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Impronta ambientale: COTANCE abbandona il Segretariato Tecnico delle Regole di Categoria (PEFCR)

News brevi

Aprile 2025

Impronta ambientale: COTANCE abbandona il Segretariato Tecnico delle Regole di Categoria (PEFCR)

I parametri adottati non tengono conto della durabilità della pelle e finiscono per favorire i materiali sintetici

Il 9 aprile scorso COTANCE ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal Segretariato Tecnico (TS) per la definizione delle Regole di Categoria dell’Impronta Ambientale di Abbigliamento e Calzature (PEFCR). Una decisione, quella della federazione della concia europea, motivata dal fatto che le regole in via di definizione per calcolare la carbon footprint dei prodotti non tengono conto dei parametri di durata dei materiali naturali e finiscono per favorire le alternative sintetiche.

Nonostante mesi di impegno con il TS – presentando argomenti basati sui fatti, proponendo soluzioni e formando una coalizione globale di stakeholder dei materiali naturali – non è stata consentita alcuna revisione dei valori di durata predefiniti adottati nella PEFCR per l’abbigliamento e le calzature. Questi parametri – spiega COTANCE – hanno un impatto sproporzionato sui prodotti slow-fashion realizzati con materiali naturali, come pelle, lana e cotone, e scoraggiano i marchi a sceglierli a favore di alternative meno sostenibili.

Gustavo Gonzalez-Quijano

Il Consiglio di amministrazione di COTANCE ha pertanto deciso di disimpegnare l’industria europea della pelle dalla PEFCR di abbigliamento e calzature.

“Abbiamo aderito a questo processo in buona fede per costruire un quadro ambientale equo e basato sulla scienza per la moda – dichiara Gustavo Gonzalez-Quijano, Segretario generale di COTANCE -. Invece, abbiamo assistito a un sistema che punisce i materiali naturali e durevoli come la pelle, esattamente il tipo di prodotti che l’economia circolare dovrebbe incoraggiare. Non possiamo sostenere una metodologia che promuove la moda veloce a scapito della qualità duratura. Detto questo, rimaniamo impegnati nel dialogo e speriamo di convincere la Commissione Europea a rivedere questo aspetto nella prossima revisione del PEFCR”.

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