Arsutoria Magazine

Luigi Carnevali, la sostenibilità resa possibile

Il traguardo raggiunto dalla Luigi Carnevali rappresenta un nuovo standard per il settore, finalizzato a promuovere la qualità e l’ecocompatibilità dei prodotti.

La certificazione Global Recycled Standard (GRS) testimonia l’impegno nell’utilizzo responsabile delle risorse così da contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale e alla promozione di un’economia circolare.

L’azienda tiene a sottolineare come l’attenzione per la sostenibilità e la presenza di materiali riciclati non comprometta in alcun modo la qualità dei suoi rinforzi tessili che, infatti, mantengono standard eccellenti in termini di resistenza, durata e versatilità, garantendo performance all’avanguardia in tutte le fasi di lavorazione.

Investire in rinforzi tessili certificati GRS rappresenta non solo l‘impegno per un prodotto finito di qualità, ma anche l’affermazione di una immagine aziendale che testimonia una visione a lungo termine legata all’innovazione e alla sostenibilità.

 

CALZATURA

“Per il momento – spiegano dalla Luigi Carnevali – abbiamo deciso di certificare GRS i principali e storici prodotti: sia le basi in jersey che le tele in cotone, a cui verranno aggiunte delle nuove versioni in poliestere che, oltre a essere più performanti rispetto a quelle realizzate in fibra di cotone, potranno offrire, in ottica GRS, una percentuale maggiore di componente riciclata all’interno della fibra, e conseguentemente nel prodotto finito, pur mantenendo le stesse eccellenti performance”.

 

Carnevali sostiene fermamente anche la progettazione di rinforzi dalla consistenza morbida e delicata in grado di migliorare il comfort della tomaia e, di conseguenza, l’esperienza di chi indossa le calzature. Un approccio accolto positivamente dai principali marchi di fama mondiale.

Tuttavia, non è sempre agevole l’applicazione di questa filosofia su tutti i tipi di pellami o tessuti per tomaia, specialmente quando si tratta di materiali come la vernice o i tessuti gommati. In risposta a queste sfide, l’azienda ha introdotto nella gamma di termoadesivi un nuovo tipo di collante che ha ottenuto riscontri estremamente positivi, in particolare nelle situazioni in cui il rinforzo è sottoposto a forti stress durante le lavorazioni.

 

“Parallelamente al settore della moda, disponiamo di una vasta linea di rinforzi consigliati soprattutto per la scarpa antinfortunistica che oggi possiamo offrire anche con la certificazione GRS, garantendo gli stessi elevati standard di prestazioni e resistenza”, continuano in Carnevali.

 

PELLETTERIA

Oltre ad aver introdotto, a fianco dell’attuale microfibra, la versione certificata GRS, Carnevali ha inserito, nel già ricco portafoglio prodotti, ulteriori rinforzi con caratteristiche tecniche in grado di supportare al meglio sia pellami che tessuti destinati a chi produce borse o piccola pelletteria. Parte di questi nuovi prodotti, in un secondo tempo, andranno ad aggiungersi all’elenco di referenze certificate GRS.

 

“Nonostante i nostri 115 anni di attività possano suggerire un’immagine legata alla tradizione, dimostriamo quotidianamente che la nostra azienda è in continua evoluzione e che si distingue per la sua dinamicità, con un’ossessione costante per la ricerca del rinforzo perfetto, in risposta ad ogni esigenza”.

Micro Lenzi, il nuovo rinforzo tessile rispettoso dell’ambiente

Lenzi Egisto è sostenibile dall’inizio alla fine. Nel senso che l’azienda toscana è nata con il riciclo e ancora oggi, dopo più di un secolo, la sua attività di ricerca e sviluppo l’ha condotta a portare sul mercato un nuovo materiale attento all’ambiente e richiesto dal mondo della produzione. Ma andiamo con ordine e cominciammo dell’inizio, per l’appunto.

A Prato, nel 1898, Egisto Lenzi inizia la sua attività per il recupero delle fibre nobili dagli abiti dismessi. Attività che ai giorni nostri chiameremmo “riciclo virtuoso delle fibre”.

Dopo alcuni anni durante i quali le fibre riciclate venivano vendute sul mercato locale, iniziò l’attività di produzione in proprio di tessuti e prese vita il primo nucleo produttivo dell’azienda. Gli sviluppi sono rapidi e, nel 1936, si rese necessario aumentare la produzione aggiungendo il sito produttivo di Vaiano, con una superficie industriale più ampia, dove tuttora si trova la sede principale e parte della produzione della Lenzi Egisto.

La produzione di tessuti “non convenzionali” e la continua ricerca di soluzioni tessili innovative inizia nell’immediato dopoguerra. Nell’ultimo trentennio, invece, le grandi trasformazioni tecnologiche intervenute nel settore tessile hanno consentito il consolidamento di nuove strategie commerciali, la ricerca di soluzioni tessili innovative nei settori dell’abbigliamento militare, del tessile di protezione e della moda funzionale. Soluzioni talvolta “visionarie”, ma che hanno confermato Lenzi Egisto come un marchio sinonimo di innovazione tessile di qualità.

La ricerca e lo sviluppo della Lenzi sono sempre state volte a proporre materiali inediti, sviluppati per risolvere richieste specifiche e concrete del mercato.

Come accadde nella metà degli anni ’90 quando vennero introdotti, anche fra i grandi marchi della Moda, i tessuti Jacquard realizzati con fibre ad alto contenuto tecnologico, che garantivano resistenza e funzionalità anche all’accessorio moda mantenendo aspetto e tatto estremamente ‘glamour’.

Nei primi anni 2000 Lenzi lanciò i tessuti barriera per le solette anti-perforazione delle calzature antinfortunistiche, in grado di sostituire le scomode e pesanti lamine in acciaio. Da allora il mondo della calzatura di sicurezza non è più lo stesso.

Si diceva che Lenzi Egisto è un’azienda sostenibile dall’inizio alla fine. Arriviamo, quindi, se non alla fine, all’attualità. Oggi LENZI ha raccolto la richiesta del mercato di trovare una soluzione al problema dei rinforzi di soppannatura delle pelli. I tradizionali rinforzi in microfibra, prodotti con processi chimici “aggressivi”, non sono più accettabili.

“Per proporre una soluzione sostenibile, rispettosa dell’ambiente e a chilometro zero, bisognava poter realizzare in azienda un prodotto alternativo, un materiale tessile ‘coagulato’ senza resine, che restasse pulito al taglio, resistente e compatto in fase di scarnitura”, raccontano in Lenzi Egisto. È nato così MICRO LENZI, il nuovo rinforzo tessile risultato di una ricerca condotta su fibre innovative che riescono a restare coese senza bisogno di utilizzare resine di qualsiasi tipo. Fibre a base Poliammidica di produzione europea.

I materiali MICRO LENZI sono interamente tessuti e rifiniti negli stabilimenti di Vaiano, vicino a Prato, in Toscana.

I prodotti Micro Lenzi, seppur privi di resine e sostenibili, sono facili da utilizzare. Sono adatti all’incollaggio sulla pelle, vengono rifilati senza alcun problema, possono essere scarniti lasciando un bordo pulito e senza sfilacciature, anche a taglio vivo.

È disponibile in tre colori (Bianco, Grigio e Nero) e in cinque grammature, per coprire le varie esigenze di rinforzo delle varie tipologie di pelli.

UNIWORK offre un’anteprima della collezione PERFORMANCE

Lo scorso ottobre Uniwork ha sottoposto al vaglio del mercato alcuni prototipi della sua nuova linea Performance sviluppata in collaborazione con Michelin, che verrà presto industrializzata e quindi commercializzata. Un’anteprima che ha permesso di apprezzare una collezione al top di gamma destinata a soddisfare i palati più esigenti. Due le linee: Urban e Hiking.
La gamma Urban si ispira all’esperienza tecnica di Michelin con gli pneumatici da strada e comprende una gamma di modelli che riprendono i nomi dai più importanti circuiti automobilisti di Formula Uno: Melbourne, Imola, Montecarlo, Silverstone, eccetera. Le tomaie sono in nylon più crosta o nubuk più suede, le suole vantano un’intersuola in morbido PU e un elegante battistrada by Michelin in gomma nitrilica HRO che garantisce durabilità, aderenza e flessibilità. Le fodere sono ad alta traspirabilità e le lamine non metalliche ‘antiperforazione zero’.


La linea Hiking prende invece le mosse dal mondo off-road e propone un battistrada più aggressivo e scolpito ispirato al mondo rally, tanto che i modelli prendono i nomi dalle più famose autovetture di queste competizioni come Stratos, Delta, Impreza, eccetera. Alle caratteristiche della linea precedente si aggiunge il puntale in composito con resistenza fino a 200 J per calzature da esterno robuste e antiscivolo, resistenti agli idrocarburi.

Entrambe le linee saranno conformi alla norma EN ISO 20345 – 20347:2022 e disponibili anche con i requisiti ESD.

Zago e la parabola del visitatore nel cantiere

Un visitatore entrò nel cantiere dove nel Medioevo si stava costruendo una cattedrale. Incontrò un tagliapietre e gli chiese: “Che cosa stai facendo?”. L’altro rispose con malumore: “Non vedi, sto sudando a tagliare le pietre”. Così egli mostrava che considerava quel lavoro increscioso e senza valore. Il visitatore passò oltre e incontrò un secondo tagliapietre; anche a questo chiese che cosa stesse facendo. “Sto guadagnando di che vivere per me e per la mia famiglia”, rispose l’operaio in tono calmo, mostrando una certa soddisfazione. L’altro proseguì ancora e trovato un terzo tagliapietre gli rivolse la stessa domanda. Questi rispose gioiosamente: “Sto costruendo una cattedrale”.


Questo è il racconto (tratto da ‘La Ricetta della felicità’ di Roberto Assagioli) che Zago Moulds Solution, azienda padovana leader nella produzione di stampi complessi per calzature, ha scelto per sottolineare l’orgoglio di contribuire con il proprio lavoro alla realizzazione di un’opera più grande. Di fatto, solo il terzo tagliapietre aveva compreso il significato e lo scopo del suo lavoro, che eseguiva con passione ed entusiasmo. “Come amiamo ripetere spesso in Zago, i progetti non sono sempre semplicemente ciò che ci si aspetta che siano, i progetti sono quello che sono; il modo in cui li viviamo fa la differenza. Il modo in cui progettiamo, pensiamo, scegliamo, costruiamo, fa la differenza” spiega Marina Zago, direttrice del marketing.


E ancora: “In Zago cerchiamo di ricordarci ogni giorno, realizzando stampi per l’iniezione PU sicurezza che il calzaturiero che ci affida un suo progetto sa che in Zago non solo rispetteremo le norme ISO necessarie e la funzionalità dello stampo, ma che accoglieremo con passione la sfida stampistica di raccontare un’emozione nella calzatura”.

Meglio del previsto A+A 2023


Superate le aspettative della vigilia. L’edizione 2023 di A+A, la fiera per la sicurezza e la salute sul lavoro di Düsseldorf che si è svolta dal 24 al 27 ottobre scorsi, si è chiusa dopo quattro giorni di attività intensa con numeri di partecipazione record.
Con il leitmotiv “Ispirazioni per un ambiente di lavoro migliore”, la manifestazione tedesca ha schierato in campo circa 2.200 aziende espositrici provenienti da 58 nazioni che hanno presentato le loro innovazioni in 12 padiglioni su una superficie di oltre 80.300 metri quadrati. Impressionanti anche i numeri relativi all’affluenza: 62.000 visitatori specializzati provenienti da 140 Paesi si sono recati a Düsseldorf per informarsi sulle ultime novità in fatto di sicurezza sul lavoro.
Secondo un sondaggio effettuato dagli organizzatori fra i visitatori, il 96,4% di loro si è dichiarato soddisfatto della vista in fiera. Anche i commenti da noi raccolti a caldo durante la manifestazione, in particolare fra gli espositori di calzature sono di segno positivo per la grande capacità attrattiva dell’evento, giudicata spesso superiore alle aspettative. Qualche critica è invece emersa a seguito dei cambiamenti di posizione imposti dagli organizzatori nella redistribuzione degli spazi ai fini di una miglior segmentazione dell’offerta. In particolare, alcuni fornitori di materiali, stampi e tecnologie per calzature hanno lamentato di essere stati confinati in padiglioni troppo defilati e lontani dagli ingressi principali.
Quanto all’offerta in mostra, questa edizione della fiera ha messo al centro dell’attenzione due dei più importanti megatrend del nostro tempo: la digitalizzazione e la sostenibilità. Le innovazioni nel campo della digitalizzazione dell’ambiente di lavoro che sono state presentate per la prima volta alla fiera, si sono rivelate particolarmente degne di nota. Dispositivi di protezione intelligenti e indossabili, app di ordinazione per la gestione dei materiali pericolosi, health coach basati sull’intelligenza artificiale, nonché applicazioni di realtà virtuale ed esoscheletri sono esempi di tecnologie che guidano il mondo del lavoro verso un’economia digitale e sostenibile.
Sviluppi che non solo supportano la sicurezza sul posto di lavoro, ma contribuiscono anche ad aumentare l’efficienza e a creare ambienti di lavoro più sani.
“L’A+A di quest’anno ha affrontato questioni e sfide attuali, ha fornito spunti di riflessione, ha mostrato approcci alle soluzioni e ha promosso lo scambio personale. Siamo molto soddisfatti del feedback positivo e vorremmo ringraziare tutti per la fiducia che ci hanno accordato”, riassume Lars Wismer, direttore di A+A, e aggiunge: “È stato bello vedere come la fiera sia una piattaforma che ispira, collega e fa progredire il settore”.
Diversi forum ed eventi interessanti come il Corporate Fashion Show hanno completato il variegato programma della fiera. Sulla passerella di A+A rinomati produttori di DPI hanno presentato le ultime tendenze della moda, pensate per una generazione di giovani che, oltre alla funzionalità e alla sostenibilità, vogliono anche avere capi esteticamente accattivanti ed esprimere il loro stile personale.
La fiera ha ospitato anche il 38° Congresso internazionale Basi sulla sicurezza e la salute sul lavoro che ha attirato circa 3.000 delegati, affrontando temi del futuro come l’intelligenza artificiale e le conseguenze del cambiamento climatico. In qualità di evento specialistico leader a livello internazionale, il Congresso ha presentato i progressi politici nazionali e globali e le strategie di prevenzione come “Vision Zero”.

Importante anche la conferenza WearRAcon Europe, l’edizione europea della conferenza WearRAcon negli Stati Uniti, che si è svolta per la prima volta ad A+A 2023, durante la quale esperti del settore ricerca e sviluppo e aziende hanno presentato e discusso le innovazioni e le tendenze nel campo della tecnologia degli esoscheletri.
Già programmata la prossima edizione, ovviamente fra due anni: la A+A 2025 si si terrà a Düsseldorf dal 4 al 7 novembre.

Sneaknit, il comfort imbattibile della maglia

Sneaknit utilizza tecnologie di maglieria avanzate garantendo un approccio eco-compatibile. Una componente chiave del modello commerciale di Sneaknit è infatti l’uso di filati riciclati dalla plastica, che eliminano dall’ambiente da 5 a 15 bottiglie di plastica per ogni paio di scarpe prodotto. Grande attenzione all’ambiente, dunque, ma senza mai dimenticare la sicurezza e il comfort degli utilizzatori.
“Le tomaie Sneaknit sono progettate per soddisfare i più rigorosi standard di sicurezza per ogni categoria di prodotto” spiegano dall’azienda marchigiana nata nel 2019 e subito diventata un importante punto di riferimento per il settore.  La peculiarità di questi prodotti deriva proprio dalla loro costruzione con la tecnologia Knit. “La maglia offre un comfort imbattibile, avvolgendo il piede come una calza e adattandosi perfettamente ai movimenti naturali, oltre alla leggerezza e la traspirabilità che la contraddistingue. Grazie a questo tipo di lavorazione non solo si riduce l’affaticamento del piede durante lunghi turni lavorativi, ma si contribuisce anche a migliorare la produttività e il benessere complessivo dei lavoratori”.
I vantaggi della tecnologia knit sono così interessanti che la ricerca non conosce sosta. “Recentemente – riferiscono da Sneaknit – abbiamo sviluppato nuovi progetti per calzature safety S1, che includono scarpe antistatiche con una resistenza alla scivolosità su superfici ceramiche e di acciaio. Ma anche per la categoria S2, che va oltre, aggiungendo la resistenza all’assorbimento dell’acqua. Queste caratteristiche fanno delle nostre tomaie una scelta ideale per assicurare protezione in una vasta gamma di ambienti di lavoro, garantendo la sicurezza e il comfort in ogni situazione”.
La sostenibilità è da sempre al centro della filosofia di Sneaknit. Ricordiamo infatti che le tomaie sono realizzate utilizzando filati riciclati certificati Global Recycle Standard (GRS). Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a ridurre la dipendenza da risorse vergini. L’utilizzo di materiali riciclati rappresenta un passo significativo verso un’industria delle calzature più sostenibile e responsabile.
“Noi di Sneaknit siamo sempre a lavoro per sviluppare progetti per migliorare la sicurezza delle calzature da lavoro. L’obiettivo è quello di combinare tecnologie all’avanguardia, materiali innovativi e design ergonomico per offrire soluzioni sempre più efficaci alle esigenze dei lavoratori di tutto il mondo” concludono dall’azienda.

Nelle immagini, due modelli recenti realizzati con tomaie Sneaknit

L’impegno di Bernardini Srl per un futuro sostenibile

La Bernardini Srl ha ottenuto la certificazione Level 3 di ZDHC secondo la specifica tecnica ICEC TS 420. “Siamo orgogliosi di questo risultato che oggi ci permette di presidiare il mercato con ancora più trasparenza, offrendo a rivenditori e concerie un’ulteriore garanzia di sicurezza e qualità dei nostri prodotti” spiega Ivano Bernardini, titolare dell’azienda di Arzignano specializzata nella produzione di ausiliari chimici per la fase umida della concia.


Ad oggi sono già 200 i prodotti chimici Bernardini registrati sulla piattaforma Chemical Gateway di ZDHC che ne garantisce la conformità al programma Roadmap to Zero di ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals) che mira a limitare ed eliminare le sostanze chimiche più pericolose, secondo la MRSL versione 3.1 al fine di promuovere una chimica più sicura nel rispetto e nella protezione dell’ambiente.
Un percorso impegnativo, quello necessario ad ottenere la conformità al Livello 3 (il più alto), che certifica l’assenza di sostanze pericolose nei prodotti, ma anche il loro essere all’avanguardia da tutti i punti di vista.


“Paradossalmente questa è stata la parte più facile perché da sempre siamo impegnati a produrre ausiliari chimici performanti utilizzando il più possibile materie prime di origine naturale e rinnovabili come recita anche il motto ‘Ecological Leather Chemicals’ abbinato alla nostra ragione sociale”

spiega Bernardini, coadiuvato nell’attività dai figli Dimitri e Patrick, che rappresentano la terza generazione familiare alla guida di quest’azienda veneta che il prossimo anno festeggerà il cinquantesimo.


Un traguardo importante, dunque, che giunge alla fine di un percorso avviato molti anni fa. Bernardini ha infatti sempre creduto nell’importanza delle certificazioni, ottenendo la ISO 9001 per la qualità nel 2005 e la ISO 14001 per l’ambiente nel 2008. “La certificazione ambientale ottenuta allora ci ha molto aiutato nel percorso fatto ora con ZDHC perché all’epoca attrezzammo il nuovo stabilimento di 5mila metri quadri, dove siamo ancora oggi, per garantire il massimo rispetto ambientale e l’assoluta sicurezza dei lavoratori” conclude l’imprenditore veneto.

Vesta Corporation si racconta attraverso il primo Bilancio di Sostenibilità

Attiva dal 1966 a Ponte a Egola, Vesta Corporation è un punto di riferimento per la lavorazione di pellami pesanti e di vitelli di spessore più leggero. L’azienda collabora sia con il mondo della calzatura femminile elegante e i brand della pelletteria di lusso, sia con il mercato tecnico e sportivo premium, offrendo pelli conciate al cromo e metal free.


A fine anno la conceria toscana ha pubblicato il suo primo Bilancio di Sostenibilità “scelta non dovuta ma voluta, da chi negli ultimi anni ha indirizzato i propri investimenti e le proprie risorse verso lo sviluppo di un modello di produzione e gestione aziendale sempre più responsabile” come si legge nel comunicato stampa.
Le informazioni contenutevi si riferiscono all’anno 2022 e, laddove possibile, vengono riportati i dati relativi all’anno precedente, al fine di permettere la comparabilità dei dati nel tempo e valutare l’andamento delle attività di Vesta. La sostenibilità è un percorso ad obiettivi, per questo il confronto permette di misurare concretamente la crescita dell’azienda, che si impegna a proseguire di anno in anno questa rendicontazione. Le azioni migliorative già attuate da Vesta coinvolgono la responsabilità aziendale dal punto di vista ambientale, sociale e di governance. Si traducono, ad esempio, nell’innovazione dell’impianto di riscaldamento e della lavorazione (con la realizzazione di un nuovo reparto bottali con tecnologia 4.0), che garantiscono significativi risparmi energetici, idrici ed economici. Alle numerose certificazioni aziendali si sono poi aggiunte quella di Tracciabilità Materie Prime con punteggio ECCELLENTE e le analisi di Carbon e Water footprint.

A dimostrazione dell’impegno profuso nel migliorare le performance aziendali, a valutazione del Leather Working Group (che misura le prestazioni ambientali dei produttori di pelle per una produzione ecologica e una gestione sistemica della qualità, dell’ambiente, della sicurezza e dell’etica) è passata da BRONZE (2020) a GOLD nel 2023. In questa ottica rientra anche il codice etico adottato da Vesta, che guida quotidianamente l’operato dell’azienda e dei suoi dipendenti, tracciando la rotta degli obiettivi futuri. Il raggiungimento dell’indipendenza energetica è uno dei passi più importanti che si profila all’orizzonte, attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico. A questo si affianca la realizzazione di un progetto di compensazione totale delle proprie emissioni CO2 per l’anno rendicontato e certificato. Tale neutralità verrà raggiunta attraverso l’acquisizione di crediti derivanti da progetti certificati dalle Nazioni Unite, come la costruzione di un importante impianto idroelettrico, a cui Vesta sta contribuendo.

A livello produttivo, la ricerca aziendale si sta concentrando sullo sviluppo di soluzioni che riducano i consumi idrici ed energetici, nonché l’implementazione di dinamiche circolari attraverso l’adozione di sempre più prodotti considerati bio-based, che garantiscano un fine vita del prodotto e dello scarto più sostenibile. I 40 dipendenti di Vesta e il territorio in cui opera sono e saranno sempre più centrali nella visione dell’azienda che si impegna a un miglioramento costante del loro benessere e del loro sviluppo.

S.C. Costruzioni Meccaniche presenta la linea HOTMIX

S.C. Costruzioni Meccaniche progetta, costruisce ed installa impianti ed attrezzature ausiliarie per diversi settori industriali, in particolar modo macchine per conceria e impianti di depurazione. Tra gli impianti di punta si distingue la linea Hotmix: impianti concepiti per ottimizzare la miscelazione (e pure il dosaggio) di numerose sostanze chimiche quali fluidi più o meno viscosi, polveri di varia granulometria da diluire nei liquidi, paste variamente consistenti. Sono costituiti da un serbatoio all’interno del quale vengono immessi gli ingredienti, che poi opportunamente agitati e riscaldati si omogeneizzano e generano la miscela voluta.
Sono possibili numerose configurazioni a partire da un semplice contenitore a caricamento manuale fino ad un impianto completamente automatizzato gestibile tramite PLC.

Queste le caratteristiche principali degli impianti Hotmix:
– La gamma dimensionale va da un volume minimo di 500 litri fino al più grande con volume di 12000 litri.

– Si può avere il serbatoio a terra oppure appoggiato su soppalco calpestabile; questa seconda soluzione facilita le operazioni di scarico della miscela ottenuta, senza l’ausilio di pompe di sollevamento.

– Il serbatoio può essere appoggiato su celle di carico, per il controllo dei pesi in tempo reale.

– Per velocizzare e facilitare la miscelazione, il serbatoio di contenimento può essere riscaldato sia tramite energia elettrica, sia con fluidi caldi a seconda dell’esigenza del cliente.

– È possibile dotare l’impianto di bocche di aspirazione per le esalazioni/fumi prodotti e di un apposito abbattitore esterno secondo la normativa vigente.

– All’interno del serbatoio, il dispositivo rotante detto “agitatore” può essere a pale variamente sagomate, oppure ad “ancora” con raschiatori sul fondo e sulla parete laterale.

– L’adduzione degli ingredienti può essere manuale oppure tramite tubazioni con valvole di intercettazione servocomandate elettricamente o pneumaticamente. A monte sono installate pompe elettriche e/o pneumatiche che prelevano le sostanze dai sili di deposito e le spingono all’impianto di miscelazione.

– La configurazione più evoluta con celle di carico, adduzione ingredienti tramite tubazioni, con valvole di intercettazione e pompe di alimentazione rendono possibile l’automazione completa di tutto il processo, liberando completamente gli operatori dai rischi derivanti dalla manipolazione di sostanze chimiche.

– Allestimento dell’impianto anche in ambienti soggetti a normativa ATEX.

– S.C. Costruzioni Meccaniche costruisce anche sili in acciaio inox AISI 304 o AISI 316 per lo stoccaggio di prodotti chimici, nelle forme e dimensioni richieste dal cliente.

– S.C. può fornire e installare presso il cliente l’impianto completo di tubazioni, le apparecchiature elettriche e il software necessario per la gestione di tutto il ciclo di miscelazione.

Impianti di miscelazione riscaldati Hotmix

JBS investe 9 milioni per la tracciabilità in Pará

In occasione della COP 28 di Dubai, lo scorso dicembre, JBS ha annunciato un investimento di 9 milioni di dollari per sostenere la tracciabilità della catena di approvvigionamento del bestiame in Pará, uno stato nel Nord del Brasile che comprende una grande fetta della fitta e rigogliosa Foresta Amazzonica. L’impegno del colosso brasiliano della carne si concentra sul miglioramento dei mezzi di sussistenza degli agricoltori e delle comunità locali e sull’eliminazione delle cause economiche della deforestazione.

Oggi compiamo un passo importante collaborando con fondi privati per lanciare questa iniziativa, con l’obiettivo di avere il 100% del bestiame dello Stato etichettato per la tracciabilità individuale dalla nascita alla macellazione entro il 2026. Ciò garantisce, da un lato, l’integrità e la trasparenza della catena produttiva della regione. Inoltre, è necessario sostenere i produttori, consentendo loro di accedere ai benefici che la tracciabilità offre, aprendo i mercati

Helder Barbalho, governatore del Pará

Ha dichiarato a Dubai il governatore del Pará, Helder Barbalho, in occasione della COP 28.

Per accelerare l’adozione del Piano Pará, JBS investirà 9 milioni di dollari nei prossimi tre anni per aiutare i piccoli proprietari a compensare il costo delle etichette di identificazione degli animali e fornire assistenza tecnica per aiutare i produttori a guadagnarsi da vivere in Amazzonia senza disboscare altre foreste.

L’annuncio del governo del Pará rappresenta una svolta nella lotta alla deforestazione. JBS offre il suo pieno e inequivocabile sostegno a questo sforzo, poiché riteniamo che la piena tracciabilità con il sostegno del governo sia fondamentale per eliminare la deforestazione. Riconoscendo che uno dei maggiori fattori di deforestazione è la mancanza di opportunità economiche per i produttori locali, JBS ha già iniziato a fornire assistenza finanziaria e competenze tecniche ai produttori per etichettare e tracciare il bestiame a Marabá, assicurando che i servizi di estensione siano disponibili per i produttori in tutto lo stato attraverso quattro uffici verdi JBS

Gilberto Tomazoni, amministratore delegato di JBS Global

Lo scorso novembre JBS ha avviato con successo un progetto pilota di identificazione individuale degli animali, primo nel suo genere, in collaborazione con Allflex e partner ONG presso la struttura Friboi di Marabá, nello Stato del Pará. L’obiettivo è estendere il progetto pilota a tutti gli allevamenti che riforniscono direttamente la struttura di Marabá. L’azienda sosterrà altri partner del progetto e il governo statale nell’avvio di prove negli allevamenti di vacche da latte, per consentire la completa tracciabilità dei bovini fin dalla nascita.