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Simac Tanning Tech 2025: tecnologia, internazionalità e sguardo all’Africa

Il futuro delle macchine per calzature, pelletteria e conceria si presenterà dal 23 al 25 settembre al prossimo Simac Tanning Tech, evento che celebra la sua 51ª edizione in concomitanza con Lineapelle.

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Giugno 2025

Simac Tanning Tech 2025: tecnologia, internazionalità e sguardo all’Africa
Agostino Apolito

Nonostante il clima incerto dei mercati globali, Simac Tanning Tech punta forte sull’internazionalità, sull’innovazione tecnologica e, quest’anno, sull’Africa come continente chiave. Ne parliamo con Agostino Apolito, Direttore Generale di ASSOMAC, l’associazione di categoria italiana organizzatrice della manifestazione.

 

Quali saranno i punti forti dell’edizione 2025 di Simac Tanning Tech?

«Abbiamo scelto di concentrarci sull’internazionalità e sull’innovazione tecnologica. Quest’anno vogliamo rafforzare ulteriormente il ruolo di STT come piattaforma globale di novità. Prevediamo seminari di approfondimento e percorsi tecnologici mirati, con una speciale attenzione alle prime applicazioni concrete dell’intelligenza artificiale. Le adesioni sono già più che positive, nonostante il clima geopolitico continui a essere complicato».

 

Come stanno influenzando le tensioni geopolitiche, come quelle tra India e Pakistan o la guerra russo-ucraina, il mercato delle tecnologie per calzature e pelletteria?

«La situazione geopolitica globale rappresenta, purtroppo, una spada di Damocle per tutto il settore. India e Pakistan sono due mercati fondamentali per noi, e le recenti tensioni tra questi due Paesi creano inevitabili incertezze. La guerra fra Ucraina e Russia, inoltre, continua a frenare gli investimenti, con ripercussioni dirette per le nostre imprese, che producono beni strumentali. C’è bisogno di stabilità e visibilità sul futuro per poter investire con tranquillità».

 

Quali sono le sfide più importanti su cui il settore deve spingere?

«L’Africa è diventata strategica per battere la concorrenza cinese. È una sfida impegnativa, ma l’interesse è molto forte, soprattutto nel settore conciario e delle calzature. Se guardiamo ai numeri, l’equilibrio delle produzioni di Europa e Africa è raggiunto: circa 260 milioni di paia di scarpe per ciascun continente. Per questo motivo come ASSOMAC e STT, stiamo sviluppando progetti significativi non solo con Marocco, Tunisia ed Egitto, ma anche con paesi chiave come Kenya, Senegal e Niger, puntando alla creazione di filiere strutturate e sostenibili, capaci di garantire materie prime di qualità e che, perciò, si affidino alle tecnologie italiane».

 

Ci sono già attività concrete avviate nel continente?

«Certamente. In Kenya, ad esempio, stiamo collaborando con il governo per organizzare la filiera bovina, che potenzialmente potrebbe diventare una delle più importanti al mondo. La regione Kenya-Mozambico, se fosse un’unica nazione, sarebbe seconda solo a pochi paesi per produzione bovina globale. Tuttavia, la qualità della pelle è ancora bassa e necessita di un intervento strutturale importante. È qui che entrano in gioco ASSOMAC, UNPAC e UNIC, attraverso progetti mirati e missioni sul campo».

 

Ci sono altre novità in vista per Simac Tanning Tech di settembre?

«Di sicuro una, importante e interessante, dedicata al mondo dell’accessorio metallico. Infatti, integreremo in fiera, come progetto pilota, tecnologie per la galvanica, la doratura e bronzatura degli accessori, accompagnate da sistemi innovativi di depurazione. È un passo avanti significativo che risponde a una richiesta crescente del mercato della moda, sempre più attento non solo alla qualità finale del prodotto, ma anche alla sostenibilità ambientale dell’intera filiera. E risponde alla volontà di STT di espandere i propri orizzonti e coinvolgere nell’offerta anche altri comparti produttivi».

 

Se dovesse individuare il principale obiettivo da raggiungere con questa edizione di Simac Tanning Tech?

«Rafforzare ulteriormente la posizione centrale della fiera nel panorama internazionale e confermare l’Italia come polo d’eccellenza per l’innovazione tecnologica nel settore. Vogliamo offrire ai visitatori una panoramica completa sulle novità, incoraggiando investimenti che possano alimentare una crescita stabile e sostenibile dell’intero comparto produttivo».

 

Una sfida ambiziosa, dunque, che guarda ben oltre settembre, puntando a creare una connessione sempre più profonda tra innovazione, mercato globale e sviluppo sostenibile.

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