Cirql™, azienda innovativa con sede in Vietnam e focalizzata sullo sviluppo di componenti e materiali per intersuole a basso impatto ambientale, ha presentato lo scorso dicembre alla fiera Ispo di Monaco Cirql Zero™, una nuova schiuma biodegradabile e compostabile che sarà disponibile a livello industrialeper i brand calzaturieri a partire dall’inizio del 2025.
Questo innovativo materiale si è aggiudicato il prestigioso ISPO BrandNew Award nella categoria sostenibilità, il premio riconosciuto ai nuovi marchi innovativi dell’industria dello sport e dell’outdoor capaci si spingersi oltre i confini dei loro settori attraverso la proposta di nuovi materiali, tecnologie e pratiche sostenibili. “I marchi di calzature sono alla ricerca da molti anni di un materiale affidabile e completamente biodegradabile per l’intersuola; è l’ultimo pezzo del puzzle”, spiega Matt Thwaites, vicepresidente e direttore generale di Cirql. “L’intersuola è sempre stata una sfida, perché i marchi hanno bisogno di proprietà performanti da abbinare alla compostabilità di un’intersuola biodegradabile. Dopo un diligente processo di sviluppo e di test, siamo ora in grado di fornire ai nostri clienti globali del settore calzaturiero una soluzione di componenti e materiali per l’intersuola biodegradabile e compostabile a livello industriale, competitiva in termini di prezzo e scalabile”. Con i suoi prodotti, Cirql™ offre così ai marchi di calzature soluzioni complete che affrontano sia la fase di produzione, che quella di fine vita dei materiali per calzature, ponendo l’accento su biodegradabilità, riciclabilità, adattabilità produttiva e scalabilità. Alla fine del ciclo di vita del prodotto, Cirql Zero supera lo standard di compostabilità industriale del 90% di degradazione in 180 giorni. Sarà completamente compostabile nel compostaggio industriale. Una caratteristica distintiva di Cirql Zero è, inoltre, la sua versatilità di produzione. Questa schiuma per intersuola può essere prodotta con la tecnologia di schiuma supercritica (SCF) in un processo in autoclave. Questa flessibilità fa sì che Cirql Zero sia accessibile a un’ampia gamma di produttori, semplificandone l’integrazione nei processi di produzione esistenti e aprendo la strada a una rapida adozione nell’industria calzaturiera mondiale.
Lo scorso 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Scarpe&Scarpe ha vinto, con il progetto Scelta D, il premio di Fondazione Libellula “Libellula Inspiring Company 2024” per la categoria Azioni di cura, dedicato alle aziende che intendono valorizzare attività volte a prevenire e contrastare la violenza e la discriminazione di genere dentro e fuori il contesto lavorativo. La premiazione è avvenuta durante l’evento organizzato da Fondazione Libellula presso la suggestiva location del Blue Note di Milano. Scelta D è l’iniziativa di responsabilità sociale di Scarpe&Scarpe a beneficio di D.i.Re, che mette a disposizione 10 posti di lavoro per donne che hanno trovato accoglienza presso i centri antiviolenza dell’associazione. Il progetto desidera offrire un sostegno tangibile, con l’obiettivo di rendere le donne libere e indipendenti.
Ma non solo: Scelta D prevede, oltre all’inserimento lavorativo delle donne, il coinvolgimento dei dipendenti di Scarpe&Scarpe con incontri di sensibilizzazione sulla violenza in tutte le sue forme. Inoltre, le figure maggiormente a contatto con dipendenti sono state coinvolte in incontri di formazione, durante i quali sono state fornite indicazioni volte al riconoscimento di situazioni potenzialmente pericolose.
Lato punti vendita, è in corso una campagna di comunicazione in ognuno dei 136 negozi Scarpe & Scarpe con messaggi all’interno del punto vendita e sulle vetrine, oltre ad essere in corso una raccolta fondi realizzata direttamente ai punti cassa e rivolta a tutti i clienti, che ha già raccolto in 6 mesi circa 130mila euro in tutta Italia. Il 100% di quanto raccolto è donato a D.i.Re.
WomenX Impact non è soltanto un evento, ma una community punto di riferimento concreto nel mondo dell’empowerment femminile. La quarta edizione, svoltasi a Milano dal 21 al 23 novembre, ha coinvolto i partecipanti attraverso talk, workshop e momenti di confronto.
Ripercorrendo la propria esperienza imprenditoriale, Chiara Mastrotto, Presidente di Gruppo Mastrotto, ha sottolineato come la professionalità e la capacità di uscire dalla zona di confort siano state determinanti nel guidare una trasformazione aziendale, incentrata su innovazione e sostenibilità, fondata su valori ben definiti.
“Siamo un’azienda che negli anni ha imparato ad aprirsi, accogliendo la diversità fino a renderla un elemento fondante – ha spiegato –. Per noi quello che conta è aver creato un ambiente regolato dalla meritocrazia, dove le donne, così come gli uomini, sono giudicate sulla base della loro preparazione e possono intraprendere percorsi di successo.”
Durante il suo intervento, Chiara Mastrotto ha condiviso la sua visione su come l’industria conciaria e il settore della moda debbano crescere da un punto di vista di occupazione femminile, soprattutto nelle posizioni di vertice. Un percorso che Gruppo Mastrotto ha ben chiaro, come testimoniano i dati.
“Mentre a livello nazionale il settore conciario vede solo il 20% di donne occupate, Gruppo Mastrotto si distingue con una percentuale complessiva del 30% di dipendenti donne, che raggiunge il 50% nei ruoli impiegatizi e il 60% nelle posizioni dirigenziali, con una perfetta parità di genere all’interno del Consiglio di Amministrazione. Numeri che non sono legati a programmi particolari, ma il risultato della cultura e dei valori aziendali”.
Infine, un messaggio importante è stato rivolto alle giovani che aspirano a ruoli di leadership: essere coraggiose, porsi obiettivi sfidanti e continuare a imparare. “Quello che mi sento di dire oggi alle donne è di arrivare preparate, vivendo la leadership come donne e non pensare di dover lavorare come farebbe un uomo.”
Ecomondo 2024, l’evento internazionale dedicato alla green e circular economy organizzato da Italian Exhibition Group e conclusosi lo scorso 8 novembre alla Fiera di Rimini, è stata la più grande edizione di sempre: +5% le presenze totali rispetto all’edizione precedente (e +4% quelle estere), 1.620 brand espositori che hanno occupato 166.000 mq nel quartiere fieristico, ampliato con due nuovi padiglioni per rispondere ad una domanda crescente di presenza da parte delle aziende (+10% di espositori rispetto al 2023). Un luogo di incontro per l’innovazione tecnologica delle imprese, il mondo della ricerca, professionisti del settore e delegazioni internazionali che hanno partecipato agli oltre 200 convegni e workshop in programma, accessibili anche online grazie alla piattaforma b2b GreentechInsights.
ECOMONDO, HUB INTERNAZIONALE DELLA SOSTENIBILITA’
I numeri confermano il ruolo di Ecomondo come hub internazionale di primaria importanza per la green and circular economy, grazie alla sinergia con l’Agenzia ICE e con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), in collaborazione con la rete globale di regional advisor di IEG e anche della Regione Emilia-Romagna. In continua crescita gli operatori esteri, prevalentemente dall’area euromediterranea e in particolare da Germania Spagna, Romania, Francia, Croazia, Grecia, Serbia, Egitto Turchia e Tunisia. Accolti operatori internazionali da 121 Paesi, 72 associazioni di settore e istituzioni a livello globale, 650 buyer provenienti da 65 Paesi, in particolare Nord Africa, Europa, Nord America, America Latina, con un notevole incremento di buyer dall’Asia. Un sistema di relazioni e di incontro che ha portato a realizzare nei quattro giorni di fiera 3.500 business matching. I risultati raccolti a chiusura di manifestazione confermano il valore della rete di relazioni che Ecomondo da anni alimenta, agendo da vero e proprio “community catalyst” per la green economy a livello internazionale.
L’innovazione è stato il fil rouge che ha caratterizzato fortemente Ecomondo 2024, declinato nel fenomeno delle start up, ma anche dei brand espositori, oltre che con il Premio Lorenzo Cagnoni per l’innovazione green, assegnato a start up che hanno presentato soluzioni e prodotti all’avanguardia. L’eco-innovazione di imprese e Pubbliche amministrazioni è stata, inoltre, premiata con il Premio Sviluppo Sostenibile, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed Ecomondo.
LO STATO DELLA TRANSIZIONE GREEN INTERNAZIONALE
Più di 200 appuntamenti distribuiti nelle quattro giornate della fiera hanno offerto una panoramica completa sulle ultime tendenze e sfide nel campo della sostenibilità a livello internazionale: dalla Circular economy alla bioeconomia, dalla Water & Blue Economy, al monitoraggio dei cambiamenti climatici, la finanza sostenibile. Un ricco programma di eventi coordinato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, presieduto dal Prof. Fabio Fava dell’Università di Bologna.
Gli Stati Generali della Green Economy, la cui 13a edizione ha aperto anche quest’anno Ecomondo, hanno inquadrato questi temi in una cornice di dati di scenario nazionale: riduzione delle emissioni di CO₂ di oltre il 6%, Italia Paese leader nell’economia circolare (3,6 euro di PIL per ogni kg di risorsa consumata), oltre il 44% la produzione di elettricità da fonte rinnovabile sulla generazione totale, produzione biologica nazionale in crescita, ma anche sfide aperte, come il progressivo aumento del consumo di suolo e l’obiettivo di una mobilità sostenibile.
Il prossimo appuntamento con Ecomondo è dal 4 al 7 novembre 2025, sempre alla Fiera di Rimini.
Si è tenuto come ogni anno il 30 novembre l’’International ESG Day, una giornata volta a promuovere i principi di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e governance etica, occasione per riflettere sull’importanza di misurare e migliorare le prestazioni in queste aree, promuovendo il dialogo tra gli stakeholder e favorendo la condivisione di best practice e strumenti utili per sviluppare strategie ESG efficaci. In tale occasione è emerso un dato allarmante: il 47% delle aziende utilizza ancora i “vecchi” fogli di calcolo per la gestione dei dati ESG, una pratica che può generare errori, difficoltà nell’aggregazione delle informazioni e inefficienze operative, compromettendo la conformità normativa e l’efficacia complessiva del processo, nonostante l’83% esprima grande fiducia nelle proprie capacità di reporting sulla sostenibilità. “Costruire un programma ESG credibile richiede dati verificabili, accurati e di alto livello, in grado di soddisfare le esigenze degli stakeholder e degli enti regolatori – – commenta Bruno Natoli, CEO di Mia-FinTech -. Un obiettivo che diventa difficile da realizzare quando la maggior parte dei dati ESG è conservata in sistemi di reportistica disconnessi e separati o addirittura in fogli di calcolo”.
Diventa quindi fondamentale l’uso della tecnologia, che permette di raccogliere, analizzare, riportare e garantire l’accuratezza di dati ESG verificabili. Non a caso, il mercato globale del software ESG si prevede raggiungerà 2,7 miliardi entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto del 14,3% tra il 2024 e il 2032 e un incremento di circa il 222% in 9 anni, secondo un recentissimo report di Global Market Insights. Una crescita guidata principalmente da una pressione sempre maggiore legata, da un lato, all’attenzione di aziende e investitori verso la sostenibilità e, dall’altro, alla conformità normativa, soprattutto in Europa, dove il mercato del software ESG è fortemente influenzato da legislazioni come il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) e la Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD), che obbligano le aziende a implementare pratiche di rendicontazione ESG dettagliate e trasparenti, incentivando la crescita della domanda di soluzioni tecnologiche avanzate.
“I sistemi legacy rendono difficoltoso affrontare queste sfide poiché mancano della flessibilità e della capacità di integrazione necessarie per raccogliere e gestire i dati provenienti da più fonti. Oggi, per superare i silos informativi e facilitare un’efficace comunicazione con gli stakeholder, le aziende necessitano di soluzioni scalabili e rapide che permettano di aggregare i dati sulla sostenibilità in modo centralizzato. Questo approccio non solo migliora l’efficienza operativa, ma garantisce anche una maggiore trasparenza e capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze di regolatori e investitori” – conclude Natoli.
Spingere sulla collaborazione all’interno della filiera, questo il filo conduttore delle relazioni esposte all’Assemblea ordinaria 2024 di UNPAC, svoltasi lo scorso 26 novembre nella sala convegni di PO.TE.CO. a Santa Croce sull’Arno. Nella stessa occasione i produttori italiani di ausiliari conciari hanno provveduto al rinnovo del Consiglio Direttivo in carica per il prossimo biennio da cui è emerso il nome del nuovo presidente designato: Pierluigi Braggion di Corichem.
Gli ospiti I lavori si sono aperti con i saluti di Fabrizio Nuti, presidente di UNIC-Concerie Italiane, e di Roberto Lupi, Vicepresidente dell’Associazione Conciatori di Santa Croce, che si è espresso anche per conto del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola. Nei loro interventi uno sprone al consolidamento di uno spirito di aggregazione della filiera pelle, per portare in Europa una voce univoca che rappresenti concerie, chimici, meccanici e manifatturieri. Sono quindi seguiti gli interventi di: Mario Serrini, Consigliere Assomac; Gionata Moroni, Direttore ASSA Associazione lavorazioni conto terzi; Franca Nuti, Presidente AICC Associazione Italiana Chimici del Cuoio; Valerio Talarico, Direttore PO.TE.CO. Il Segretario UNPAC, Maurizio Maggioni, ha letto un messaggio augurale e di collaborazione inviato da Riccardo Boschetti, Presidente del Distretto Veneto della Pelle. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato la necessità di unire le forze per essere più incisivi, sia nella formazione di figure professionali che nell’indirizzare lo sviluppo tecnologico del settore.
La collaborazione di filiera è sempre più indispensabile
Anche il presidente uscente UNPAC Marco Frediani ha ribadito l’importanza di collaborare e consolidare un maggior spirito di appartenenza di tutte le forze di filiera, contestualizzando l’attuale difficile e articolata situazione congiunturale che investe il settore anche con le tensioni geopolitiche internazionali. Il suo messaggio è stato incentrato sulla necessità di investire in ricerca, innovazione, sviluppo, sostenibilità, qualità, resilienza, flessibilità, per promuovere efficienza e crescita delle aziende di filiera, adottando strategie individuali e di sistema che concorrano a resistere all’incertezza dei mercati, posizionando le aziende in modo competitivo verso un domani fatto di imprese e prodotti a basse emissioni di carbonio e ad alta tecnologia. La parola è quindi passata al Vicepresidente uscente Pierluigi Braggion, che ben ha riassunto le attività associative portate a termine, sottolineando la necessità per il nuovo Direttivo di dare continuità a quanto di buono realizzato fino ad ora. L’imprenditore veneto ha esortato tutti a considerare l’Associazione come un contenitore di idee, motore di una più efficace interazione tra e con gli associati, per contribuire a realizzare una strategia comune che da sole le aziende non potrebbero, e talvolta non saprebbero, affrontare. È seguita la presentazione, esposta da Christian Baio e Arianna Civiletti di SPIN 360, sull’importanza dell’accordo raggiunto con UNPAC per la definizione di una LCA di sistema, utile a caratterizzare e certificare l’impatto degli ausiliari conciari. In conclusione, l’Assemblea UNPAC 2024 ha lanciato un messaggio forte e chiaro: la collaborazione di filiera è la chiave per affrontare le sfide future e garantire la competitività e la sostenibilità del settore conciario italiano.
I lavori interni
L’assemblea è proseguita con la sessione privata riservata ai soli associati, che ha visto la relazione di bilancio tenuta da Francesco Lapi, Consigliere con delega alla tesoreria, che ha sottolineato, oltre alle mere cifre, l’importanza della contribuzione delle aziende alle attività a supporto della normazione e delle certificazioni volontarie, e non da ultimo il sostegno alle popolazioni delle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna con la liberalità concessa nel 2023. Ilaria Lotti, responsabile dell’Organo di vigilanza associativo, ha successivamente relazionato sul controllo della corretta gestione delle attività e sui risultati raggiunti, nel rispetto del modello organizzativo e gestionale.
La successiva votazione da parte dei delegati delle aziende associate ha poi decretato la composizione del nuovo Consiglio Direttivo, in carica per il biennio 2025-26.
Il nuovo Consiglio Direttivo UNPAC
Braggion Pierluigi– CORICHEM Srl, Presidente designato Meucci Andrea– DERMACOLOR Srl, Vicepresidente designato Vantin Laura– CHIMICA VEMAR Srl, designata alla tesoreria
Da sinistra: Maurizio Maggioni, Roberto Lupi, Marco Frediani, Pierluigi Braggion, Fabrizio NutiLa consegna delle targhe ad alcuni dei Consiglieri del precedente mandato. Da destra: Andrea Meucci, Massimo Rinaldi, Diego Cisco, Laura Vantin, Francesco Lapi, Marco-Frediani, Pierluigi Braggion, Andrea Montecalvo
Il 29 novembre 2024, durante l’Assemblea Generale riunita al Mudec – Museo delle Culture di Milano, Assomac, l’associazione confindustriale che rappresenta i costruttori italiani di macchine per conceria, calzature e pelletteria, ha eletto Mauro Bergozza, attuale vicepresidente di Assomac e CEO di Bergi S.p.A., come nuovo Presidente, succedendo a Maria Vittoria Brustia, che ha guidato l’associazione negli ultimi anni. Confermato alla vicepresidenza Cristiano Paccagnella, General Manager di Omac s.r.l., mentre Massimo Angeleri, consigliere delegato di Officina Meccanica Angeleri s.r.l., è stato nominato nuovo vicepresidente. Nato ad Arzignano (VI) nel 1962, Mauro Bergozza è la seconda generazione alla guida di Bergi S.p.A., azienda di famiglia specializzata nella produzione di macchine per conceria. Bergozza si occupa principalmente della gestione commerciale e finanziaria, guidando con i fratelli una realtà che unisce tradizione e innovazione. Attivo in Assomac dal 1996, ha ricoperto diversi ruoli, fino alla vicepresidenza dell’associazione.
“Viviamo in un’epoca di grandi sfide per il settore manifatturiero, in cui fare rete e creare una rappresentanza forte sono necessità imprescindibili”,ha dichiarato Mauro Bergozza, ringraziando per l’incarico affidato. “È essenziale rafforzare l’identità tecnologica del nostro comparto, investendo in ricerca, innovazione e sostenibilità. Solo così potremo valorizzare appieno il Made in Italy e affrontare con successo la competizione internazionale. Lavoreremo per sviluppare standard comuni che promuovano la qualità e la sicurezza delle nostre tecnologie, mentre continueremo a costruire alleanze strategiche, sia a livello nazionale che europeo. Il nostro obiettivo è un futuro in cui le imprese associate possano distinguersi per eccellenza e capacità di transizione verso modelli produttivi più avanzati.”
Fondato da Stefania Gnutti, giovane e visionaria imprenditrice, DONE! è un brand fortemente connesso al contesto culturale in cui è inserito e agli stili di vita contemporanei, risultato di un lungo periodo di osservazione delle abitudini delle persone nei contesti urbani più dinamici. Il nome del brand deriva dal personale mantra della fondatrice, “well done is better than well said” , un impegno a fare le cose bene. La presentazione ufficiale è avvenuta lo scorso 17 ottobre nell’headquarter di Via Pietro Colletta 69 a Milano con l’evento IT’S… DONE! Cocktail & DJ Set. In tale occasione è stata svelata la nuova collezione e in particolare lo zaino >East+West<, ideale di connessione e inclusività. Realizzato all’80% in nylon riciclato, è un accessorio versatile che si adatta perfettamente alla vita frenetica, trasformandosi in una borsa a mano, a spalla, a tracolla e custodia per bagagli. Le sue molteplici funzionalità, come gli spallacci rimovibili, la pettorina a scorrimento compatibile con i trolley e gli agganci laterali per la tracolla, lo rendono il compagno di viaggio ideale. L’interno è in nylon di colore arancione, per dare maggior visibilità al contenuto, con uno scomparto per computer da 13″, tasca in rete con portachiavi e pochette removibile multiuso. DONE!, attraverso i suoi prodotti innovativi, contemporanei, inclusivi e sostenibili, la sua immagine, croccante – così ama definirla sua fondatrice – e diretta, esprime un’identità immediata, forte e riconoscibile, perfetto equilibrio tra design, funzionalità e stile.
Lo scorso settembre è stata ufficialmente inaugurata la nuova sede della formazione di Fondazione Sportsystem in Piazza Aldo Moro 29 a Montebelluna. Modelleria, Orlatura e CAD sono i 3 corsi partiti il 14 settembre, dedicati a neodiplomati che desiderano acquisire le competenze più richieste dalle aziende del distretto, o persone già occupate che aspirano a crescere professionalmente. La Fondazione sta, però, già lavorando ai nuovi corsi, in partenza a gennaio, sui temi del design e della sostenibilità.
“La formazione è un elemento fondamentale per sostenere la crescita delle aziende del Distretto, anche le più piccole, che sono la vera ossatura dell’economia del territorio. Investire sulla crescita dei nostri talenti, offrire loro la possibilità di esprimersi, facendo convergere esperienza, know how e innovazione, è dunque non solo un interesse di tutti noi imprenditori dello sportsystem, ma anche un dovere morale e un segno di riconoscenza verso un territorio che ha permesso a tanti brand e aziende di affermarsi in tutto il mondo. Ringrazio dunque di cuore le oltre 50 aziende associate alla Fondazione, che con il loro contributo sostengono le nostre attività, e auspico che sempre più aziende si uniscano al nostro operato”, ha commentato Gianni Frasson, Presidente Fondazione Sportsystem, durante l’inaugurazione.
I designer danno priorità ai materiali sostenibili e alle tecniche di costruzione innovative, con una forte enfasi su modelli versatili che possono adattarsi a diversi ambienti. I suole monoblocco e suole con tasselli prominenti stanno emergendo come tendenze chiave, offrendo sia un fascino estetico che un supporto pratico.
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