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Stampaggio suole: l’innovazione è a caccia di leggerezza, meno chimica, più riciclo 

News brevi

Dicembre 2025

Stampaggio suole: l’innovazione è a caccia di leggerezza, meno chimica, più riciclo 

Gas, co-stampaggio e termoplastici riciclabili: al Simac Tanning Tech 2025 il comparto suole mostra dove sta andando davvero l'innovazione.

C’è stato grande fermento nel mondo della produzione delle suole stampate durante il Simac Tanning Tech di settembre 2025. Le novità presentate sono state molte e tutte super interessanti. Nell’Innovation Outlook preparato da Arsutoria per Simac, parleremo di sigle che sottintendono nuove formulazioni di materiali e le più recenti tecnologie. Riteniamo tuttavia fondamentale inquadrare innanzitutto le tematiche di business che hanno portato alla nascita di queste innovazioni: una serie di istanze portate sul mercato dalla ricerca di performance, dalle spinte normative e dalla crescente pressione da parte sia dei consumatori sia della forza lavoro all’interno delle aziende della manifattura.

 

RICERCA DI LEGGEREZZA

Il primo tema affrontato, probabilmente quello che ha suscitato la maggiore attenzione, è stato senza alcun dubbio quello della leggerezza. Detto in altri termini: la ricerca della riduzione della densità dei materiali. Nelle tecnologie di stampaggio tradizionale, non stiamo parlando di stampa 3D e quindi di strutture lattice, la diminuzione di densità è stata cercata attraverso l’espansione dei materiali. I due materiali tradizionalmente espansi sono il PU e l’EVA. Ambedue materiali che innescano processi di reticolazione, cioè la formazione di legami chimici che consolidano la struttura molecolare e la rendono resistente rispetto ad agenti esterni come, in particolare, il calore.

Le novità presentate in fiera quest’anno riguardavano tutte l’utilizzo di gas per aumentare l’espansione, nel caso del PU, o per far espandere materiali tradizionalmente compatti, quali il TPU. La nostra osservazione è che si stanno certamente creando delle precise alleanze tra produttori di tecnologia e fornitori di materiali. I processi di espansione, infatti, modificano la fisica dei materiali attraverso processi relativamente recenti che inevitabilmente richiedono il rispetto di precisi protocolli da mettere a punto a quattro mani tra chi fornisce le macchine e chi mette a disposizione la chimica.

GENTREX – Tien Kang

 

RICERCA DI INNOVAZIONE NEI PROCESSI

Il secondo tema emerso è quello del processo manifatturiero, con particolare riferimento alla salute e sicurezza dei lavoratori. È ormai evidente la difficoltà della filiera moda di trovare personale che sia disponibile a lavorare in contesti che comportino rischi per salute e sicurezza, persino per aziende che gestiscono questi rischi nella maniera migliore. L’automazione, quindi l’impiego dei robot per la manipolazione dei materiali, già da anni sta facendo la sua parte per togliere all’operatore il rischio di contatto con oggetti ad alte temperature o la prossimità ad agenti chimici che vengono spruzzati sulle attrezzature dello stampaggio. Le novità viste in fiera quest’anno esplorano ulteriori piste di automazione: la compatibilità chimica tra i materiali usati per lo stampaggio di battistrada e intersuole favorisce una riduzione della chimica necessaria per la preparazione dei supporti nei processi di incollaggio tra due parti stampate separatamente. Nei casi più virtuosi, poi, si parla di co-stampaggio cioè di posizionamento di una delle due parti, in genere il battistrada, all’interno dello stampo così che l’altra parte possa essere colata o iniettata ‘sopra’ e l’adesione tra le due parti avvenga all’interno dello stampo stesso, senza applicazione di adesivi. Ad un livello tecnologico ancora più spinto, le due parti vengono iniettate all’interno del medesimo stampo, in due passaggi di iniezione successivi. I vantaggi di quest’ultimo approccio sono evidenti anche in termini di tempi e costi. 

Desma SCF machine

 

RICERCA DELLA CIRCOLARITÀ

Il terzo e ultimo tema, collegato ai precedenti e non meno importante, è quello della circolarità dei materiali. Il progressivo aumento nell’utilizzo dei materiali termoplastici al posto dei termoindurenti, per lo stampaggio delle suole, semplifica il processo di riutilizzo dei materiali. L’eliminazione dei processi chimici di reticolazione, infatti, rende i materiali plastici più facilmente riciclabili. In ogni caso, abbiamo visto in questa edizione della fiera esempi virtuosi di filiere che si sono organizzate per gestire il processo di riciclo dei materiali a diversi livelli. Da un primo livello di riciclo meccanico che mantiene invariata la struttura delle catene polimeriche, fino ai diversi livelli di riciclo chimico: il decrosslinking che spezza i legami covalenti tipici della reticolazione; ma anche la depolimerizzazione che scompone le catene polimeriche nelle unità chimiche di partenza, i monomeri; fino alla sofisticata pirolisi che è in grado di frantumare i monomeri e far ritornare i materiali ad uno stato primordiale. A monte di questi processi, ovviamente, ci deve essere una catena di operatori opportunamente organizzata per raccogliere i materiali da riciclare, riconoscere le loro diverse nature chimiche al fine di poterli separare opportunamente e trattare in maniera differenziata.

Vapesol – TPU and EVA sole
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