ArsTannery Magazine

AICC fa il punto sui sistemi di concia chrome-free

L’Associazione Italiana Chimici del Cuoio (AICC) organizza un incontro dedicato ai “Sistemi di Concia Chrome-free”.  L’appuntamento, che rientra nel programma formativo dell’associazione denominato AICC Leather Academy, è per sabato 5 aprile 2025 presso l’aula magna dell’ITTE Galilei di Arzignano.   

 

PROGRAMMA LAVORI

 08:30 Registrazione dei partecipanti

09:00 Concia al Vegetale – Marco Frediani 

09:30 Altre Conce Minerali – Angelo Peruffo

10:00 Concia alla Glutaraldeide – Giuliano Vallarsa

 

10:30 Coffee break 

 11:00 Concia Organica esente da Metalli – Andrea Meucci 

11:30 Concia da acque reflue di Frantoio – Riccardo Pasquale

12:00 Sistemi di Concia Chrome-Free Eric Poles

12:30 Concia alla Zeolite – Wouter E. Hendriksen

13:00 Fine lavori

 

La registrazione dovrà essere effettuata sul sito www.aicc.it entro il 03/04/2025.

 ISCRIVITI

La partecipazione al convegno è gratuita, ma riservata ai soci AICC in regola con il rinnovo per l’anno 2024 e agli invitati.

Bally presenta l’esclusiva collezione con Leo Mas

Oggi, la relazione si è evoluta in una direzione creativa. La loro sintonia artistica si basa su una comune passione per un approccio libertario, fortemente influenzato da viaggi, musica e controculture. Sebbene sia conosciuto principalmente per aver dato vita al suono balearico durante la “Summer of Love” del 1987 presso l’iconico club Amnesia, Leo Mas nutre anche una passione per la grafica, creando illustrazioni che hanno caratterizzato le sue etichette discografiche e le sue partnership nel corso di una carriera leggendaria.

Per questa collaborazione, Simone Bellotti ha lavorato con le grafiche originali provenienti dall’archivio personale di Leo Mas, per creare una serie di cappellini, borse e abbigliamento casual.

Con composizioni visive tratte dalle etichette “Pin-Up Records” e “Muzak”, oltre a un tributo del 1987 agli “Amnesiacs” e un’illustrazione del 1988 che celebra l’apice dell’Amnesia Summer of Love, il risultato è una selezione di pezzi da collezione per appassionati di musica e design.

Consumi fashion in tenuta nel 2024 ma ritorno al pre-Covid rimandato al 2026

Nel 2024 l’andamento del mercato fashion ha registrato una leggerissima crescita della spesa rispetto al 2023: +0,2%, quattro punti al di sotto del valore del mercato pre pandemico. Ma i saldi di gennaio hanno evidenziato un risultato negativo e le previsioni sull’anno restando prudenti, facendo slittare al 2026 il ritorno ai livelli pre- Covid. Tra i fatti più rilevanti del mercato relativi all’anno appena trascorso si evidenziano l’ulteriore crescita degli acquisti in promozione arrivata al 54%, lo spostamento del traffico dei consumatori, e quindi degli acquisti, dai negozi di città a factory outlet center e centri commerciali, l’online che mostra una quota a valore stabile (17% circa) grazie soprattutto ai brick&click.

Fra i settori si segnala la ripresa dell’abbigliamento da esterno adulto, specie da donna, ed il perdurare delle difficoltà della moda bambino, penalizzata dall’effetto denatalità. In difficoltà anche intimo e calze e accessori/calzature. La preoccupazione circa gli effetti della turbolenta situazione politica internazionale sulla situazione economica generale orienta i consumatori verso strategie di difesa del proprio potere di acquisto. L’abbigliamento segna il passo, scendendo di due punti rispetto all’autunno scorso, con immediate conseguenze sul mercato: -3% a gennaio 2025, un risultato su cui pesa tantissimo l’andamento negativo dei saldi (-4,2%). Quest’ultimo dato negativo è un chiaro indicatore di una certa insofferenza nei confronti di questa storica forma di promozione e si specchia nel raddoppio dei non acquirenti passati dal 7% del 2023 al 15% di quest’anno. Le ragioni di questa disaffezione sono diverse: il timore di manovre “ad arte” sui prezzi, l’assortimento povero e scadente, la possibilità di usufruire di offerte in continuazione che rende i saldi sempre meno “occasione unica”.

A partire dalle intenzioni di spesa per la P/E 2025, le previsioni per il nuovo anno sono ancora all’insegna dell’incertezza: prevale un comportamento attendista (attesa per le nuove collezioni mare e vacanze, i saldi estivi, l’evoluzione della situazione meteo) e solo un consumatore su quattro dichiara di voler acquistare subito nei mesi di marzo/aprile. La previsione per il 2025 si attesta al +0,9% in termini di consumi mentre l’outlook 2026 è più positivo con un mercato pronto ad avvicinarsi decisamente ai livelli antecedenti la pandemia.

WORTMANN Group: più veloce, più flessibile, per un’assistenza al dettaglio ancora maggiore

Jens Beining

Il Gruppo WORTMANN di Detmold lancia un chiaro segnale ai rivenditori e investe circa 20 milioni di euro nell’ampliamento del suo centro logistico con la costruzione di un nuovo magazzino navetta completamente automatizzato.

L’obiettivo di questo investimento orientato al futuro è quello di consentire consegne ancora più rapide e orientate alla domanda per il commercio al dettaglio. Il progetto raddoppierà la capacità di consegna per il mercato tedesco e per altri mercati europei.

“In questo modo stiamo creando le basi per un’ulteriore crescita. Stiamo consolidando la nostra posizione di partner forte per i rivenditori e stiamo rafforzando ulteriormente la nostra affidabilità”, afferma Jens Beining, CEO di WORTMANN Schuh-Holding KG.

Combinando il magazzino pallet esistente con il nuovo magazzino a navetta, in futuro sarà possibile stoccare e trasportare grandi quantità di merci in modo ancora più efficiente, mentre gli ordini più piccoli e le consegne veloci potranno essere evasi in modo rapido e affidabile. Questo magazzino ottimizzato apre a nuovi concetti di servizio per i partner del commercio al dettaglio e soddisfa più che mai le loro esigenze di flessibilità, tempi di consegna brevi ed elevata disponibilità dei prodotti. L’obiettivo è anche quello di espandere ulteriormente il successo dei prodotti continuativi, che contribuiscono in modo significativo alla stabilità delle vendite nel commercio al dettaglio.

Il magazzino a scaffalature alte completamente automatizzato costruito nel 2010 è già in grado di immagazzinare e gestire più di 3,5 milioni di paia su 27.500 pallet presso la sede di Detmold. L’aggiunta del nuovo magazzino navetta completamente automatizzato aumenterà il volume di stoccaggio per un’ulteriore crescita di circa 1 milione di paia.

L’inizio della costruzione è previsto per settembre 2025. Il completamento è previsto per la prima metà del 2027.

Vans ritrova Nicole McLaughlin  per la Slip-On RS

Nata dalla curiosità e dalla sua natura esplorativa, la collezione Vans x Nicole McLaughlin è un concentrato di avventura. Conosciuta per la sua capacità di riciclare materiali monouso in design innovativi e multifunzionali, Nicole porta il suo spirito giocoso in questa collezione limitata. Mescolando aspetti pratici con la sua prospettiva creativa, la collaborazione offre una fusione unica di stile e funzionalità.

“È fondamentale avere elementi di funzionalità, mescolati con un senso di arte concettuale e stile”, afferma Nicole McLaughlin. “Creare pezzi che possano essere polivalenti, ma anche divertenti, è sempre stato il mio obiettivo. Per questa collezione mi sono i spirata agli zaini da trekking vintage degli anni ‘ 70 e all’estetica dell’equipaggiamento outdoor di quell’epoca”.

Fa parte della collaborazione la Vans x Nicole McLaughlin Slip-On RS, dotata di una tipica tasca da zaino sulla punta e di fibbie in nylon regolabili. La Slip-On RS è progettata considerando la durabilità e funzionalità della scarpa, con una tomaia realizzata in tela riciclata al 40% e trattata con DWR privo di PFC per garantire l’impermeabilità, mentre le scanalature sulla suola offrono maggiore trazione su superfici diverse.


Pitillos presenta il suo inverno

Il brand introduce una nuova suola sportiva, dal carattere deciso e dalla forma più spessa, ma sempre leggera e confortevole. Un perfetto equilibrio tra funzionalità e sobria eleganza, che dona un tocco moderno e irresistibile alle calzature tradizionali. Tra le proposte di punta spicca anche un inedito modello Oxford a doppio volume mentre il mocassino si conferma protagonista indiscusso della collezione, declinato in molteplici varianti: con frange, con dettagli decorativi, mascherina e molto altro.

Non mancano poi gli stivaletti, le Mary Jane, i Chelsea boots e gli stivali militari, affiancati dalla linea sportiva basket, lanciata lo scorso inverno e ancora molto apprezzata. I tacchi sono proposti in tre altezze: 25 mm, 40 mm e 55 mm, per soddisfare ogni esigenza di stile e comfort.

Hidden White: “Crediamo nella semplicità”

Il viaggio di Hidden White è iniziato con un orizzonte preciso in mente: creare calzature che fondono un design minimale con un comfort senza compromessi, il tutto aderendo a un approccio consapevole e moderno. Pensate per chi apprezza la bellezza del minimalismo e cerca sia la forma che la funzione, le scarpe Hidden White sono realizzate per elevare lo stile quotidiano senza sforzo.

“Il nostro impegno per il comfort è incrollabile. Le scarpe Hidden White sono progettate per offrire un perfetto equilibrio tra sostegno e comfort. Utilizzando semplici principi di design, ci concentriamo sulla creazione di scarpe comode come sembra, rendendole ideali per le persone costantemente in movimento”. Dai materiali traspiranti alle solette ammortizzate, ogni dettaglio è attentamente considerato per migliorare l’esperienza di calzata. Uno dei punti di forza della collezione è la collaborazione con OrthoLite®. La collezione Hidden White, infatti, utilizza solette con la tecnologia Eco™ formulata con il 12% di olii biologici. OrthoLite® è il principale produttore e fornitore di schiume per sottopiedi per i principali marchi di calzature del mondo. Sostituendo una parte del petrolio con bio-olio di origine vegetale ricavato dai semi di ricino, le solette riducono l’impronta di carbonio, offrendo ai clienti il comfort e le prestazioni dei prodotti OrthoLite®.


The year 2024 ends in great difficulty for the Italian footwear industry

It is a black and white photograph that taken by the Confindustria Accessori Moda Study Centre for Assocalzaturifici of the Italian footwear sector and presented at the last edition of Micam in February. The sector closes 2024 with a drop in exports (-8.4% in value) and turnover, which stands at Euro 13.21 billion (-9.4%, almost 1.4 billion less than in 2023). In addition to production, which slowed down to 124.1 million pairs (-16.1%), the number of employees (-3.8%) and companies (-5.5%) fell.

Giovanna Ceolini, President of Assocalzaturifici and Micam, commented on the complex economic moment being experienced by the Italian footwear industry: ‘The year that has just ended was characterised from the outset by a contraction in orders which, in a climate of uncertainty attributable to exogenous causes including geopolitical tensions, a new increase in energy costs and the slowdown of important economies, significantly affected the luxury sector as well. With repercussions for fashion multinationals producing in Italy, the driving force behind the recovery after the pandemic emergency. I hope that by the end of this year a restart can be realised for footwear companies, which represent one of the crucial sectors for Made in Italy’.

In detail, exports in the first 10 months of 2024 (latest official ISTAT figures available) lost -8.1% in value, with -4.4% in pairs, with a more penalising trend for destinations outside the European Union, affected as a whole by -11.4% in volume and -14.3% in value. Among these, positive results were recorded for China, which recorded increases of +2.5% in value and +18.9% in quantity in the first 10 months (despite a contraction of around -4% in value in the July-October four-month period, which would confirm the indications of a slowdown highlighted by many analysts), for the Arab Emirates, where +24% in value is accompanied by falls in volume, and for Turkey.

Sales did not grow in North America (with the USA -5.6% in value and Canada -15.7%) and in Russia (again down sharply, -22.4%, after the rebound in 2023). Flows to Swiss logistics hubs slowed down. Among EU partners, moderate reductions for France (-1.9% in value) and Germany (-4.1%, holding up in quantity).

In terms of product type, results were not very comforting for all sectors, with the sole exception of shoes with rubber uppers, whose exports (limited to 4.4 million pairs in the months considered) grew by +12.7% in volume and +5.3% in value. On the other hand, footwear with uppers in leather – which has always been a characteristic of Italian production and accounts for 65% of foreign sales in value terms – recorded overall contractions close to -6% in quantity and -7.4% in value, with 70.6 million pairs sold abroad in the first 10 months of 2024.

The sector’s trade balance, although showing a surplus in the first 10 months of EUR 4.2 billion, appears to be decreasing by -11.2%, despite the -5.5% drop in imports. It is estimated to reach just under EUR 5 billion a year compared to EUR 5.7 billion in 2023.

On the domestic side, household purchases fell by -1.4% in expenditure and -2% in quantity in the 12 months to 2024 compared to the 2023 final, still only -5.3% in value.

In this complex scenario, the repercussions on business demographics and employment are inevitable. The year closed with yet another negative balance in the number of active companies. At the end of last December, there were 3,369 shoe factories in Italy (between industry and handicraft), a decrease of 195 units (i.e. -5.5%) compared to 2023, when there were 3,564. The number of employees, according to the Infocamere-Movimprese database, instead fell in 12 months by -2,798 workers to 70,841 (-3.8%).

The CIG hours authorised by INPS for companies in the leather sector rose to 36 million, an increase of +128.2% over 2023. Levels that in the last 15 years were exceeded in only two cases, namely by the record authorisations of 2020 and 2021, years of full pandemic emergency. In comparison with pre-Covid 2019, however, current hours appear to have more than quadrupled (+334.1%), just as they are 21.4% higher than in 2010, during the global economic crisis.


Le fiere dell’accessorio moda di Milano hanno richiamato 40.449 operatori

Le manifestazioni fieristiche di febbraio dedicate all’accessorio-moda – MICAM Milano, MIPEL, TheOne Milano e Milano Fashion&Jewels – hanno chiuso con risultati definiti “soddisfacenti” le edizioni che hanno anticipato la Milano Fashion Week.

Con 40.449 visitatori professionali totali per il 45% stranieri, provenienti da 127 Paesi come Giappone, Cina, Francia, Spagna, Germania, Grecia e Turchia, i quattro eventi hanno confermato numeri in linea con la scorsa edizione e rilanciato la varietà di stili e tendenze dell’accessorio.

Pur in un quadro economico complesso, sia per il mercato interno sia per quello internazionale, i quattro appuntamenti hanno presentato le proposte di 1.758 marchi, di cui il 46% proveniente da 51 Paesi diversi, dimostrando la forza dello strumento fieristico nel creare occasioni concrete di business, che la sinergica contemporaneità delle manifestazioni ha ulteriormente potenziato.

A certificare l’importanza degli appuntamenti fieristici e soprattutto dei settori che li animano, Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri ha affermato che la moda, nel suo insieme, è un settore chiave per lo sviluppo economico e occupazionale dell’Italia, grazie al contributo delle eccellenze del Made in Italy, rappresentate sia dai grandi gruppi che dalle piccole e medie imprese e dagli artigiani, che uniscono innovazione, tecnologia e tradizione. Ha inoltre confermato che il Governo considera il sostegno alle imprese una priorità e promuove iniziative come le Giornate della moda in Paesi strategici.

Nelle novità in mostra nelle manifestazioni di quest’anno non è mancata l’attenzione verso la tradizione del saper fare artigianale, orientata all’eccellenza attraverso spunti di contemporaneità, come nuovi materiali e lavorazioni sostenibili. Anche i momenti formativi, come la MICAM Academy, uno spazio dedicato alla formazione dei giovani per sensibilizzarli sulle nuove professioni nel settore calzaturiero e consentire agli studenti delle scuole di scoprire come il savoir faire si può combinare con le nuove tecnologie. L’area, sviluppata attraverso cinque stazioni, è stata realizzata in collaborazione con il Politecnico Calzaturiero del Veneto e Arsutoria School di Milano, coinvolgendo realtà all’avanguardia come Snapfeet, Prismatech, Sneaknit, Direct 3D e VCS.


Joan Carles Castell: la pelle è il materiale del futuro

Da più di un anno Joan Carles Castell presiede l’International Union of Leather Technologists and Chemists Societies, meglio noto come IULTCS, l’organismo internazionale che riunisce le associazioni chimico conciarie nazionali e promuove la cooperazione e lo scambio della conoscenza tecnico-scientifica fra i suoi membri. Un’attività che trova il suo culmine nell’organizzazione del Congresso internazionale dedicato alla presentazione delle ultime novità del settore che ogni due anni si svolge in un Paese diverso. L’ultimo si è svolto a Chengdu, in Cina, nel 2023. Il prossimo sarà in Europa, precisamente a Lione, in Francia, a settembre 2025.

Joan Carles Castell, presidente IULTCS

A un anno dall’inizio del suo mandato di presidente IULTCS, quale bilancio si sente di fare?

 “Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti con successo grazie al supporto di un grande team che si è impegnato ad aiutare la IULTCS a diventare un’istituzione più dinamica e a rivedere la maggior parte delle attività per renderle più rilevanti per l’industria della pelle. Riassumiamo:

– Aggiornamento e approvazione dello Statuto rivisto da parte dell’Assemblea.

– Rinnovo dei presidenti di commissione.

– Creazione della nuova Commissione Sostenibilità.

– IULTCS ha rivisto con ISO i ruoli e le procedure per la standardizzazione dei metodi di prova su pelle e prodotti chimici.

– Revisione dell’Accordo di Vienna tra ISO e CEN e delle commissioni di lavoro parallele per la standardizzazione dei metodi di prova su pelle e prodotti chimici.

– Rafforzamento della comunicazione tra i membri della IULTCS e lancio della “Newsleather”.

– Nel 2024 abbiamo dato il benvenuto a due nuovi prestigiosi membri sostenitori che riconoscono e valorizzano le attività della IULTCS e l’importanza della scienza e della tecnologia nella catena del valore della pelle”.

 

Quali sono gli obiettivi principali che vi siete posti per il 2025?

 “Da sempre l’obiettivo principale di IULTCS è quello di essere un forum di scambio di conoscenze tecniche per sostenere l’industria della pelle con la scienza e la tecnologia più avanzate. Il 2025 è un anno ricco di sfide per l’industria della pelle che richiede un supporto tecnico e una crescente domanda di revisione e aggiornamento delle migliori pratiche in materia di produzione, ambiente, sicurezza, tracciabilità e molte altre. Inoltre, la pelle è minacciata da altri materiali che sostengono di essere più naturali e rispettosi dell’ambiente.

Ogni commissione IULTCS lavora attivamente per raggiungere questi obiettivi e aggiornare le proprie attività in ogni settore. I nuovi presidenti hanno già iniziato la revisione dei loro membri in rappresentanza di tutte le Associazioni e durante le riunioni globali ogni membro condivide con gli altri le informazioni su questioni specifiche che riguardano le concerie locali e il settore.

Nel 2024 abbiamo creato la Commissione per la Sostenibilità (IUS) con la missione di scambiare dati e informazioni rilevanti provenienti da studi avanzati e dalla Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) applicata alle industrie della pelle. Il nostro obiettivo è il successo di questa commissione.

Il ruolo del Committee Manager dell’ISO/IULTCS è fondamentale per coordinare e guidare lo sviluppo di standard per i metodi di prova per la pelle a livello globale. Questa funzione sarà inclusa nel Comitato esecutivo con diritto di voto.

L’industria della pelle deve fronteggiare sfide globali. All’interno del Council of Tanners, ci sono diverse organizzazioni, associazioni e fondazioni che si occupano di difendere, promuovere, controllare e regolamentare la pelle e i manufatti in pelle. Inoltre, coprono diversi mercati come quello delle calzature, delle automobili, dei rivestimenti per la casa, dei beni di lusso e della moda, solo per citarne alcuni. L’obiettivo di IULTCS è mantenere i rapporti con tutte queste parti e rafforzare le potenziali sinergie per garantire la necessità e l’interesse di promuovere questo materiale unico e insostituibile fornito dalla natura.

E, naturalmente, l’obiettivo principale di IULTCS nel 2025 è la celebrazione del XXXVIII Congresso IULTCS a Lione. La nostra Associazione francese, AFICTIC, sta lavorando duramente e sta procedendo nell’organizzazione secondo i programmi per assicurare un grande successo”.

 

Riguardo al Congresso di Lione, quali sono le novità e che aspettative avete in termini di partecipazione?

 “Oltre la pelle tradizione, innovazione e sostenibilità” è il titolo del XXXVIII Congresso IULTCS di Lione. La città di Lione rappresenta tutti i tre valori in quanto storicamente è stata legata all’industria della pelle, è stata pioniera nella formazione della tecnologia della pelle ed è sede di un prestigioso centro tecnologico, il CTC, specializzato nella calzatura e nella pelle con servizi riconosciuti a livello mondiale in materia di ispezione, test, consulenza e formazione, compresa la moda.

Attualmente l’organizzazione sta lavorando alla promozione del Congresso e ha già indetto un bando per la sponsorizzazione e la presentazione dei lavori è appena iniziata. Pertanto, non possiamo ancora essere precisi sulla partecipazione, ma le aspettative sono di oltre 350 delegati da tutto il mondo”.

 

Il 2024 è stato un anno molto difficile per l’industria della pelle. Come vede la situazione nel prossimo futuro?

“Dopo oltre 50 anni di attività nel settore della pelle, non ricordo un ‘anno facile’. Inoltre, perché l’industria della pelle è globale e rifornisce molti settori e segmenti di mercato, le situazioni sono variegate. Certamente, l’anno scorso ci sono state molte preoccupazioni. Alcuni conciatori hanno sofferto per l’indebolimento della domanda, mentre altri hanno aumentato la produzione e lavorato a pieno regime.

Nel complesso, vedo un grande futuro per l’industria della pelle se saprà accettare la crescente complessità e le richieste del mercato. Mi rendo conto che non è così semplice e che il mercato è sempre ‘difficile’. La storia è la scienza che mostra il continuo successo degli eventi umani dal passato al presente. La storia del cuoio non è un’eccezione, ed è ricca di evoluzioni di successo. E perché non il futuro?

Forse, al di là delle grandi esigenze che richiedono un enorme sforzo nel nostro lavoro quotidiano, dobbiamo alzare lo sguardo in modo che ci offra anche segnali di opportunità. Finché la carne sarà una fonte di proteine per l’uomo, avremo una materia prima che dovrà essere trattata per non generare rifiuti indesiderati. Essendo un materiale naturale le cui eccezionali proprietà sono state sfruttate nel corso della storia dell’umanità, che contribuisce alla decarbonizzazione e alla sostenibilità del pianeta e che rappresenta un chiaro esempio di economia circolare, non ci sono dubbi sul suo futuro. Gli ostacoli non mancheranno. Ma con un lavoro ben fatto, adattando le migliori pratiche sia nella produzione che nell’ambiente e lottando insieme affinché il consumatore comprenda l’importanza di questa industria, non posso che avere una visione positiva del settore”.

La città di Lione ospiterà il 38° Congresso IULTCS dall’8 all’11 settembre 2025