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Continua a leggere...Settembre 2024
Secondo il report HDS/L, il settore calzature e pelletteria risente di una sostanziale stagnazione delle vendite nella prima metà del 2024, mentre il valore delle importazioni in primavera registra un calo significativo e l'aumento dei costi porta ad un generale aumento dei prezzi.
La tanto sperata ripresa prevista in primavera non si è concretizzata e il settore calzaturiero tedesco sembra registrare una sostanziale stagnazione nella prima metà del 2024, con molte aziende che prevedono un calo significativo della produzione. Secondo Manfred Junkert, AD dell’Associazione federale dell’industria calzaturiera e della pelletteria tedesca, “per questo motivo, anche l’industria vede pochi segnali di ripresa nella seconda metà del 2024. Si può persino prevedere che, a causa dei numerosi oneri burocratici aggiuntivi, le calzature saranno significativamente più costose il prossimo anno”.
Nel primo semestre del 2024, infatti, l’industria calzaturiera tedesca ha realizzato un fatturato di circa 1,15 miliardi di euro. Nel corrispondente periodo del 2023, le vendite totali del settore calzaturiero hanno raggiunto circa 1,17 miliardi di euro, con un leggero calo dell’1,7%. Nella prima metà del 2024, le vendite interne hanno generato 877 milioni di euro. Nello stesso periodo dell’anno precedente, l’importo era di circa 860 milioni di euro, con un aumento nominale dell’1,98%. Da gennaio a giugno 2024, le vendite all’estero sono state pari a 273 milioni di euro. contro i 307 milioni di euro del 2023, con un calo di oltre l’11%. Di questi 273 milioni di euro, 167 milioni di euro sono stati vendite all’interno della zona euro (2023: 191 milioni di euro).
L’industria calzaturiera dovrà quindi affrontare sfide significative nei prossimi mesi, proseguendo lungo la strada degli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità nonostante la debole motivazione dei consumatori. In particolare, il settore è in attesa dei giusti impulsi da parte del governo, con leggi che liberino i punti di forza dell’economia, stimolandola, in particolare per quanto riguarda le piccole e medie imprese, e che finalmente – come spesso annunciato – riducano la burocrazia invece di aumentarla. I governi di Bruxelles e Berlino sono inoltre chiamati più che mai a garantire condizioni eque di competitività. Un discorso che vale soprattutto per le piattaforme di vendita online fornite da Temu e Shein. Esse si intromettono dall’esterno nel mercato, il più delle volte in modo esente da dazi, e non devono temere il controllo del rispetto degli standard di sostenibilità.
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