Arsutoria Studio

Tuscany4Shoes: il network dell’eccellenza lucchese

Tuscany4Shoes nasce nel 2021 con l’obiettivo di creare un network che valorizzi l’eccellenza manifatturiera e artigianale del distretto calzaturiero lucchese. Oggi il consorzio coinvolge 60 aziende, rappresentative di tutto il ciclo produttivo: dai fornitori di materie prime e accessori, ai produttori di calzature e alle imprese specializzate nei servizi legati alla filiera e accessoristi. Un gruppo diversificato che permette di offrire una gamma completa di competenze e soluzioni, in un territorio per storia e vocazione da sempre dedicato al settore delle calzature.

Qual è l’attuale situazione e le prospettive del mercato secondo le aziende associate?

Le aziende associate percepiscono il mercato attuale come sfidante, ma anche ricco di opportunità. Da un lato, la crescente domanda di sostenibilità e qualità spinge le imprese a investire in innovazione, dall’altro la concorrenza internazionale e l’aumento dei costi richiedono una maggiore efficienza. Grazie alla reputazione del “Made in Tuscany”, da sempre sinonimo di affidabilità e qualità, e anche grazie al supporto del consorzio, le prospettive sono positive: il focus su materiali innovativi, design sostenibile e tecnologie avanzate sta già portando nuove opportunità commerciali sia in Europa che nei mercati extra-UE, come gli Stati Uniti e l’Asia.

Tuscany4Shoes si è dato la sostenibilità e l’innovazione come obiettivi principali: come state lavorando in tal senso?

La sostenibilità e l’innovazione sono al centro della strategia di Tuscany4Shoes. Tra le principali iniziative ricordiamo in particolare:

–          Digitalizzazione della filiera: il consorzio supporta le aziende nell’implementazione di tecnologie avanzate, come il sistema “Shoes-ID” per migliorare la tracciabilità e l’efficienza.

–          Ricerca sui materiali sostenibili: stiamo promuovendo l’adozione di materiali ecologici, riciclati e biodegradabili attraverso collaborazioni con centri di ricerca e fornitori specializzati.

–          Efficientamento produttivo: abbiamo avviato programmi per l’ottimizzazione dei processi produttivi, riducendo gli sprechi energetici e le emissioni.

–          Formazione: organizziamo corsi per imprenditori e lavoratori del settore, con focus su innovazione, sostenibilità e nuovi trend di mercato.

Ad oggi, quali vantaggi le aziende associate hanno potuto avere grazie a Tuscany4Shoes?

I vantaggi sono molteplici:

–          Azioni di approccio a buyer internazionali grazie agli eventi B2B organizzati direttamente per favorire l’incontro con buyer e nuovi partner commerciali.

–          Visibilità e reputazione: il consorzio rappresenta una garanzia di qualità e affidabilità, valorizzando il marchio “Made in Tuscany” su scala globale.

–          Sinergie interne: la collaborazione tra aziende ha generato economie di scala e progetti congiunti, migliorando la competitività complessiva.

–          Innovazione e crescita sostenibile: attraverso progetti di ricerca e formazione, molte imprese hanno potuto introdurre innovazioni che hanno migliorato prodotti e processi, allineandosi ai nuovi standard di sostenibilità richiesti dal mercato.

–          Percorsi di internazionalizzazione e partecipazione a bandi per promuovere il brand della calzatura toscano in ambito internazionale e supportare le strategie di sviluppo delle imprese.


Ennesima vittoria di Rafting Goldstar su Birkenstock

Nel mese di agosto 2015 la Birkenstock ha citato presso il tribunale di Milano Rafting Goldstar, azienda familiare italiana, per aver contraffatto un suo marchio d’impresa: il disegno del battistrada della suola dei loro sandali.

La Corte di Giustizia Europea nel settembre 2018 ha dichiarato tale marchio privo di distinzione, ma Birkenstock, non contenta, ha proseguito le cause a livello nazionale.

Da allora diversi tribunali hanno dato ragione all’azienda italiana: nel marzo 2018 il tribunale del Benelux e nel maggio 2024 la Corte di giustizia Federale Tedesca hanno confermato la decisione della Corte Europea.

Conferma giunta anche nel gennaio 2025 dalla Corte di Appello di Parigi, la quale ha anch’essa dichiarato nullo il tentativo di registrare il disegno della suola come marchio di fabbrica, dando nuovamente ragione a Rafting Goldstar.

Ora si è in attesa del giudizio del Tribunale di Secondo Grado Italiano.

Industrie Chimiche Forestali e Geomatrix per nuovi materiali sostenibili

Industrie Chimiche Forestali S.p.A. (“ICF”) – tra gli operatori di riferimento a livello nazionale e internazionale nella progettazione, produzione e commercializzazione di adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico, quotata sul mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana – e Geomatrix Srl, startup con sede presso il parco tecnologico di Bolzano, attiva nella creazione di composti sinergici con l’economia circolare – annunciano i risultati frutto della collaborazione nata nel 2024 per lo sviluppo di nuovi materiali sostenibili.

Grazie al nuovo compound “Xi” a base di scarti di legno brevettato dall’R&D di Geomatrix e alle sperimentazioni del dipartimento di R&D di ICF, è stato possibile sviluppare una nuova linea di materiali che rispondono ai principi di economia circolare.

Oltre a rispondere alle strategie del management di ricerca di materie prime sempre più sostenibili, i test di laboratorio effettuati sulla prima produzione industriale hanno evidenziato eccellenti risultati anche nei parametri tecnici e le prime applicazioni, eseguite con alcuni importanti clienti leader di mercato, vedranno l’impiego nelle calzature sportive, che richiedono il rispetto di elevate performance in termini di resistenza, elasticità, leggerezza, comfort e durabilità.

“Questa importante collaborazione – afferma Filippo Gallizia co-founder di Geomatrix – testimonia il grande potenziale di sviluppo del Brevetto Xi in prodotti innovativi caratterizzati da un elevato valore di sostenibilità.

Esiste quindi una nuova alternativa alle plastiche o alle bioplastiche in ottica di economia circolare, senza compromessi tecnici o forti markup di prezzo.”

“Il Team della Ricerca e Sviluppo di Forestali – come indicato da Guido Cami, CEO di ICF – ha sviluppato con successo una linea di materiali estrusi compositi per il rinforzo della calzatura centrando gli obiettivi ambiziosi di un’importante azienda sportiva italiana. La partnership ha portato a risultati superiori alle aspettative; abbiamo ora a disposizione una nuova materia prima sostenibile con potenziali e numerosi altri impieghi. Una linea di prodotti innovativa che unisce la forza naturale del legno con la flessibilità dei tessuti. Siamo entusiasti di questa partnership con Geomatrix e sempre alla ricerca di progetti che sostengono la circolarità della economia”.


Elachem® e Main Group Technologies danno vita a un polo tecnologico d’avanguardia per il settore calzaturiero

La nascita del nuovo polo tecnologico, frutto della sinergia tra il Gruppo Elachem® e la Main Group Technologies, rappresenta un punto di svolta per l’industria calzaturiera, con un’attenzione particolare al segmento degli stivali da lavoro.

Grazie a questa collaborazione, le aziende specializzate nella produzione di calzature con sistemi poliuretanici possono contare su strumenti e competenze avanzate per ottimizzare materiali e processi produttivi, garantendo soluzioni innovative e personalizzate.

 

MATERIALI SU MISURA PER PERFORMANCE ECCELLENTI

Un aspetto distintivo di questa partnership è la capacità del laboratorio di ricerca e sviluppo del Gruppo Elachem® di collaborare direttamente con i produttori di stivali da lavoro per studiare e creare specifiche formulazioni di sistemi poliuretanici. Questi materiali sono progettati per soddisfare le esigenze di utilizzo intensivo tipiche del settore professionale, migliorando aspetti fondamentali come resistenza, leggerezza ed elasticità.

La tecnologia avanzata del laboratorio consente inoltre di sottoporre i materiali a test rigorosi, garantendo massime prestazioni in termini di durabilità, comfort e sicurezza. Questo approccio permette ai produttori di beneficiare di un supporto tecnico continuo, capace di trasformare le loro necessità in soluzioni concrete adatte a ogni specifico impiego.

 

INNOVAZIONE NEI PROCESSI PRODUTTIVI

Oltre all’eccellenza nei materiali, il polo tecnologico offre l’accesso a macchinari di ultima generazione sviluppati da Main Group Technologies. Questi strumenti permettono di ottimizzare i processi produttivi, migliorare l’efficienza e assicurare una maggiore precisione.

 

SOLUZIONI INTEGRATE PER IL CLIENTE

Il nuovo polo tecnologico si distingue per la capacità di proporsi come un interlocutore unico, accompagnando i produttori in ogni fase del processo produttivo, dalla progettazione al prodotto finito. L’integrazione tra ricerca sui materiali, sviluppo tecnologico e assistenza personalizzata offre un modello operativo che semplifica i processi, riduce i tempi di sviluppo e migliora la competitività del prodotto finale.

Si assicura, così, un approccio centrato sul cliente proponendosi come punto di riferimento per l’intera filiera dell’industria calzaturiera, con l’ambizione di guidare il settore verso un futuro più sostenibile, efficiente e attento alle esigenze del cliente.

 

UNA NUOVA FRONTIERA PER L’INDUSTRIA DEGLI STIVALI DA LAVORO

La collaborazione tra il Gruppo Elachem® e la Main Group Technologies segna una nuova fase per il settore calzaturiero professionale. Unendo competenze avanzate e visione strategica, il polo tecnologico non solo consente di migliorare il prodotto finito, ma crea anche valore aggiunto per l’intera filiera industriale.

“Il nostro obiettivo è permettere ai produttori di raggiungere nuovi standard di eccellenza, offrendo loro strumenti e conoscenze per affrontare le sfide del futuro,” affermano i rappresentanti delle due aziende.


Combinare materiali e processi per realizzare suole e scarpe con prestazioni superiori

Framas è un fornitore di suole leader nel settore delle calzature. È noto per essere partner di importanti brand dell’atletica. Durante la fiera Desma House, il team Framas ha presentato diversi progetti di ricerca e sviluppo, tra cui una scarpa sviluppata in collaborazione con Desma per mostrare i risultati che si possono ottenere combinando diverse tecnologie.

Abbiamo incontrato René Medel, Senior Digital Creation Engineer di Framas, per una conversazione sul progetto che Framas ha presentato durante l’ultima Desma House Fair.

 

Innanzitutto, come è stata realizzata la scarpa?

“Questa scarpa è stata sviluppata sfruttando le competenze di diversi partner.  Abbiamo sviluppato un processo di creazione collaborativa tra il gruppo e poi nella realizzazione: il nostro team in Corea ha creato le due parti stampate in 3D utilizzando la tecnologia SLS (*). La prima parte è un gambo rigido che è stato co-stampato con la suola in TPU e la seconda parte è un supporto per il tallone, realizzato con una struttura a reticolo, che è stato co-stampato con l’intersuola in LTPU. Per entrambe le parti è stato utilizzato un materiale TPE (**) (polvere per SLS). 

La suola è stata realizzata con un tradizionale processo di iniezione di TPU presso il nostro stabilimento in Vietnam, mentre l’intersuola è stata prodotta con il materiale LTPU di Huntsman, lo SmartliteO. L’LTPU è un innovativo TPU liquido che può essere fuso e schiumato mantenendo le proprietà termoplastiche, poiché non polimerizza come il PU tradizionale. La suola è stata poi inviata a Desma, in Germania, per essere saldata direttamente alla tomaia con il PU. 

Complessivamente, il progetto ha richiesto quasi due mesi per essere completato, poiché – data la sua natura innovativa – abbiamo dovuto sperimentare diverse soluzioni tecniche per industrializzare la costruzione. Un buon esempio è la costruzione dello stampo necessario per mantenere il supporto del tallone stampato in 3D nella posizione esatta durante la fusione della LTPU. Abbiamo dovuto modificare la geometria della parte stampata in 3D molte volte prima di arrivare alla soluzione finale con quattro perni nello stampo collegati alla struttura reticolare della parte stampata in 3D.”

 

Qual era l’obiettivo di questo progetto?

“Questo sviluppo parte dall’idea che la combinazione di diverse tecnologie possa aprire le porte a uno ulteriore passo avanti in termini di prestazioni e personalizzazione. Innanzitutto, stiamo lavorando per utilizzare la fabbricazione additiva (AM) nella produzione reale, non solo per la prototipazione. Questi pezzi sono stati realizzati con la tecnologia SLS, ma stiamo testando anche resine ed estrusione di filamenti e pellet.  Le parti stampate in 3D non sono destinate solo a risparmiare peso in alcune aree della suola. Possono davvero aggiungere proprietà specifiche alla suola. Facciamo un esempio: l’intersuola è tipicamente realizzata con un materiale schiumoso. A seconda del materiale possiamo ottenere risultati diversi in termini di peso, compressione, rimbalzo, ecc. Ma se aggiungiamo una parte stampata in 3D nell’intersuola, possiamo modificare questi parametri di prestazione utilizzando non solo diversi materiali stampabili in 3D, ma anche progettando geometrie diverse. Questo primo progetto prevedeva un inserto 3D con la schiuma tutto intorno, ma possiamo anche combinare forme stampate in 3D con schiume fuse in modi diversi: stiamo testando la stampa 3D di un intero scheletro e poi lasciamo che la schiuma penetri nella struttura 3D e la riempia. L’obiettivo è portare le prestazioni a un livello superiore. È la stessa idea di aggiungere una piastra di carbonio all’intersuola. Il carbonio è un’altra tecnologia che stiamo testando, poiché anche le piastre di carbonio possono essere stampate in 3D. A seconda del tipo di materiale che si aggiunge alla soletta si può ottenere rigidità, rimbalzo o ammortizzazione”.

    

Può dare un’idea delle prossime novità?

“Il progetto aveva l’obiettivo di produrre una suola con inserti in 3D e posso dire che un prodotto del genere può essere portato sul mercato perché abbiamo completamente industrializzato l’intero processo. Ma possiamo andare oltre in diverse direzioni. Oggi possiamo creare l’intera scarpa, come stanno già facendo i nostri clienti, offrendo una combinazione di processi produttivi tradizionali (iniezione e fusione) con la stampa 3D.

In termini di sostenibilità, il progetto presentato alla Desma House Fair ha un forte impatto perché l’unità, pur avendo diverse parti, è in realtà un monomateriale, poiché la natura chimica di tutti questi materiali è simile, e può essere riciclata.

Stiamo anche testando altri materiali, come quelli derivati dalla Balena, che sono bio-compostabili. Questi materiali oggi sono stampabili in 3D e iniettabili, ma stiamo anche studiando modi per schiumarli. Magari in combinazione con parti iniettate e stampate in 3D che sono tutte compostabili. In tal caso, l’obiettivo è quello di riciclare l’unità: interrarla e lasciarla compostare alla fine del ciclo, auspicabilmente in modo industriale”.    


Nota (*) SLS è l’acronimo di Selective Laser Sintering (sinterizzazione laser selettiva), una tecnica di produzione additiva (stampa 3D) ampiamente utilizzata. Consiste nell’utilizzare un laser ad alta potenza per fondere il materiale in polvere strato per strato, creando un oggetto solido.

Nota (**) Il TPE è una categoria più ampia di materiali che si comportano come la gomma ma possono essere lavorati come la plastica, mentre il TPU è un tipo specializzato di TPE con una forza, una durata e una resistenza chimica superiori.    


Speciale sostenibilità: un percorso equo ed efficace verso la sostenibilità

Molti stanno tentando di avviare un dibattito serio e costruttivo sul tema ed è proprio dei loro sforzi che rendiamo conto. Aziende che studiano e sviluppano soluzioni innovative per materiali attenti all’ambiente (come i filati ottenuti da carta riciclata), per componenti nascoste, come i rinforzi per calzature e borse, che possano fare la differenza quando si tratta di calcolo dell’impronta di carbonio. Addirittura, c’è chi produce stampi per suole a preoccuparsi di sostenibilità. E sempre parlando di suole, sono moltissime le aziende che studiano soluzioni di riciclo o biodegradabilità delle strutture.


Senza dimenticare che tutte queste tematiche sono sempre più attuali visto il nuovo impianto legislativo che l’Europa sta promuovendo e di cui accenniamo.

Negozi green, riparazione come impegno sostenibile, ma anche inclusività e temi sociali come l’attenzione alla violenza di genere.

Molti i temi sul piatto da scoprire!

Innovation outlook 2024: innovazioni tecnologiche per il settore scarpe e borse

Per la Treccani, nota enciclopedia italiana, la parola del 2024 è ‘Rispetto’. E allora ci siamo chiesti quale potesse essere il vocabolo più inclusivo per significare il percorso comunemente battuto dall’evoluzione tecnologica vista a Simac Tanning Tech 2024, nell’ambito del mondo concia, calzature, pelletteria.

Ecco perché nel titolo c’è un punto di domanda ad accompagnare la parola Automazione. In un momento storico/economico costellato di tante incertezze, ma forse sarebbe così anche in un momento di vitalità, è difficile individuare un solo trend di riferimento. Sono tante e diverse le strade che vengono intraprese, pensiamo anche solo alla sostenibilità.

Ma il tentativo di portare automazione in più processi produttivi possibile è una costante che ritroverete in molte delle segnalazioni che riportiamo in questo speciale. Motivi? La necessità di tenere bassi i costi, terreno dove la competizione è sempre più spietata e che in molti casi prende per la gola chi produce; un mercato che chiede velocità e consistenza qualitativa; la mancanza, sempre più assillante, di manodopera, in particolare di manodopera specializzata. Tutti questi fattori portano a vedere nell’automazione una possibile via di salvezza, che a questo punto potremmo meglio definire come una via di resistenza.

Eppure, quel punto di domanda rimane, non solo per salvare la molteplicità dei percorsi di ricerca e sviluppo in atto, ma anche perché l’automazione non sembra ancora essere sempre la soluzione ottimale. Lo dirà nel prossimo numero di Arsutoria il CEO di un’azienda importante:

I designer hanno ancora bisogna di flessibilità produttiva per sviluppare al meglio le proprie idee. Di differenti soluzioni per raggiungere un risultato finale che ha ancora a che fare con la creatività, con la cura del dettaglio che non sempre una macchina riesce a fornirti

Eduardo Calabuig è il nuovo Direttore Generale di Inescop

Dal 18 novembre 2024, Eduardo Calabuig ha assunto il ruolo di Direttore Generale. Nel comunicato che annuncia il cambio al vertice si leggono queste parole: “Abbiamo rafforzato il nostro team di gestione con una struttura più agile e collaborativa, progettata per essere allineata ai nostri obiettivi strategici. Questo ci permetterà di prendere decisioni più rapide e di lavorare in modo ancora più coordinato per realizzare tutto ciò che ci prefiggiamo.”

Cambio del personale in TFL

Nel suo ruolo di produttore globale di specialità chimiche per l’industria della pelle e per le industrie correlate, TFL è da molti anni fortemente impegnata a sostenere l’industria della pelle attraverso la partecipazione attiva a vari gruppi di interesse come LWG, IULTCS, VGCT, TEGEWA, ecc. Al fine di fornire il miglior supporto possibile, queste attività sono state riunite in TFL sotto la posizione di “Head of New Business Development/Industry Relations” (Responsabile dello Sviluppo di nuovi Business/Relazioni industriali). Questa posizione era ricoperta dal Dr. Dietrich Tegtmeyer che è andato in pensione il 1° ottobre 2024. A sostituirlo in questo ruolo sarà ora il Dr. Volker Rabe.


Volker Rabe è associato all’industria della pelle fin dall’infanzia, in quanto la sua famiglia ha gestito una conceria per oltre 130 anni. Dal 2012 ha ricoperto diverse posizioni all’interno di TFL e delle società che l’hanno preceduta. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Chimica nel 2009, ha lavorato presso FILK per due anni. Oltre alle sue attività professionali, rappresenta già TFL in vari comitati dell’industria della pelle e quest’anno è diventato presidente della Commissione di Ricerca IUR della IULTCS. Il suo contatto in TFL è il seguente: [email protected].

Commissioni IULTCS, nominati tre nuovi presidenti

IULTCS, l’Unione internazionale delle associazioni dei chimici del cuoio, ha annunciato il cambio di presidenza di alcune importanti Commissioni interne. Il Dr. Giancarlo Lovato diventa responsabile del Comitato ISO in sostituzione di Campbell Page, la dottoressa Christine Anscombe presiede la Commissione Educazione e Formazione (IUT) al posto di Ivan Kral, mentre Simon Neifer succede a Julian Osgood alla guida del Comitato Liaison per i Collegamenti (IUL).
“Giancarlo, Simon e Christine svolgeranno un ruolo cruciale nel dare forma alle iniziative future, nel promuovere le collaborazioni e nel guidare il cambiamento positivo per IULTCS. I dirigenti e i membri di IULTCS sono ansiosi di lavorare a stretto contatto con i nuovi presidenti di commissione per contribuire al raggiungimento degli obiettivi comuni” annunciano i vertici IULTCS.

Il nuovo responsabile del Comitato ISO IULTCS è il Dr. Giancarlo Lovato
Il Dr. Lovato lavora come Direttore della Ricerca presso Corichem – Italia. In questo ruolo è responsabile dello sviluppo di nuovi prodotti chimici per la pelle e delle relative tecnologie. È stato Segretario dell’AICC (Associazione Italiana dei Chimici del Cuoio) dal 2019 al 2022 e Presidente del Comitato Organizzatore del III IULTCS EuroCongress Vicenza 2022. Attualmente è il delegato italiano al Comitato esecutivo della IULTCS.

Il nuovo presidente della Commissione IUT (Educazione) è la Dott.ssa Christine Anscombe

Christine è entrata a far parte dell’industria della pelle oltre 40 anni fa e ha trascorso gli ultimi 15 anni presso SATRA – Regno Unito nel suo attuale ruolo di Assistente del Direttore. Attualmente presiede il Comitato del British Standards Institute per il cuoio e le calzature ed è stata Past President della Society of Leather Technologists and Chemists. Di recente Christine è stata tra i promotori del gruppo Supporters of Leather Education and Science (SOLES), che sta cercando di sostenere l’educazione alla pelle a livello globale.

Il nuovo presidente della Commissione IUL (Liaison) è Simon Neifer
Simon Neifer ha oltre 20 anni di esperienza nell’industria della pelle, specializzata in vendite, applicazioni tecniche e sviluppo di prodotti. La sua carriera comprende ruoli di leadership internazionale in Germania, Cina e Tailandia. Attualmente è responsabile delle vendite e delle applicazioni per il cuoio presso Pulcra Chemicals GmbH.