Arsutoria Magazine

Bioshoes4all guida la transizione green dell’industria calzaturiera

L’incontro, moderato da João Maia, Direttore Generale di APICCAPS – l’associazione dei calzaturieri portoghesi – ha offerto una panoramica su tre dimensioni: l’analisi dei trend globali, le nuove soluzioni di prodotto sostenibili e il ruolo centrale dell’ecodesign nella formazione e nello sviluppo industriale.

Un’industria globale in trasformazione

Aprendo la sessione, Joana Vaz Teixeira di World Footwear ha presentato i dati del World Footwear Yearbook 2025, analizzando l’andamento del settore calzature: la produzione mondiale ha raggiunto 23,9 miliardi di paia nel 2024, ma la crescita nell’ultimo decennio è stata minima (+3,9%) rispetto all’aumento della popolazione.

Per quanto riguarda i paesi produttori, quasi il 90% delle calzature è realizzato in Asia, con un progressivo spostamento delle quote dalla Cina ai Paesi limitrofi. Allo stesso tempo, il prezzo medio all’export ha registrato un calo del 4% nel 2024, segnalando un mercato sempre più complesso e competitivo.


La nuova generazione di prodotti sostenibili

Il cuore del talk è stato l’intervento di Maria José Ferreira, Direttore di ricerca del Centro Tecnologico Calzaturiero (CTCP) e responsabile del progetto BioShoes4all di cui ha presentato i risultati.

BioShoes4All è la più grande iniziativa mai intrapresa dall’industria calzaturiera portoghese, con 70 partner coinvolti e un investimento di oltre 60 milioni di euro.

Tra le innovazioni comunicate da Maria José Ferreira figurano biomateriali ottenuti da sottoprodotti agroalimentari, come gusci di riso, castagne, bucce di pomodoro, alghe, conchiglie di cozze, fondi di caffè o corteccia di pino, insieme a bio-chemicals locali per la concia della pelle, capaci di sostituire sostanze importate e ridurre fino al 50% l’uso di acqua e prodotti chimici.

Il progetto ha anche sviluppato componenti e suole in materiali riciclati, tra cui EVA, gomma, cuoio e PVC, con un contenuto di riciclato che può arrivare a toccare il 90%. A completare il quadro, nuovi processi circolari consentono di valorizzare non solo gli scarti della produzione, ma anche i rifiuti post-consumo, come uniformi dismesse o calzature disassemblate.

Ferreira ha sottolineato come il progetto non sia importante solo per l’aspetto della ricerca tecnologica, ma anche per il movimento culturale che coinvolge aziende, istituzioni e consumatori nella transizione verso un modello circolare e “zero waste”.

Ferreira ha sottolineato che questi risultati rappresentano solo l’inizio: “Abbiamo più di 120 soluzioni già pronte o in fase di test, tutte misurate con metodologie scientifiche di LCA e PEF, per garantire trasparenza e credibilità. Non si tratta di greenwashing, ma di vera innovazione industriale”. Ad esempio, aggiunge: “Alcuni materiali come l’Ecolite Leather o i tessuti spalmati con oltre il 70% di bio-content sono già disponibili a livello industriale e applicabili non solo alle calzature, ma anche ad altri settori come l’automotive”.

 

L’ecodesign come chiave per il futuro

A chiudere la conferenza, Matteo Pasca, direttore di Arsutoria, che ha sottolineato l’importanza di integrare principi di ecodesign nei percorsi formativi che si occupano di design e sviluppo tecnico.

Tra le pratiche che andrebbero sempre più applicate in laboratorio e insegnate in aula: l’ottimizzazione dei consumi (pattern making e nesting più efficienti per ridurre scarti di pelle); progettazione mono-materiale, che semplifica il riciclo grazie all’uso di famiglie di materiali compatibili; e prototipazione digitale in 3D, che accelera lo sviluppo riducendo i campioni fisici.

Pasca ha evidenziato che la vera sfida non è solo tecnica ma culturale: il settore deve abituarsi a pensare e insegnare il design in ottica circolare, formando nuove generazioni di professionisti pronti a guidare il cambiamento.

Nuosmiq: tacchi di plastica riciclata e riutilizzo dei tessuti delle divise dei pompieri

Per la seconda volta, Nuosmiq partecipa come marchio emergente a MICAM Milano. La designer e founder Heesoun Qim ha sviluppato una metodologia che unisce progettazione artigianale e sperimentazione su materiali non convenzionali.
Alla base di Nuosmiq c’è il racconto. Ogni collezione nasce da un tema narrativo che si intreccia con materiali inaspettati e processi innovativi.
Allo stand dedicato ai Designer Emergenti, Nuosmiq ha presentato la collezione “City”, in cui i tacchi sono stati realizzati con plastica riciclata: un lavoro di fusione e stampaggio che ha richiesto studi approfonditi per ottenere densità e stabilità adeguate.


Invece, spiega Heesoun Qim, “con la collezione SS26 Saviour of Society abbiamo scelto di lavorare con le tute ignifughe dei vigili del fuoco, trasformandole in nuovo filato da cui ricaviamo tomaie e altri dettagli. L’aramide, materiale tecnico resistente al calore, una volta rigenerato acquisisce un doppio valore: da un lato garantisce prestazioni elevate, dall’altro diventa simbolo di coraggio e protezione.”
Nuosmiq punta al mercato europeo puntando sulla distribuzione di boutique e concept store. Parallelamente porta avanti un forte impegno sociale e ambientale. “Creiamo prodotti riciclando risorse altrimenti destinate a essere gettate e sosteniamo campagne per un pianeta sostenibile, come la Camminata dell’Istituto Nazionale di Ecologia ed Earth Land” racconta Qim. Il brand è anche membro ufficiale di 1% for the Planet, attraverso cui devolve l’1% del fatturato annuo a organizzazioni ambientali internazionali e no-profit.
“Il nostro obiettivo,” conclude Qim, “è costruire un progetto di design circolare e sostenibile, passo dopo passo.”


Stahl riapre lo stabilimento di Ranipet, in India

Stahl ha annunciato la riapertura del suo stabilimento di Ranipet, in India. Un traguardo che segna un passo significativo nel percorso di trasformazione della compagnia e rafforza l’importanza strategica della sua presenza in India, una delle economie più grandi e in più rapida crescita al mondo.

Inaugurato originariamente nell’aprile 2000, lo stabilimento di Ranipet è rimasto operativo fino alla sua chiusura nel 2019. Avendo ceduto le attività legate allal fase umida della pelle, lo stabilimento è stato ufficialmente riaperto con un programma incentrato sulla rifinizione e sui rivestimenti ad alte prestazioni e per imballaggi.

“La riapertura del nostro sito di Ranipet è una tappa importante nel percorso di trasformazione di Stahl”, ha dichiarato Maarten Heijbroek, CEO di Stahl. “Questo investimento riflette la nostra attenzione strategica e allinea le nostre capacità alle future esigenze del mercato. La possibilità di produrre localmente in India, un mercato in crescita essenziale, rafforza la nostra posizione e ci consente di supportare meglio i nostri clienti con soluzioni personalizzate e innovative”.

Lo stabilimento di Ranipet, recentemente rinnovato, riunisce sotto lo stesso tetto la produzione, il reparto ricerca & sviluppo e i laboratori.

WHITE consolida la sua leadership globale

L’edizione svoltasi dal 25 al 28 settembre 2025 di WHITE Milano, dedicata alle collezioni Primavera/Estate, si è conclusa con un ampio apprezzamento da parte dei buyer, che hanno riconosciuto l’elevato livello di qualità e innovazione delle proposte presentate. Questa edizione ha confermato l’evento come un palcoscenico per brand affermati, ma soprattutto come piattaforma dinamica e visionaria, che sostiene il vero talento e anticipa le tendenze future attraverso un’attenta opera di scouting e selezione in linea con il mercato attuale.

All’interno del Tortona Fashion District si sono riuniti 364 marchi di abbigliamento e accessori, provenienti da tutto il mondo, di cui 55% provenienti dall’estero e 45% dall’Italia, con una crescita del 22% rispetto alle ultime 2 edizioni.

Si è registrato un +7% di buyer esteri. Balzo in avanti, importante, rispetto al settembre scorso, dei paesi del Middle East, in modo particolare dell’Arabia Saudita. Buona l’affluenza anche da Spagna, Giappone, che raggiunge livelli interessanti e paesi di lingua tedesca come Germania, Austria e Svizzera. Per quanto riguarda il mercato italiano, si è registrata una flessione del – 11%.

WHITE è stato partner di Retail Leaders Circle Global Forum, palcoscenico della strategia globale della moda, con focus sul segmento retail, che al Mudec – Museo delle Culture ha ospitato  il primo Retail Leaders Circle Fashion Summit. Il panel ha riunito 200 alti rappresentanti provenienti dai settori della moda, del lusso, del retail, della tecnologia e degli investimenti con il tema “Forces of Tomorrow”.


Making of: Arsutoria School, Ottobre 2025

PROGETTAZIONE 3D DI FORME E SUOLE PER CALZATURE


DECATHLON + ARSUTORIA: IL DESIGN 3D AI SUOI MASSIMI


IN ARRIVO I PROTOTIPI DEL PROGETTO K-WAY


I PROGETTI DEI DIPLOMATI

 MICAM e MIPEL danno appuntamento a Fiera Milano Rho dal 22 al 24 febbraio 2026

MICAM – l’evento leader globale della calzatura di moda  – e MIPEL – la Fiera internazionale della Pelletteria e degli Accessori Moda – si confermano  anche con l’edizione di settembre 2025 come punti di riferimento strategici per i rispettivi settori, e questo nonostante le incertezze legate al contesto economico-politico attuale e all’anticipo dei due eventi rispetto alle consuete date che li vedono in genere in parte concomitanti con Lineapelle e Simac Tanning Tech.

Micam ha festeggiato nel 2025 le 100 edizioni, evento per il quale è stato creato un francobollo commemorativo emesso il 7 settembre  dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, parte della serie “Le Eccellenze del sistema produttivo e del Made in Italy”, oltre alla mostra 100 Steps Into The Future per raccontare l’evoluzione di MICAM dalle origini nel 1931 a Vigevano ad oggi.

Micam e Mipel insieme hanno accolto a Fieramilano Rho oltre 20.000 visitatori, di cui il 57% stranieri e 43% italiani. 126 i Paesi che hanno visitato le manifestazioni, le migliori performance da Spagna, Germania, Francia, Polonia, Cina, Giappone, Nigeria e Sud Africa, a dimostrazione della forza dello strumento fieristico nel creare occasioni concrete di business, che la sinergica contemporaneità delle manifestazioni ha ulteriormente potenziato.  Protagoniste sono state le novità per la PE 26 di oltre 1000 marchi, tra brand italiani e proposte internazionali.

Nel 2026, Micam e Mipel si svolgeranno dal 22 al 24 febbraio con Milano Fashion & Jewels, The One Milano e SI Sposaitalia Collezioni, come parte del progetto Fashion Link Milano, che vede riunite insieme e svolgersi in contemporanea alcune delle manifestazioni più importanti del settore moda, dando l’opportunità ai buyer di conoscere, in pochi giorni, le novità su calzature, pelletteria, gioielli, accessori, abbigliamento, bridalwear, eveningwear e outerwear.


HEX by Piquadro

Il cuore della linea è rappresentato dall’inedito tessuto HEX, ispirato alla struttura molecolare del carbonio: la sua trama esagonale distintiva riflette un carattere tecnologico ed elegante. Il materiale è realizzato per il 91% in poliestere riciclato e per l’8% in poliuretano, con finiture in pelle, a conferma dell’attenzione di Piquadro verso l’innovazione sostenibile. Tra le sue principali caratteristiche si distinguono l’idrorepellenza, la leggerezza, la resistenza e una resa estetica all’avanguardia, impreziosita da dettagli come la Monogram Plate personalizzabile, gli elementi metallici satinati e i profili minimal.

Tra le novità Piquadro che non riguardano solo le collezioni ricordiamo il flagship store in Corso Matteotti 8 a Milano, inaugurato in concomitanza con la settimana del Monza GP con un evento esperienziale: in vetrina, l’originale nosecone della monoposto Visa Cash App RB ha catturato l’attenzione dei passanti, mentre al piano -1 un simulatore professionale di Formula 1 ha consentito ai visitatori di vivere in prima persona l’emozione di una vera gara.


DONE! presenta Business >east+west<

Il modello Business prende l’essenza distintiva dello zaino East+West e la reinventa in chiave sobria e raffinata. Linee pulite e proporzioni armoniose incontrano materiali robusti e sofisticati, dando vita a un’estetica ricercata, pensata per gli ambienti professionali. Ogni dettaglio accompagna chi affronta la città e il lavoro con spirito determinato e ambizioso. Gli spazi interni trasformano l’organizzazione in un gesto naturale: laptop, documenti e accessori trovano il loro posto dedicato, sempre pronti all’uso senza bisogno di frugare tra le tasche. Ogni elemento è al posto giusto, per affrontare la giornata con agilità, ordine e praticità. Inoltre, chi desidera imprimere la propria identità può personalizzare il proprio zaino con il logo aziendale o le proprie iniziali.


Per la PE 2026 De Marquet racconta un lusso quotidiano

La nuova collezione esplora texture naturali e silhouette senza tempo, valorizzando l’iconica pelle Dollaro, amata per la sua grana raffinata e la struttura morbida e versatile, ideale per affrontare con eleganza il ritmo della vita contemporanea.

Tre universi definiscono l’identità della nuova collezione. The Signature Collection celebra le forme più iconiche con la Baby Signature e le sue varianti, riconoscibili per la chiusura metallica con logo che unisce funzionalità e spirito femminile deciso. The Héritage Collection racconta un’eleganza più silenziosa, materica e sofisticata, con il logo stampato a caldo direttamente sulla pelle e incorniciato da cuciture raffinate. The Monogram Collection invece introduce il nuovo monogramma De Marquet, costruito sull’intreccio grafico delle lettere D e M e ispirato alle geometrie Art Déco, per un carattere contemporaneo e deciso.


L’intelligenza artificiale come nuova frontiera del settore calzaturiero: il Congresso UITIC 2025 disegna il futuro della manifattura mondiale

“AI, sustainability and competitiveness: shaping the future of footwear.” È stato questo il filo rosso che ha guidato la ventiduesima edizione del Congresso UITIC (International Union of Shoe Industry Technicians), ospitata a Shanghai nel 2025. Una città simbolo della trasformazione industriale, scelta non a caso per affrontare i grandi temi che stanno rivoluzionando il mondo delle calzature: intelligenza artificiale, sostenibilità, materiali innovativi e nuovi modelli di produzione.

L’evento, tra i più prestigiosi a livello mondiale per la tecnologia  calzaturiera, ha raccolto 350 partecipanti registrati provenienti da 17 Paesi, coinvolgendo aziende, università e centri di ricerca. Un’agenda intensa e articolata: due giornate di visite industriali a realtà come Shanghai Shima Technology Group, Zhejiang Huafon New Materials, Do-Win e Saina Co., seguite da due giorni di conferenze e workshop.

A scandire il ritmo del congresso, due keynote speech — uno a cura di Footwearology, l’altro di Li Ning —, 16 presentazioni tecniche, un panel con sei relatori internazionali, e ben 24 interventi nell’Innovation Showcase. Ma più dei numeri, a colpire è stata la profondità dei temi trattati: una vera immersione nel presente e futuro dell’industria calzaturiera.


L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME SISTEMA NERVOSO DEL SETTORE

La parola “AI” ha dominato ogni discussione. Nelle sessioni dedicate a smart manufacturing e AI empowered manufacturing, si è parlato di piattaforme di produzione intelligente, sistemi di controllo qualità basati sulla voce e sull’apprendimento automatico, e di robotizzazione evoluta che non sostituisce ma potenzia il lavoro umano.

Un concetto chiave emerso: l’intelligenza artificiale come sistema nervoso dell’impresa, capace di coordinare flussi, decisioni e processi. Ma — come ha ricordato uno dei relatori — “serve sempre l’uomo nel loop”. Le regole d’oro, sintetizzate come “guardrail, targa e patente di guida”, sono chiare: l’AI deve essere guidata, regolata e compresa per produrre valore reale.

 

MATERIALI, DURABILITÀ E UNA SECONDA VITA PER LA PELLE

Non meno centrale è stata la sessione su materiali e innovazioni di prodotto. L’attenzione si è concentrata su materiali sostenibili, riciclati e intelligenti, con una riflessione sulla durabilità come nuovo paradigma ecologico. Il tema del “second life for leather wastes” ha ispirato numerose aziende: trasformare gli scarti in risorse non è solo un imperativo ambientale, ma anche una leva competitiva.
Un dibattito particolarmente acceso ha riguardato la vera natura della “eco-leather”, troppo spesso usata come etichetta di marketing. Il congresso ha ribadito l’urgenza di definire criteri tecnici chiari, capaci di distinguere materiali realmente sostenibili da soluzioni solo apparenti.


 

SOSTENIBILITÀ E COMPETITIVITÀ: IL NUOVO BINOMIO INDUSTRIALE

Le discussioni sul tema “Technology innovation for sustainability” hanno mostrato come l’innovazione green non sia più un’opzione, ma una condizione per la sopravvivenza competitiva. Aziende e ricercatori hanno condiviso progetti su tracciabilità delle calzature, strategie di disassemblaggio e recupero dei componenti, nonché modelli di produzione circolare applicabili su larga scala.

La sostenibilità, è stato ribadito, non è un tema di comunicazione, ma di ingegneria ed è un modello di business. E l’AI, ancora una volta, è lo strumento che permette di renderla misurabile e scalabile.

 

STORIE DI TRASFORMAZIONE: QUANDO L’INNOVAZIONE DIVENTA QUOTIDIANA

La sessione dedicata alle “successful industrial stories” ha mostrato casi concreti di trasformazione digitale nel footwear: dall’uso della skill intelligence, fino alle applicazioni di AI per il design sostenibile.

Le aziende più avanzate stanno già operando in un “innovation ecosystem”, dove competenze accademiche, ricerca e industria si contaminano continuamente. È un nuovo modello di filiera, più aperto, collaborativo e orientato alla sperimentazione.

 

IL POTERE DELL’AI

Il congresso si è chiuso con un panel di confronto sul potere dell’AI, in cui ricercatori, fornitori di materiali e tecnologie, e innovatori di settore hanno offerto prospettive complementari. Tutti concordi su un punto: l’intelligenza artificiale sta già trasformando prodotti, processi e modelli di business, e il settore calzaturiero — spesso percepito come tradizionalista — sta diventando un banco di prova ideale per la transizione industriale globale.

 

Sergio Dulio, Presidente UITIC

LA NUOVA ERA UITIC

Durante l’assemblea generale, UITIC ha inoltre annunciato una nuova fase della propria storia: approvato un nuovo statuto per adeguarsi ai tempi, confermati i membri del Comitato Esecutivo e accolto Paul Guillaume come nuovo rappresentante. Dal 2026 verranno reintrodotte le quote associative e sarà lanciato un nuovo sito web con più servizi, oltre alla nascita della UITIC Journal of Footwear Technology, dedicato alla ricerca e all’innovazione tecnica.
La prossima edizione del congresso è fissata per il 2027, in una località ancora da definire, ma con un messaggio già chiaro: l’industria calzaturiera mondiale è entrata nell’era dell’intelligenza aumentata.


Il Congresso UITIC 2025 non è stato solo un evento tecnico, ma una dichiarazione di visione: l’AI non sostituisce l’uomo, ma ne amplifica la creatività e l’efficienza; la sostenibilità non è un vincolo, ma una sfida competitiva; l’innovazione non è una promessa, ma un percorso già in atto.

Per Sergio Dulio, Presidente UITIC, il mondo sta cambiando radicalmente e l’industria calzaturiera sta affrontando delle sfide, “ma queste sfide possono essere risolte attraverso una stretta collaborazione. Lo sviluppo dell’industria calzaturiera deve essere lungimirante e sempre aperto alle nuove tecnologie. Il mondo sta entrando nell’era dell’intelligenza artificiale, che non solo cambierà la tecnologia calzaturiera, ma cambierà anche tutti gli aspetti della vita. Pertanto, è necessario avere un atteggiamento aperto e valutare correttamente l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle fabbriche.”