmark, con riduzioni del Global Warming Potential (GWP) comprese tra il 6% e il 25%. Le operazioni di concia quali la riviera, la concia e il post-concia sono fortemente influenzate dall’uso di agenti chimici. La tipologia e la quantità di sostanze utilizzate giocano un ruolo cruciale nel determinare il profilo ambientale del prodotto finale.

Nel caso dell’articolo in pelle per calzatura su Ibrido sintetico-cromo, tutte le categorie di Impatto del LCA mostrano riduzioni significative, comprese tra il 20% e il 78% rispetto al benchmark di riferimento. L’effetto del consumo dei prodotti chimici, parametro che permette di calcolare il GWP, è stato ridotto del 36%.

Piero Rosati – INCAS

 

ACQUE PIÙ PULITE, PELLE PIÙ PULITA

Uno dei punti critici per ogni conceria è la gestione delle acque reflue. LIFE I’m-Tan ha monitorato i parametri chiave confrontando i bagni conciari tradizionali con quelli a base di CMNT. I risultati sono incoraggianti: i nuovi tannini riducono il COD fino al 19% e migliorano significativamente la biodegradabilità.

Interessante anche la strategia combinata: CMNT1, ad alta concentrazione, è più efficace in termini di fissaggio e riduzione del carico chimico; CMNT2, più chiaro, offre maggiore flessibilità cromatica e superiore biodegradabilità. La sinergia tra i due consente un equilibrio ottimale tra estetica, performance e impatto ambientale.

 

ECONOMIA CIRCOLARE: DAI SOTTOPRODOTTI AL VALORE AGGIUNTO

La solidità scientifica del progetto emerge anche dalle parole di Gustavo Defeo, Direttore Scientifico di CTC ARS Tinctoria: «Il concetto di Good Leather dovrebbe permettere di non lasciare tracce in termini di scarti di produzione, creando articoli in pelle versatili con diverse opzioni di fine vita e favorendo scelte di materiali orientate all’eco-design. I numeri dei tannini I’m-Tan vanno in questa direzione».

Una delle intuizioni più interessanti del progetto è stata la valorizzazione degli scarti: sia quelli generati nella produzione dei tannini, sia quelli derivanti dai ritagli di pelle. Le prove in corso dimostrano che questi materiali possono essere riconvertiti in fertilizzanti biologici o altri prodotti ad alto valore, in un’ottica di circolarità concreta, non solo dichiarata.

A dimostrazione di ciò, il Life Cycle Costing (LCC) ha evidenziato che, a fronte di un piccolo sovrapprezzo (30-40 cent/kg), i CMNT permettono di ridurre i costi generali grazie a minori dosaggi, semplificazioni nei trattamenti e una gestione più efficiente dei reflui.


 

VERSO L’INDUSTRIA: LA FILIERA È PRONTA?

L’evento di Vinci non è stato solo una celebrazione scientifica. È stato soprattutto un confronto tra attori della filiera: dalle imprese chimiche a quelle conciarie, dalle associazioni di settore ai grandi brand della moda e del design.

Francesco Sapienza, Sustainable Materials & Data Manager di Kering, ha confermato l’interesse del gruppo per alternative sostenibili: «Stiamo riprogettando la nostra attività per continuare a stimolare e ad accrescere la sostenibilità nel futuro, contribuendo al tempo stesso alla trasformazione del settore del Lusso e dando il nostro apporto per vincere le importanti sfide sociali e ambientali della nostra generazione». Continua: «Fin dal 2019 lavoriamo per una supply chain sempre più sostenibile e siamo impegnati nel fondamentale lavoro di ricerca rispetto all’evoluzione dei materiali per un impatto sempre più sostenibile.»

Anche Poltrona Frau conferma la sua strategia orientata alla sostenibilità e legata alla pelle. Daniele Gardini, R&D Leather Manager, spiega: «Non abbandoneremo mai la pelle, che da principio è sostenibile e grazie alle sue qualità assicura durata nel tempo dei nostri manufatti (ulteriore aspetto sostenibile). Come azienda abbiamo deciso di ottimizzare sempre di più e meglio i nostri processi produttivi per ridurre il nostro impatto ambientale. Nei prossimi 5 anni sarà questo il nostro focus. In questo percorso la pelle rimarrà sempre il Principe dei nostri materiali.»

Dal mondo delle calzature, Paolo Bruno, Strategic Advisor di Garsport, offre una prospettiva critica ma ottimista: «Oggi il brand che riesce a capire la spinta e l’opportunità di differenziazione che gli può dare un modello di business sostenibile sul mercato, può veramente pensare di educare il consumatore finale. Ed è esattamente quello di cui c’è bisogno. Sono i brand a dover proporre prodotti sostenibili ai propri clienti e, così facendo, condurli verso un consumo più consapevole.»

Provando ad abbozzare una conclusione: il mercato è pronto, ma servono decisioni coraggiose. La sostenibilità – se reale, misurabile e scalabile – non è più un costo, ma un vantaggio competitivo.

Alessandra Taccon (Silvateam), Francesco Sapienza (Kering), Gustavo Defeo (CTC ARS Tinctoria), Alessandro Bruni (University of Pisa), Paolo Bruno (Garsport), Daniele Gardini (Poltrona Frau), Samuele Giovando CRCF)

 

LA PERCEZIONE DEL CONSUMATORE: EDUCARE ALLA SOSTENIBILITÀ

L’analisi Social LCA condotta all’interno del progetto ha rivelato aspetti interessanti sulla percezione dei consumatori. Il 66% dei partecipanti considera la sostenibilità importante o molto importante nelle decisioni d’acquisto, e molti si dichiarano disposti a pagare un prezzo maggiorato fino al 10% per prodotti etici e rispettosi dell’ambiente.

Tuttavia, emerge ancora un divario di conoscenze sui benefici ambientali della pelle, che richiede strategie di comunicazione più efficaci e trasparenti da parte dei brand.

 

E ADESSO?

Terminato il progetto, ecco una possibile roadmap. Il processo CMNT è stato ingegnerizzato per raggiungere una produzione industriale di 1.700 tonnellate l’anno. Le attività si estenderanno ai tre principali distretti conciari italiani (Arzignano, Santa Croce, Solofra) con l’obiettivo di rendere replicabile e trasferibile la tecnologia in altre concerie europee.

Ma non solo: i CMNT stanno già mostrando potenziale applicativo in settori come l’agricoltura, la nutrizione animale, il food & beverage e la produzione di resine. Una rivoluzione silenziosa ma radicale, che parte da un bosco di castagni per arrivare in un’auto di lusso o in un packaging biodegradabile.

 

Fulvia Bacchi – UNIC e Lineapelle

IL FUTURO? È GIÀ QUI.

La sostenibilità vera non è fatta di proclami, ma di dati, processi e scelte industriali. LIFE I’m-Tan ha mostrato che è possibile innovare senza rinunciare all’identità della pelle. Che si può superare la retorica del “naturale” per costruire soluzioni performanti, pulite e replicabili.

Come ha ricordato durante l’evento Fulvia Bacchi di UNIC e Lineapelle: “La conceria è per definizione un settore circolare. Ma oggi non basta più essere riciclatori, bisogna essere pionieri”.

Il rinfresco a fine lavori con le colline toscane come paesaggio

Germania: vietato usare l’etichetta “pelle di mela”

Con una sentenza storica che difende i diritti dei consumatori, il Tribunale Regionale Superiore di Colonia ha ufficialmente vietato a Mina Merchandising GmbH, società di proprietà del personaggio televisivo Martin Rütter, di commercializzare prodotti sintetici utilizzando il termine ingannevole “pelle di mela”.

La decisione, emessa il 4 luglio 2025, fa seguito a un ricorso legale avviato dal Verband der Deutschen Lederindustrie e.V. (VDL) – associazione conciaria tedesca aderente a COTANCE, dopo che Mina Merchandising si era rifiutata di ottemperare a un avvertimento sulla pubblicità ingannevole di collari per cani a base di materiali sintetici etichettati come “pelle di mela”. Il tribunale si è schierato a favore della VDL, confermando che il termine “pelle” può essere utilizzato solo quando un prodotto è fatto interamente o parzialmente di pelle animale.

Il ricorso legale, presentato dalla VDL, sosteneva che l’etichettatura di prodotti a base di plastica presentati come “pelle di mela” traesse in inganno i consumatori e minasse l’integrità della vera pelle. Sebbene il tribunale di primo grado avesse respinto la richiesta, il Tribunale regionale superiore ha ribaltato la decisione in appello, concordando sul fatto che l’uso del termine “pelle di mela” senza l’effettivo contenuto di pelle è ingannevole e illegale.

“Questa non è solo una vittoria per l’industria della pelle, è una vittoria per i consumatori e per la verità nel marketing. Non siamo contrari all’innovazione, ma siamo contrari a etichette fuorvianti che confondono gli acquirenti e svalutano i materiali tradizionali e naturali” ha commentato  Gustavo Gonzalez-Quijano, Segretario generale di COTANCE.

Questa sentenza invia un messaggio forte a tutti i marchi e agli operatori commerciali dell’UE e non solo: i materiali derivati da scarti di frutta, plastica o composti sintetici non possono essere commercializzati come “pelle”, un termine protetto che implica un’origine naturale e un processo di produzione specifico. L’uso di termini vaghi o “greenwashed”, come “pelle” vegana o “pelle di mela”, rischia di violare le leggi sulla protezione dei consumatori, inducendo il pubblico a credere di acquistare un prodotto autentico e sostenibile.

“Non siamo contrari a nuovi materiali, ma non vogliamo che questi materiali vengano chiamati pelle per ingannare i consumatori”, ha dichiarato Andreas Meyer, amministratore delegato di VDL.

La sentenza iniziale del tribunale del 2024 aveva respinto il reclamo di VDL, sostenendo che il colore del collare (blu) era sufficiente a dissipare la confusione. Tuttavia, in appello, il Tribunale regionale superiore ha respinto questa logica e ha confermato l’argomentazione principale: “pelle” deve significare pelle. La sentenza ribadisce che prefissi come “mela”, “rabarbaro” o “cactus” non giustificano l’uso improprio della denominazione pelle se non è presente vera pelle animale.

COTANCE plaude agli sforzi persistenti di VDL nel creare questo precedente legale. Poiché pratiche ingannevoli simili si diffondono in tutti i mercati, questa decisione rafforza l’urgente necessità di norme a livello europeo che proteggano l’autenticità della pelle e garantiscano condizioni di parità nell’etichettatura dei prodotti.

 

I collari per cane di Mina Merchandising  

MICAM edizione numero 100: da oltre 50 anni traccia il futuro della calzatura

Giovanna Ceolini

L’edizione numero 100 di MICAM celebrerà 50 anni di storia. Mezzo secolo fatto di know-how, innovazione, Made in Italy e visione internazionale che hanno reso il salone calzaturiero un evento globale. La manifestazione, che andrà in scena dal 7 al 9 settembre a fieramilano Rho, è diventata un vero e proprio punto di riferimento, non solo per le piccole e medie imprese tricolore, ma anche per i marchi internazionali.

MICAM, evento globale della calzatura di moda, di qualità, innovativa e sostenibile, rappresenta la storia di un’eccellenza italiana fondata su un connubio unico tra l’arte del saper fare e una passione autentica, guidato da un’innovazione costante e da una continua ricerca di stili e tendenze.

 

Sono numerose le tappe che ne hanno scandito il successo. Se la nascita è riconducibile al 1931 a Vigevano, culla della calzatura italiana, è nel 1974 che avviene la svolta strategica della manifestazione, assieme ad A.N.C.I. -l’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani. Essa ne assunse la gestione, per consolidarla ulteriormente negli anni successivi. Con il nuovo millennio, Milano divenne la sede definitiva, aprendo un percorso rivolto sempre più all’internazionalizzazione. Nel 2017, il progetto si arricchì ulteriormente di spazi dedicati ad eventi, formazione, intrattenimento, seminari e aree speciali. Venne abbracciata la digitalizzazione e introdotto il concetto di marketplace per fornire un’esperienza di visita memorabile. Un ulteriore passo avanti avvenne nel 2018 con il rebranding di MICAM Milano.

 

Grazie a un’esposizione di 1000 brand provenienti da tutto il mondo, MICAM attrae buyer da oltre 150 Paesi. MICAM 100, presieduta da Giovanna Ceolini, sarà inaugurata alla presenza del Ministro Urso con l’annullo del Francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Le Eccellenze del sistema produttivo e del Made in Italy”, alla presenza di stampa e istituzioni.

 

Il salone accenderà i riflettori sulle novità di prodotto dedicate alla primavera-estate 2026 delle migliori aziende internazionali e dei marchi simbolo dei distretti manifatturieri italiani, che fanno grande il Made in Italy nel mondo. Esso si snoderà in una ricca schedule, fatta di eventi, seminari e una mostra speciale: “100 steps into the future” che regalerà al visitatore la possibilità di immergersi nella storia di MICAM e della moda calzaturiera degli ultimi 50 anni.

 

Tornerà anche l’area Trends & Materials, legata alla Buyer Guide e lo spazio Future of Retail, dedicato alle idee innovative che cambieranno il punto vendita, aziende che proporranno soluzioni avanzate per il settore calzaturiero. Non mancheranno sfilate, designer emergenti e presentazioni sulle tendenze moda.

 

MICAM X si evolve e dà vita a MICAM Next: un nuovo palinsesto curato da Wired, all’interno del quale numerosi seminari saranno dedicati al tema dell’innovazione. Questi saranno: “E-commerce, new tech; strategie omnichannel per la calzatura” – “Design della scarpa, tra genio e customizzazione” – “Ai piedi di AI” – “Sport shoes, tech shoes”.

 

Infine, il 2025 è un anno speciale anche per Assocalzaturifici. L’associazione, che rappresenta a livello nazionale 500 aziende del settore, festeggia il suo 80° anniversario. Otto decenni dedicati alla promozione dell’eccellenza calzaturiera italiana nel mondo.