Anche il settore chimico conciario non può più ignorare la chiamata alla sostenibilità e sta mettendo in atto una serie di azioni volte ad abbassare l’impatto ambientale delle sue lavorazioni.
I progressi che il settore chimico conciario sta compiendo per abbassare l’impatto ambientale della lavorazione conciaria sono reali e misurabili. In questo numero parliamo di chimica verde, materiali biobased, carbon footprint, valorizzazione degli scarti e nuovi progetti di ricerca degni di attenzione.
Come ormai tutti sappiamo, il concetto di sostenibilità riveste un’importanza cruciale e rappresenta un trend irreversibile in tutti i comparti. Nelle pagine che trovi nello Speciale abbiamo quindi cercato di capire in che direzione si stanno muovendo le aziende protagoniste della filiera chimico conciaria.
Tra gli argomenti più interessanti, segnaliamo l’intervista all’esperto Gustavo Defeo, che ha messo a punto una metodologia innovativa per misurare il contenuto di carbonio dei materiali e di conseguenza la loro reale sostenibilità, nonché l’intervento della Prof. Raspolli del gruppo di ricerca Greencat dell’Università di Pisa che sta studiando la valorizzazione di biomasse di scarto per lo sviluppo di una nuova classe di concianti vegetali metal-free.
In un mercato sempre più attento all’acquisto di prodotti sostenibili, occorre naturalmente occuparsi anche di certificazioni, in primis con ICEC che tra le novità di quest’anno propone la verifica del claim etico “recuperiamo le nostre pelli dalla filiera alimentare” che ribadisce la circolarità della pelle. Poi con Techa (gruppo Archa) che, dopo il bollino di biodegradabilità per le pelli, introduce il marchio iVirty che valuta la compostabilità di calzature e articoli di pelletteria.
Quanto alle concerie, il Gruppo Mastrotto annuncia di aver ottenuto, prima conceria al mondo, due importanti dichiarazioni ambientali di prodotto, mentre PrimeAsia ci racconta del suo viaggio verso la sostenibilità che utilizza la trasparenza come guida per ulteriori progressi.
Ultimo ma non ultimo, segnaliamo l’articolo tecnico che presenta una ricerca dell’Università di Breslavia sulla valorizzazione degli scarti di conceria in un’ottica di economia circolare.
I contenuti dello speciale:
- Fondamentale la trasparenza dei materiali
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