Si tratta di MX Pro Magister e ST Pro Amici, due modelli d’ispirazione lifestyle in grado di assicurare comfort, flessibilità e aderenza estrema su ogni superficie, anche quelle più bagnate e oleose, proteggendo il piede dal contatto con liquidi a differenti temperature e oggetti contundenti. Entrambe disponibili in versione High and Low, la ST Pro Amici non presenta il puntale in alluminio, per una maggiore leggerezza.
Design a Bag 2025 premia l’argentina Eliane Yahari
Il Concorso Design a Bag-DAB 2025 ha trovato la sua conclusione nel corso di APLF, la fiera della pelle di Hong Kong che il 13 marzo scorso ha ospitato la cerimonia di premiazione finale. A vincere il premio ‘overall’ è stata l’argentina Eliane Yahari con la sua originale Yvoty Bag che si è guadagnata la possibilità di frequentare un corso di design di 4 settimane presso l’Arsutoria School di Milano. Gli altri due finalisti sono stati: Uthra S Ganesh dall’India con il progetto Kolangal e Jiang Si Mi dalla Cina con la sua DoDo Bag.
Il progetto di Eliane ha colpito la giuria per l’originalità della sua creazione che si ispira alla cultura artigianale del Paraguay dove la giovane stilista è cresciuta e vanta le proprie radici. La sua borsa è realizzata con ritagli di pelle di recupero assemblati fra loro con una particolare tecnica artigianale che prendono vita come boccioli in fiore.
Anche il progetto Kolangal dell’indiana Uthra S Ganesh celebra l’artigianalità e si ispira ad una antica tradizione indiana della decorazione dei pavimenti. La borsa DoDo Bag del cinese Jiang Si Mi si distingue per la peculiare forma a fagiolo.
Segnali positivi da APLF, nonostante un quadro debole
Diciamo subito che è stata una buona fiera, a dispetto delle incertezze che dominano il quadro geopolitico. L’industria della pelle mondiale si è incontrata a Hong Kong per APLF 2025 (12-14 marzo), riconfermatasi come la principale piattaforma fieristica asiatica del settore pelle. Quest’anno erano presenti 624 espositori provenienti da 40 Paesi e regioni. Una partecipazione leggermente inferiore al passato (erano 740 l’anno scorso) ma resta il fatto che quella di Hong Kong è l’unica fiera dove è possibile incontrare le più importanti concerie del mondo, perlopiù raggruppate in collettive nazionali. Ben 24 i padiglioni nazionali provenienti da Australia, Brasile, Cina (3), Francia (2), Germania, India (2), Italia (2), Giappone, Messico, Mongolia, Pakistan (2), Portogallo, Sudafrica, Spagna, Tailandia, Turchia, USA e Uzbekistan.
Nella sezione Leather, la più significativa della fiera, in mostra pelli di tutti i tipi, prodotti chimici e macchinari per la concia. A completare l’offerta della fiera nel suo insieme, come sempre, le sezioni Materials+ (con aziende di componentista, perlopiù asiatiche) e Fashion Access (soprattutto aziende di pelletteria e abbigliamento pelle).
Il comunicato finale degli organizzatori parla di oltre 11.000 visitatori provenienti da 68 paesi e regioni, in rappresentanza di diversi settori, tra cui concia, moda, calzature, pelletteria e materiali.
Tra questi, più di 100 i buyers selezionati e invitati direttamente dagli organizzatori. Nell’area business matching sono stati organizzati oltre 800 incontri d’affari, che hanno offerto opportunità di networking di alto livello.
L’Italia ad APLF 2025 era come sempre rappresentata da due collettive: quella organizzata da UNIC – Concerie Italiane con 27 stand in rappresentanza di una quarantina di aziende, e quella di ASSOMAC con 40 partecipanti in rappresentanza del comparto macchine per conceria e fornitori di ausiliari chimici. Considerando anche gli espositori presenti in autonomia, erano ben 110 le aziende italiane presenti. Il bilancio della loro partecipazione è improntato alla soddisfazione, pur con tutte le cautele del caso. In linea generale, i conciatori italiani hanno riferito di un buon interesse da parte dei visitatori intervenuti che hanno dato segnali di risveglio del mercato e confermato le sensazioni registrate quindici giorni prima a Milano nel corso di Lineapelle.
Allo stesso modo anche i costruttori di macchine e i fornitori di ausiliari chimici hanno rilevato un’affluenza di qualità superiore all’anno precedente che in qualche caso ha dato vita ad interessanti trattative commerciali. Soddisfatto anche Agostino Apolito, direttore generale ASSOMAC che accompagnava le aziende italiane. “Quella di quest’anno è stata la nostra collettiva più numerosa degli ultimi anni e a fine fiera possiamo dire che i risultati ci hanno dato ragione. E’ stata una buona fiera che ha confermato il ruolo strategico di questo hub internazionale capace di richiamare visitatori da tutto il sudest asiatico e che rappresenta il contraltare orientale del nostro Simac Tanning Tech”.
Più contrastato il quadro dei fornitori di ausiliari chimici italiani che, più che in altre occasioni, lamentano il tema dei prezzi. La concorrenza locale è molto cresciuta e la battaglia sui prezzi impone talvolta di rinunciare a degli ordini. Il calo della produzione conciaria cinese si fa sentire ed il mercato sembra sempre più piccolo.
La fiera di Hong Kong è stata come sempre l’occasione per tastare il polso al mercato cinese. Secondo il Report del Leather International’s Global Leather Market per il periodo 2024-2030, la Cina rimane il maggior consumatore di pelle in Asia. La calzatura sarà il primo driver di crescita, un settore alimentato da una classe media in espansione e da un aumento della domanda interna di scarpe sportive e premium. Da qui al 2030 il mercato della calzatura crescerà dell’8% l’anno. Un trend analogo è previsto per Vietnam, Thailandia e Indonesia. Suggestioni interessanti che si scontrano con un dato di realtà: nel primo semestre 2024 la produzione di pelle leggera è diminuita del 15% (dati ufficiali CLIA). Numeri che confermano un calo della domanda di pelle, nonostante il prezzo del grezzo ai minimi storici, a favore di materiali alternativi. Unica eccezione la produzione di pelle per automotive cresciuta del 5%. A complicare il quadro anche l’impatto che avranno i nuovi dazi americani sul commercio globale.
Tornando alla fiera, ad animare la tre giorni di Hong Kong sono stati anche 25 eventi tra seminari, convegni e presentazioni varie che hanno riguardato aspetti tecnici specifici o argomenti di interesse generale. Tra i più interessanti Il Global Footwear Executive Summit (GFES) organizzato in collaborazione con UITIC e SATRA, che si è concentrato sulle sfide e le opportunità che l’industria calzaturiera deve affrontare, con la sostenibilità e la conformità come argomenti chiave del forum. Altrettanto importanti gli incontri di Leather Naturally e Is It Leather?, organizzazioni impegnate a favorire la promozione della pelle come materiale naturale e sostenibile che hanno esortato il settore ad aderire attivamente allo sforzo comune per dare più forza alle campagne di informazione in corso.
Degno di nota anche il Progetto LED, un’iniziativa di APLF giunta alla terza edizione, quest’anno sponsorizzata dal Consorzio Italiano Pelli Conciate al Vegetale, che ha invitato sei stilisti provenienti da Cina, Vietnam, Giappone e Pakistan a collaborare e a disegnare la collezione APLF con le pelli conciate al vegetale toscane e a esporre le loro creazioni in fiera.
APLF ha visto come di consueto anche la cerimonia di chiusura del Concorso Design-A-Bag Online Competition 2025 come sempre organizzato con la nostra Arsutoria School. A vincere il premio ‘overall’ è stata l’argentina Eliane Yahari con la sua originale Yvoty Bag. Gli altri due finalisti erano Uthra S Ganesh dall’India con il progetto Kolangal e Jiang Si Mi dalla Cina con la sua DoDo Bag.
Già programmato il prossimo appuntamento con la fiera di Hong Kong: la APLF 2026 si terrà dal 12 al 14 marzo. Tra le novità del prossimo anno è trapelato che ci sarà una riorganizzazione degli spazi con il ritorno della sezione Leather al Livello 1 del Convention Center ed il trasferimento al secondo livello delle sezioni Materials+ e Fashion Access, così com’era prima del 2019.
Trump: dazi al 20% sulle importazioni dall’Europa
Il 2 aprile 2025 è iniziata una nuova era. I dazi “reciproci” sulle merci importate negli Stati Uniti annunciati dal presidente Donald Trump colpiranno tutti i paesi che vantano un surplus della bilancia commerciale con gli Usa o analoghe tariffe all’ingresso alle merci americane. Con il suo “Liberation Day” Trump ha lanciato il guanto di sfida al commercio globale, dichiarando l’emergenza nazionale per ridurre il deficit commerciale interno americano.
Questi i dazi annunciati che dovrebbero entrare in vigore il 9 aprile: Unione Europea (20%), Cina (34% che sale a 54% considerando la tariffa precedente già applicata), Vietnam (46%), Thailandia (36%), Giappone (24%), Cambogia (49%), Sudafrica (30%), India (26%) e Taiwan (32%). Un’aliquota di base del 10% si applicherà invece a tutte le importazioni negli Stati Uniti a partire dal 5 aprile, per i seguenti Paesi: Regno Unito, Singapore, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Turchia, Colombia, Argentina, El Salvador, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Per Canada e Messico, i maggiori esportatori negli Usa, confermati i dazi al 25% già adottati in precedenza.
Per il settore automotive, invece, è stato stabilito un dazio del 25% su tutte le automobili prodotte fuori dagli Stati Uniti che è entrato in vigore il 3 aprile.
La guerra commerciale sta creando incertezza e preoccupazione in tutto il mondo. Il giorno successivo all’annuncio le principali Borse del mondo, da Wall Street all’Asia, sono andate pesantemente in rosso.
Per l’export italiano è sicuramente un duro colpo: a detta di molti operatori il mercato americano è insostituibile. Il settore della moda italiano e del lusso è uno dei più esposti, insieme a farmaceutica, alimentare e automotive.
Nel 2024 l’export verso gli Usa dei comparti calzature, pelletteria, conceria e pellicceria ha raggiunto un valore di quasi 3 miliardi. Secondo le stime di Confindustria, l’escalation protezionista degli Stati Uniti può determinare un calo del PIL italiano dello 0,6%. Il rischio di perdere migliaia di posti di lavoro è realistico. Il problema non riguarda solo l’export di prodotti finiti ma anche i rincari che graveranno sulle supply chain dei prodotti delocalizzati in Asia. Si pensi soltanto alle complesse filiere dei brand della calzatura sportiva che probabilmente dovranno rivedere le proprie catene di produzione per evitare eccessivi rincari dei prezzi del prodotto finale.
Bando investimenti nella filiera della concia: parte il 7 aprile il Roadshow nei distretti
Un Roadshow nei distretti conciari per spiegare le opportunità offerte dal bando “Investimenti nella filiera delle fibre tessili naturali e della concia”. Il programma prevede un primo incontro il 7 aprile a Santa Croce (Toscana), un secondo il giorno 9 ad Arzignano (Veneto) e l’ultimo l’11 aprile a Solofra (Campania). L’iniziativa è organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con la SSIP e la Fondazione MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile.
“La misura – si legge nel bando – è finalizzata a sostenere e promuovere, sull’intero territorio nazionale, gli investimenti, la ricerca, la sperimentazione, la certificazione e l’innovazione dei processi di produzione nella filiera primaria di trasformazione in Italia di fibre tessili di origine naturale provenienti anche da processi di riciclo e dei processi di concia della pelle, con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità per quanto concerne il riciclo, la lunghezza di vita, il riutilizzo, la biologicità e l’impatto ambientale”.
I programmi di investimento devono prevedere spese ammissibili complessivamente non inferiori a 30.000,00 euro e classificabili come spese di investimento che risultino sostenute successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione.
I termini per la presentazione delle domande saranno aperti dalle ore 12:00 del giorno 3 aprile 2025 e fino alle ore 12:00 del giorno 3 giugno 2025. Le imprese potranno presentare le domande di agevolazione esclusivamente tramite la procedura informatica disponibile nell’apposita sezione del sito web del Soggetto gestore: https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/filiera-fibre-tessili-e-concia sostenibile/presenta-la-domanda
Di seguito il programma completo.
QUI LA SCHEDA DI APPROFONDIMENTO DELLA MISURA
Sempre più internazionali i Freiberg Leather Days
I Freiberg Leather Days sono previsti il 21 e 22 maggio 2025. Il Congresso organizzato dall’Associazione dei chimici del cuoio tedeschi (VGCT) insieme all’Istituto di ricerca FILK si svolgerà quest’anno presso il Tivoli di Freiberg.
In programma 24 conferenze tecniche con relatori provenienti da 9 Paesi. Il keynote speech ha per titolo: “Il bestiame come componente di valore aggiunto nella gestione dei flussi di materiali regionali” del Prof. Peter Heck, Università di Scienze Applicate di Treviri (DE).
Il programma del congresso si può scaricare QUI
Sabato 26 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Pelle 2025
La Giornata Mondiale della Pelle 2025 è fissata per sabato 26 aprile 2025 con il motto “Oltre la superficie”. Leather Naturally invita tutti gli operatori del settore ad unirsi alle celebrazioni diffondendo il messaggio sui propri canali social. “Quest’anno vogliamo combattere le idee sbagliate e sottolineare la trasparenza, la sostenibilità e la longevità della pelle”.
Lanciata per la prima volta nel 2022, la Giornata mondiale della pelle è un’iniziativa promossa da Leather Naturally per celebrare la pelle in quanto materiale naturale e promuoverne una conoscenza più approfondita.
La campagna “Oltre la superficie” si focalizza su tre concetti chiave che mirano a sfidare pregiudizi e giudizi superficiali:
– Trasparenza: La pelle proviene da pelli di animali, un sottoprodotto dell’industria della carne, che la rende un elemento chiave dell’economia circolare. Invece di finire potenzialmente in discarica, le pelli vengono trasformate in beni durevoli. Imparando a conoscere meglio l’origine della pelle e il suo ruolo nell’economia circolare, i consumatori possono fare scelte più informate sui prodotti che acquistano.
– Sostenibilità: La pelle è un materiale naturale che trasforma un sottoprodotto che altrimenti potrebbe essere scartato in qualcosa di durevole e prezioso. Inoltre, la pelle può essere riparata e riutilizzata più volte nel corso della sua vita, durando per decenni. Per questo motivo, la pelle svolge un ruolo fondamentale nell’economia circolare.
– Longevità: La vera pelle è un materiale durevole e senza tempo, che dura per decenni. A differenza delle alternative sintetiche, che possono usurarsi rapidamente, la vera pelle può essere riparata, curata e apprezzata per anni. Scegliere una pelle autentica di origine animale significa investire in qualità, sostenibilità e artigianalità.
Per saperne di più su come celebrare la Giornata mondiale della pelle e sui messaggi chiave per il 2025, clicca qui: Learn more about World Leather Day 2025
Pelle al vegetale, Boldrini nuovo presidente
Cambio ai vertici del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale. Il consiglio direttivo ha eletto Massimo Boldrini (conceria La Perla Azzurra) per il biennio 2025-2027 che succede a Leonardo Volpi. Alla Vice-Presidenza lo affiancheranno Paolo Testi e Manuel Casella.
“Desidero ringraziare tutti per la fiducia che mi è stata accordata con questa nomina” sono state le prime parole del neo-presidente del Consorzio che tutela e garantisce la produzione di pelle conciata al vegetale rappresentando 18 aziende del comprensorio del cuoio toscano. “Un ringraziamento particolare va al presidente uscente Leonardo Volpi che con grande professionalità ha guidato il Consorzio per due mandati consecutivi ottenendo risultati di grande rilievo nonostante il delicato momento storico che questo settore sta attraversando. La concia al vegetale è più di una tecnica: è cultura, identità ed espressione di un legame profondo con il territorio. Il nostro compito come consorzio è quello di preservarla, comunicarne il valore e promuovere il Marchio di Qualità come simbolo di autenticità, tracciabilità e tradizione”.
I consiglieri eletti sono: Michele Battaglia, Maurizio Conti, Stefano Pinori, Paolo Quagli, Simone Remi, Martina Squarcini e Leonardo Volpi.
Micaela Topper è la nuova Presidente di ICHSLTA
Lo scorso 11 marzo a Hong Kong si è tenuta l’Assemblea Generale annuale dell’International Council of Hides, Skins and Leather Traders’ Associations (ICHSLTA) che ha rinnovato i propri vertici. Alla presidenza è stata eletta Micaela Topper, Direttrice Esecutiva della compagnia australiana AI Topper, trader di pelli grezze australiane e pelli bovine in wet-blue, con un mandato di due anni. Chen Zhanguang della China Leather Industry Association (CLIA) e Nick Winters della Federazione francese delle pelli sono stati eletti vicepresidenti dell’ICHSLTA, mentre Lénaïg Manéat della Federazione francese delle pelli (Fédération Française des Cuirs et Peaux) continuerà a dirigere l’organizzazione.
Micaela Topper lavora da oltre 20 anni presso AI Topper, azienda familiare di terza generazione, tra i principali trasformatori ed esportatori di pelli grezze e pelli finite australiane. Micaela si è occupata di sostenibilità per conto dell’AHSLEA (Australian Hides, Skins and Leather Association), con particolare attenzione allo sviluppo di un quadro e di una roadmap del settore, con un impegno a livello nazionale e internazionale con le principali parti interessate, nonché strategie di istruzione e comunicazione per promuovere il cambiamento.
Ad Hong Kong, Micaela Topper ha affermato: “Il mio obiettivo in qualità di presidente di ICHSLTA sarà quello di lavorare a stretto contatto con tutte le parti interessate del settore per affrontare sfide chiave quali la sostenibilità, la tracciabilità e la trasparenza. Favorendo la collaborazione e il dialogo aperto, possiamo promuovere cambiamenti positivi in tutta la catena di fornitura globale e garantire un futuro solido per il nostro settore”.
IULTCS spiega il valore dello studio di LCA della pelle
L’ultima newsletter scientifica diffusa da IULTCS accende i riflettori sull’importanza dello studio di LCA della pelle condotto dalla società specializzata SPIN 360 e di cui sono co-autori Luis Zugno e Kim Sena, rispettivamente segretario e presidente della Commissione Sostenibilità di IULTCS, l’organismo sovranazionale che riunisce le associazioni dei chimici del cuoio di tutto il mondo.
“Da tempo il settore sentiva la necessità di studi completi e aggiornati sull’impatto ambientale della produzione di pelle. In passato sono stati pubblicati diversi studi ma, soprattutto a causa della mancanza di completezza, non sono riusciti a rappresentare l’intero settore della pelle” si legge nella newsletter.
Il nuovo lavoro affronta queste lacune conducendo un’ampia valutazione del ciclo di vita (LCA) utilizzando metodologie moderne e dati provenienti da 56 studi su 16 impianti in 11 Paesi. Lo studio analizza vari tipi di pelle, come quella per auto, calzature, arredamento e prodotti finiti, fornendo una prospettiva globale. I risultati principali evidenziano che la fase di allevamento ha un impatto significativo sulla maggior parte delle categorie ambientali e che sono necessari dati migliori sulle materie prime e sulla lavorazione. Peraltro alcuni impatti ambientali sono risultati inferiori a quanto si pensava in precedenza, fornendo alcune importanti indicazioni. “Questa ricerca è fondamentale per i produttori di pelle, in quanto identifica le aree di miglioramento e mette in evidenza le lacune nei dati che, se affrontate, potrebbero portare a risultati LCA più affidabili e utili. Le conoscenze acquisite possono guidare l’industria verso una produzione più rispettosa dell’ambiente” conclude Kim Sena.
Lo studio può essere scaricato QUI