Arsutoria Magazine

Vans ritrova Nicole McLaughlin  per la Slip-On RS

Nata dalla curiosità e dalla sua natura esplorativa, la collezione Vans x Nicole McLaughlin è un concentrato di avventura. Conosciuta per la sua capacità di riciclare materiali monouso in design innovativi e multifunzionali, Nicole porta il suo spirito giocoso in questa collezione limitata. Mescolando aspetti pratici con la sua prospettiva creativa, la collaborazione offre una fusione unica di stile e funzionalità.

“È fondamentale avere elementi di funzionalità, mescolati con un senso di arte concettuale e stile”, afferma Nicole McLaughlin. “Creare pezzi che possano essere polivalenti, ma anche divertenti, è sempre stato il mio obiettivo. Per questa collezione mi sono i spirata agli zaini da trekking vintage degli anni ‘ 70 e all’estetica dell’equipaggiamento outdoor di quell’epoca”.

Fa parte della collaborazione la Vans x Nicole McLaughlin Slip-On RS, dotata di una tipica tasca da zaino sulla punta e di fibbie in nylon regolabili. La Slip-On RS è progettata considerando la durabilità e funzionalità della scarpa, con una tomaia realizzata in tela riciclata al 40% e trattata con DWR privo di PFC per garantire l’impermeabilità, mentre le scanalature sulla suola offrono maggiore trazione su superfici diverse.


Pitillos presenta il suo inverno

Il brand introduce una nuova suola sportiva, dal carattere deciso e dalla forma più spessa, ma sempre leggera e confortevole. Un perfetto equilibrio tra funzionalità e sobria eleganza, che dona un tocco moderno e irresistibile alle calzature tradizionali. Tra le proposte di punta spicca anche un inedito modello Oxford a doppio volume mentre il mocassino si conferma protagonista indiscusso della collezione, declinato in molteplici varianti: con frange, con dettagli decorativi, mascherina e molto altro.

Non mancano poi gli stivaletti, le Mary Jane, i Chelsea boots e gli stivali militari, affiancati dalla linea sportiva basket, lanciata lo scorso inverno e ancora molto apprezzata. I tacchi sono proposti in tre altezze: 25 mm, 40 mm e 55 mm, per soddisfare ogni esigenza di stile e comfort.

Hidden White: “Crediamo nella semplicità”

Il viaggio di Hidden White è iniziato con un orizzonte preciso in mente: creare calzature che fondono un design minimale con un comfort senza compromessi, il tutto aderendo a un approccio consapevole e moderno. Pensate per chi apprezza la bellezza del minimalismo e cerca sia la forma che la funzione, le scarpe Hidden White sono realizzate per elevare lo stile quotidiano senza sforzo.

“Il nostro impegno per il comfort è incrollabile. Le scarpe Hidden White sono progettate per offrire un perfetto equilibrio tra sostegno e comfort. Utilizzando semplici principi di design, ci concentriamo sulla creazione di scarpe comode come sembra, rendendole ideali per le persone costantemente in movimento”. Dai materiali traspiranti alle solette ammortizzate, ogni dettaglio è attentamente considerato per migliorare l’esperienza di calzata. Uno dei punti di forza della collezione è la collaborazione con OrthoLite®. La collezione Hidden White, infatti, utilizza solette con la tecnologia Eco™ formulata con il 12% di olii biologici. OrthoLite® è il principale produttore e fornitore di schiume per sottopiedi per i principali marchi di calzature del mondo. Sostituendo una parte del petrolio con bio-olio di origine vegetale ricavato dai semi di ricino, le solette riducono l’impronta di carbonio, offrendo ai clienti il comfort e le prestazioni dei prodotti OrthoLite®.


The year 2024 ends in great difficulty for the Italian footwear industry

It is a black and white photograph that taken by the Confindustria Accessori Moda Study Centre for Assocalzaturifici of the Italian footwear sector and presented at the last edition of Micam in February. The sector closes 2024 with a drop in exports (-8.4% in value) and turnover, which stands at Euro 13.21 billion (-9.4%, almost 1.4 billion less than in 2023). In addition to production, which slowed down to 124.1 million pairs (-16.1%), the number of employees (-3.8%) and companies (-5.5%) fell.

Giovanna Ceolini, President of Assocalzaturifici and Micam, commented on the complex economic moment being experienced by the Italian footwear industry: ‘The year that has just ended was characterised from the outset by a contraction in orders which, in a climate of uncertainty attributable to exogenous causes including geopolitical tensions, a new increase in energy costs and the slowdown of important economies, significantly affected the luxury sector as well. With repercussions for fashion multinationals producing in Italy, the driving force behind the recovery after the pandemic emergency. I hope that by the end of this year a restart can be realised for footwear companies, which represent one of the crucial sectors for Made in Italy’.

In detail, exports in the first 10 months of 2024 (latest official ISTAT figures available) lost -8.1% in value, with -4.4% in pairs, with a more penalising trend for destinations outside the European Union, affected as a whole by -11.4% in volume and -14.3% in value. Among these, positive results were recorded for China, which recorded increases of +2.5% in value and +18.9% in quantity in the first 10 months (despite a contraction of around -4% in value in the July-October four-month period, which would confirm the indications of a slowdown highlighted by many analysts), for the Arab Emirates, where +24% in value is accompanied by falls in volume, and for Turkey.

Sales did not grow in North America (with the USA -5.6% in value and Canada -15.7%) and in Russia (again down sharply, -22.4%, after the rebound in 2023). Flows to Swiss logistics hubs slowed down. Among EU partners, moderate reductions for France (-1.9% in value) and Germany (-4.1%, holding up in quantity).

In terms of product type, results were not very comforting for all sectors, with the sole exception of shoes with rubber uppers, whose exports (limited to 4.4 million pairs in the months considered) grew by +12.7% in volume and +5.3% in value. On the other hand, footwear with uppers in leather – which has always been a characteristic of Italian production and accounts for 65% of foreign sales in value terms – recorded overall contractions close to -6% in quantity and -7.4% in value, with 70.6 million pairs sold abroad in the first 10 months of 2024.

The sector’s trade balance, although showing a surplus in the first 10 months of EUR 4.2 billion, appears to be decreasing by -11.2%, despite the -5.5% drop in imports. It is estimated to reach just under EUR 5 billion a year compared to EUR 5.7 billion in 2023.

On the domestic side, household purchases fell by -1.4% in expenditure and -2% in quantity in the 12 months to 2024 compared to the 2023 final, still only -5.3% in value.

In this complex scenario, the repercussions on business demographics and employment are inevitable. The year closed with yet another negative balance in the number of active companies. At the end of last December, there were 3,369 shoe factories in Italy (between industry and handicraft), a decrease of 195 units (i.e. -5.5%) compared to 2023, when there were 3,564. The number of employees, according to the Infocamere-Movimprese database, instead fell in 12 months by -2,798 workers to 70,841 (-3.8%).

The CIG hours authorised by INPS for companies in the leather sector rose to 36 million, an increase of +128.2% over 2023. Levels that in the last 15 years were exceeded in only two cases, namely by the record authorisations of 2020 and 2021, years of full pandemic emergency. In comparison with pre-Covid 2019, however, current hours appear to have more than quadrupled (+334.1%), just as they are 21.4% higher than in 2010, during the global economic crisis.


Le fiere dell’accessorio moda di Milano hanno richiamato 40.449 operatori

Le manifestazioni fieristiche di febbraio dedicate all’accessorio-moda – MICAM Milano, MIPEL, TheOne Milano e Milano Fashion&Jewels – hanno chiuso con risultati definiti “soddisfacenti” le edizioni che hanno anticipato la Milano Fashion Week.

Con 40.449 visitatori professionali totali per il 45% stranieri, provenienti da 127 Paesi come Giappone, Cina, Francia, Spagna, Germania, Grecia e Turchia, i quattro eventi hanno confermato numeri in linea con la scorsa edizione e rilanciato la varietà di stili e tendenze dell’accessorio.

Pur in un quadro economico complesso, sia per il mercato interno sia per quello internazionale, i quattro appuntamenti hanno presentato le proposte di 1.758 marchi, di cui il 46% proveniente da 51 Paesi diversi, dimostrando la forza dello strumento fieristico nel creare occasioni concrete di business, che la sinergica contemporaneità delle manifestazioni ha ulteriormente potenziato.

A certificare l’importanza degli appuntamenti fieristici e soprattutto dei settori che li animano, Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri ha affermato che la moda, nel suo insieme, è un settore chiave per lo sviluppo economico e occupazionale dell’Italia, grazie al contributo delle eccellenze del Made in Italy, rappresentate sia dai grandi gruppi che dalle piccole e medie imprese e dagli artigiani, che uniscono innovazione, tecnologia e tradizione. Ha inoltre confermato che il Governo considera il sostegno alle imprese una priorità e promuove iniziative come le Giornate della moda in Paesi strategici.

Nelle novità in mostra nelle manifestazioni di quest’anno non è mancata l’attenzione verso la tradizione del saper fare artigianale, orientata all’eccellenza attraverso spunti di contemporaneità, come nuovi materiali e lavorazioni sostenibili. Anche i momenti formativi, come la MICAM Academy, uno spazio dedicato alla formazione dei giovani per sensibilizzarli sulle nuove professioni nel settore calzaturiero e consentire agli studenti delle scuole di scoprire come il savoir faire si può combinare con le nuove tecnologie. L’area, sviluppata attraverso cinque stazioni, è stata realizzata in collaborazione con il Politecnico Calzaturiero del Veneto e Arsutoria School di Milano, coinvolgendo realtà all’avanguardia come Snapfeet, Prismatech, Sneaknit, Direct 3D e VCS.


Joan Carles Castell: la pelle è il materiale del futuro

Da più di un anno Joan Carles Castell presiede l’International Union of Leather Technologists and Chemists Societies, meglio noto come IULTCS, l’organismo internazionale che riunisce le associazioni chimico conciarie nazionali e promuove la cooperazione e lo scambio della conoscenza tecnico-scientifica fra i suoi membri. Un’attività che trova il suo culmine nell’organizzazione del Congresso internazionale dedicato alla presentazione delle ultime novità del settore che ogni due anni si svolge in un Paese diverso. L’ultimo si è svolto a Chengdu, in Cina, nel 2023. Il prossimo sarà in Europa, precisamente a Lione, in Francia, a settembre 2025.

Joan Carles Castell, presidente IULTCS

A un anno dall’inizio del suo mandato di presidente IULTCS, quale bilancio si sente di fare?

 “Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti con successo grazie al supporto di un grande team che si è impegnato ad aiutare la IULTCS a diventare un’istituzione più dinamica e a rivedere la maggior parte delle attività per renderle più rilevanti per l’industria della pelle. Riassumiamo:

– Aggiornamento e approvazione dello Statuto rivisto da parte dell’Assemblea.

– Rinnovo dei presidenti di commissione.

– Creazione della nuova Commissione Sostenibilità.

– IULTCS ha rivisto con ISO i ruoli e le procedure per la standardizzazione dei metodi di prova su pelle e prodotti chimici.

– Revisione dell’Accordo di Vienna tra ISO e CEN e delle commissioni di lavoro parallele per la standardizzazione dei metodi di prova su pelle e prodotti chimici.

– Rafforzamento della comunicazione tra i membri della IULTCS e lancio della “Newsleather”.

– Nel 2024 abbiamo dato il benvenuto a due nuovi prestigiosi membri sostenitori che riconoscono e valorizzano le attività della IULTCS e l’importanza della scienza e della tecnologia nella catena del valore della pelle”.

 

Quali sono gli obiettivi principali che vi siete posti per il 2025?

 “Da sempre l’obiettivo principale di IULTCS è quello di essere un forum di scambio di conoscenze tecniche per sostenere l’industria della pelle con la scienza e la tecnologia più avanzate. Il 2025 è un anno ricco di sfide per l’industria della pelle che richiede un supporto tecnico e una crescente domanda di revisione e aggiornamento delle migliori pratiche in materia di produzione, ambiente, sicurezza, tracciabilità e molte altre. Inoltre, la pelle è minacciata da altri materiali che sostengono di essere più naturali e rispettosi dell’ambiente.

Ogni commissione IULTCS lavora attivamente per raggiungere questi obiettivi e aggiornare le proprie attività in ogni settore. I nuovi presidenti hanno già iniziato la revisione dei loro membri in rappresentanza di tutte le Associazioni e durante le riunioni globali ogni membro condivide con gli altri le informazioni su questioni specifiche che riguardano le concerie locali e il settore.

Nel 2024 abbiamo creato la Commissione per la Sostenibilità (IUS) con la missione di scambiare dati e informazioni rilevanti provenienti da studi avanzati e dalla Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) applicata alle industrie della pelle. Il nostro obiettivo è il successo di questa commissione.

Il ruolo del Committee Manager dell’ISO/IULTCS è fondamentale per coordinare e guidare lo sviluppo di standard per i metodi di prova per la pelle a livello globale. Questa funzione sarà inclusa nel Comitato esecutivo con diritto di voto.

L’industria della pelle deve fronteggiare sfide globali. All’interno del Council of Tanners, ci sono diverse organizzazioni, associazioni e fondazioni che si occupano di difendere, promuovere, controllare e regolamentare la pelle e i manufatti in pelle. Inoltre, coprono diversi mercati come quello delle calzature, delle automobili, dei rivestimenti per la casa, dei beni di lusso e della moda, solo per citarne alcuni. L’obiettivo di IULTCS è mantenere i rapporti con tutte queste parti e rafforzare le potenziali sinergie per garantire la necessità e l’interesse di promuovere questo materiale unico e insostituibile fornito dalla natura.

E, naturalmente, l’obiettivo principale di IULTCS nel 2025 è la celebrazione del XXXVIII Congresso IULTCS a Lione. La nostra Associazione francese, AFICTIC, sta lavorando duramente e sta procedendo nell’organizzazione secondo i programmi per assicurare un grande successo”.

 

Riguardo al Congresso di Lione, quali sono le novità e che aspettative avete in termini di partecipazione?

 “Oltre la pelle tradizione, innovazione e sostenibilità” è il titolo del XXXVIII Congresso IULTCS di Lione. La città di Lione rappresenta tutti i tre valori in quanto storicamente è stata legata all’industria della pelle, è stata pioniera nella formazione della tecnologia della pelle ed è sede di un prestigioso centro tecnologico, il CTC, specializzato nella calzatura e nella pelle con servizi riconosciuti a livello mondiale in materia di ispezione, test, consulenza e formazione, compresa la moda.

Attualmente l’organizzazione sta lavorando alla promozione del Congresso e ha già indetto un bando per la sponsorizzazione e la presentazione dei lavori è appena iniziata. Pertanto, non possiamo ancora essere precisi sulla partecipazione, ma le aspettative sono di oltre 350 delegati da tutto il mondo”.

 

Il 2024 è stato un anno molto difficile per l’industria della pelle. Come vede la situazione nel prossimo futuro?

“Dopo oltre 50 anni di attività nel settore della pelle, non ricordo un ‘anno facile’. Inoltre, perché l’industria della pelle è globale e rifornisce molti settori e segmenti di mercato, le situazioni sono variegate. Certamente, l’anno scorso ci sono state molte preoccupazioni. Alcuni conciatori hanno sofferto per l’indebolimento della domanda, mentre altri hanno aumentato la produzione e lavorato a pieno regime.

Nel complesso, vedo un grande futuro per l’industria della pelle se saprà accettare la crescente complessità e le richieste del mercato. Mi rendo conto che non è così semplice e che il mercato è sempre ‘difficile’. La storia è la scienza che mostra il continuo successo degli eventi umani dal passato al presente. La storia del cuoio non è un’eccezione, ed è ricca di evoluzioni di successo. E perché non il futuro?

Forse, al di là delle grandi esigenze che richiedono un enorme sforzo nel nostro lavoro quotidiano, dobbiamo alzare lo sguardo in modo che ci offra anche segnali di opportunità. Finché la carne sarà una fonte di proteine per l’uomo, avremo una materia prima che dovrà essere trattata per non generare rifiuti indesiderati. Essendo un materiale naturale le cui eccezionali proprietà sono state sfruttate nel corso della storia dell’umanità, che contribuisce alla decarbonizzazione e alla sostenibilità del pianeta e che rappresenta un chiaro esempio di economia circolare, non ci sono dubbi sul suo futuro. Gli ostacoli non mancheranno. Ma con un lavoro ben fatto, adattando le migliori pratiche sia nella produzione che nell’ambiente e lottando insieme affinché il consumatore comprenda l’importanza di questa industria, non posso che avere una visione positiva del settore”.

La città di Lione ospiterà il 38° Congresso IULTCS dall’8 all’11 settembre 2025

LWG presenta il suo primo studio di LCA

Recentemente il Leather Working Group (LWG) ha pubblicato lo studio di valutazione del ciclo di vita (LCA, Life Cycle Assessment) volto a fornire informazioni accurate e aggiornate sull’impatto ambientale della produzione di pelle. “Il nostro obiettivo primario è aiutare le parti interessate a ridurre l’impronta ambientale e a prendere decisioni informate e sostenibili” spiegano dall’organizzazione inglese che oggi si presenta come la “comunità globale multi-stakeholder che lavora per creare un cambiamento significativo nella catena di fornitura della pelle”.
L’analisi valuta l’impatto ambientale della produzione di un metro quadrato di pelle finita, esaminando le principali categorie di impatto, tra cui potenziale di riscaldamento globale, eutrofizzazione, esaurimento abiotico, uso dell’acqua, ecotossicità dell’acqua dolce e consumo d’acqua. Condotto da Spin 360, lo studio LCA di LWG fornisce una valutazione completa della produzione di pelle, che copre 50 prodotti distinti in sei famiglie di prodotti. Si tratta di pelli conciate al cromo e alla glutaraldeide utilizzate nelle calzature, nei mobili, nella pelletteria e nel rivestimento delle automobili. L’analisi copre l’intero processo di produzione, dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione della pelle finita, e incorpora dati provenienti da fonti globali. Lo studio delinea misure attuabili per migliorare le credenziali ambientali della produzione di pelle, sottolineando un approccio olistico alla mitigazione degli impatti negativi.
LWG prevede che i produttori di pelle certificati LWG utilizzeranno questi dati per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Nel frattempo, marchi e retailer possono utilizzare questi insight per prendere decisioni informate in materia di sourcing e far avanzare i propri obiettivi di sostenibilità.

FGL presenta Liveround: l’innovazione bio-based che si tocca

È con la convinzione che il vero progresso nasca dall’abilità di connettere la funzionalità dei prodotti e le sensazioni che essi riescono a trasmettere, che FGL International ha ideato Liveround V. Un biopolimero riconciante a carica anfotera di nuova generazione, che contiene circa il 25% di carbonio da fonti biologiche derivanti da materie prime rinnovabili. Non è solo una nuova soluzione chimica, ma è un modo nuovo di interpretare il concetto stesso di innovazione nel processo conciario. Liveround è stato concepito per rispondere una sfida chiara: come possiamo offrire una soluzione che vada oltre la chimica tradizionale e trasformi l’esperienza del prodotto finale? È qui che Liveround si distingue: non solo unisce diverse funzioni tipiche dei polimeri, ma lo fa con un approccio orientato al futuro, integrando un contenuto bio-based significativo. Questo permette di creare pelli con una texture e una sensazione ineguagliabili rispetto ai metodi convenzionali. Da qui la scelta del nome: il suffisso “Live” richiama il concetto di vita, sensazioni e impatto ambientale; mentre “round” evoca la rotondità che il prodotto conferisce in modo unico alla pelle.
Liveround V è un agente di riconcia appositamente progettato per il trattamento di pelli bovine o ovine con struttura aperta e rilassata. Le pelli trattate con Liveround V presentano una buona pienezza e rotondità, con un fiore fermo e compatto. Grazie a queste proprietà, è possibile sostituire parzialmente o totalmente, nella fase di riconcia wetblue e wetwhite, i comuni tannini sintetici fenolici e disolfonici, nonché gli estratti vegetali. Liveround V è completamente privo di formaldeide e bisfenoli, può essere utilizzato in combinazione con altri prodotti della gamma “LIVE” per produrre articoli ad elevato contenuto bio-based.

Birkenstock amplia la sua offerta di scarpe chiuse

Radicata nella funzionalità e nel design senza tempo, la collezione di scarpe chiuse di Birkenstock riafferma l’impegno del brand per una camminata naturale. Onorando l’evoluzione della secolare esperienza di Birkenstock nel campo delle calzature, costruita sui principi ortopedici del leggendario plantare, la collezione di scarpe offre a chiunque la indossi un sostegno progettato con precisione.

Nata da una miscela di tradizione artigianale e innovazione, questa collezione di scarpe è realizzata con materiali di prima qualità e progettata per essere performante negli ambienti quotidiani e non solo. La linea di calzature del marchio è all’insegna della filosofia “footbed-first”, e combina biomeccanica, cura nel design e materiali pregiati per creare scarpe davvero performanti. Il colore taupe in cui sono disponibili le scarpe riflette un’estetica solida e senza tempo.

I modelli di punta della collezione, Highwood Low Lace e Utti, sono costruiti attorno al plantare Deep Blue, mentre le Birkenstock Bend Decon e Pasadena presentano l’originale plantare in sughero e lattice per una flessibilità leggera. La struttura multistrato del Deep Blue Footbed aiuta a ridurre le tensioni, sostiene la stabilità e consente un movimento naturale nella camminata, rendendo le scarpe perfette per essere indossate tutto il giorno. L’arco trasversale anatomico sostiene la parte centrale del piede, fornendo stabilità e alleviando la pressione sulla pianta. L’arco longitudinale mediale sostiene l’arco interno del piede e ne impedisce il cedimento, mentre l’arco longitudinale laterale sostiene l’arco esterno per una migliore stabilità del piede, dal tallone al mesopiede. Infine, la profonda coppa del tallone garantisce stabilità, sostegno e migliore equilibrio a ogni passo.


La prima esposizione monografica omaggio a Cristóbal Balenciaga in Italia

MICAM e Milano Moda Donna di febbraio 2025  sono state l’occasione per celebrare i 130 anni dalla nascita del grande couturier spagnolo presso il Palazzo Morando di Milano.

“Un couturier deve essere un architetto per la forma, un pittore per il colore, un musicista per l’armonia e un filosofo per la misura”. Nelle parole dello stesso Cristóbal Balenciaga troviamo l’essenza della sua creatività e di quella che a ragione si può definire arte. Arte del costruire un abito, combinando tutti questi elementi. Un’arte che ha permesso alla creatività di Balenciaga di essere un punto di riferimento senza tempo. Un’ispirazione continua.

Da un dialogo tra il DNA di Cristóbal Balenciaga e la creatività contemporanea del settore calzaturiero spagnolo è nato nella mente e nella volontà di Javier Echeverría Sola il progetto della mostra milanese “CRISTÓBAL BALENCIAGA | Shoes from Spain Tribute”, della quale è organizzatore e curatore.

Il progetto è promosso dalla Federazione delle Industrie Calzaturiere Spagnole (FICE) e, in particolare, dalla sua presidentessa Rosana Perán, che è anche presidentessa della Confederazione Europea delle Calzature (CEC) e vicepresidentessa del gruppo Pikolinos.

“Questa mostra è un dialogo tra i valori di creatività, qualità, eccellenza, know-how e innovazione che definivano gli atelier di Haute Couture del maestro Cristóbal Balenciaga. Valori che sono vivi ancora oggi nell’artigianalità delle nostre aziende calzaturiere – come ci piace dire, viaggiando dalla tradizione all’innovazione,” dichiara Rosana Perán.


Cristóbal Balenciaga è noto per il suo approccio rivoluzionario alla silhouette femminile. Partendo proprio da questo presupposto, FICE ha pensato di creare un percorso espositivo che unisse in dialogo due realtà dal DNA spagnolo – il mito del grande couturier e i più brillanti esponenti dell’industria calzaturiera spagnola di oggi. La mostra è stata dunque il ponte per presentare a Milano, prestigiosa capitale mondiale della moda nonché simbolo del Made in Italy, la tradizione di Marca España.

Venticinque i modelli di Cristóbal Balenciaga proposti, in esposizione inedita, provenienti da collezioni museali e private. A questi sono state abbinate una serie di calzature, realizzate da altrettanti marchi spagnoli, attentamente selezionate da una giuria di professionisti. In questo contesto, esemplare è stato il materiale d’archivio, che ha compreso giornali e fotografie risalenti ai decenni di attività del couturier.

Le calzature, realizzate esclusivamente per quest’evento, sono state prodotte da 25 aziende spagnole, che fanno parte delle oltre 400 aziende rappresentate dalla Federazione delle Industrie Calzaturiere Spagnole (FICE), la quale riunisce circa il 90% della produzione nazionale di calzature: Alhamas, Alohas, Casteller, Chie Mihara, Creaciones S. W., De Flores Y Floreros, Flabelus, Gaimo, Hispanitas, Kanna, Lottusse, Magnanni, Magrit, Martinelli, Mascaró, Pedro Garcia, Pedro Miralles, Pertini, Pikolinos, Pitillos, Pons Quintana, Pretty Ballerinas, Ras, Ria Menorca e Zinda.