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Come certificare i plantari ortopedici su misura? Ecco la soluzione

La crescente attenzione al benessere individuale e alla prevenzione degli infortuni ha portato a una maggiore richiesta di plantari ortopedici su misura. Forse non tutti sanno però che l’utilizzo di plantari ortopedici non specificamente certificati insieme alle calzature antinfortunistiche può compromettere la validità della certificazione come Dispositivo di Protezione Individuale (DPI). 

Per ovviare a questo problema Utility Diadora, insieme alla start-up Medere, ha sviluppato un servizio per la realizzazione di plantari su misura perfettamente conformi alle normative. Grazie a una Web App gratuita e intuitiva, viene offerto alle aziende partner un servizio rapido ed efficiente per la realizzazione di plantari su misura certificati, direttamente in azienda e senza necessità di spostamenti esterni.

La raccolta dei dati (foto e video) rappresenta solamente una fase di caricamento tecnico e avviene in modo guidato, semplice e sicuro. Non sono richieste competenze sanitarie o tecniche da parte dell’operatore che effettua la scansione: il sistema è stato progettato per essere utilizzato da tutti, in modo accessibile e conforme.

Per approfondire l’argomento abbiamo rivolto alcune domande ai protagonisti dell’iniziativa. Hanno risposto Giorgio Pira, Global Sales Director di Diadora Utility; Giorgio Salvetti, End User Sales Manager & P.P.E. Trainer Europe di Diadora Utility e Marco Mannisi, fondatore di Medere.

 

La proposta di plantari ortopedici personalizzati riguarda solo chi ha problemi particolari o può essere di interesse per tutti i lavoratori per migliorare il comfort e prevenire eventuali problematiche muscolo scheletriche legate al tipo di lavoro? 

Giorgio Pira, Global Sales Director di Diadora Utility

Giorgio Pira: “In ambito professionale, l’uso di plantari non certificati dal produttore compromette la validità delle scarpe antinfortunistiche come Dispositivi di Protezione Individuale, esponendo lavoratore e azienda a rischi legali e sanitari. La proposta sviluppata da Utility Diadora in collaborazione con Medere nasce da un’esigenza concreta: offrire a tutti i lavoratori, non solo a chi presenta patologie specifiche, la possibilità di utilizzare plantari ortopedici certificati dal produttore, su misura, per migliorare il comfort quotidiano, la postura e favorire la prevenzione di disturbi muscolo-tendinei. Se c’è una patologia con certificato medico, viene realizzato un plantare certificato come dispositivo medico. Se non è presente una prescrizione ma sono comunque presenti delle problematiche che alterano le condizioni lavorative può essere comunque creato un plantare comfort su misura che non altera la certificazione DPI della calzatura e che sarà utile per fastidi specifici che plantari generici non riescono a risolvere”.

 

Come è nata l’idea dell’APP e come funziona, in particolare riguardo alla raccolta dei dati?

Giorgio Salvetti: “La Web App nasce per rispondere alla crescente richiesta di plantari ortopedici su misura anche sul lavoro, offrendo un’alternativa innovativa e veloce al tradizionale percorso clinico, spesso complesso, lungo e poco accessibile. Assieme a Medere, abbiamo sviluppato questo strumento intuitivo e gratuito che consente la raccolta dei dati necessari direttamente in azienda, in soli 15-20 minuti, senza richiedere competenze tecniche o mediche.

Giorgio Salvetti, End User Sales Manager & P.P.E. Trainer Europe di Diadora Utility

Il funzionamento è davvero molto semplice: bastano uno smartphone e un foglio A4. L’utente, guidato da video tutorial, scatta 6 foto e registra un breve video per ogni piede usando il foglio A4 per verificare le corrette dimensioni del piede. La Web App verifica la qualità dei dati condivisi con processi interni che eliminano possibilità di errore. I dati, i inviati automaticamente al team di Medere, saranno utilizzati per la fase di analisi e la successiva fase di elaborazione e modellazione 3D del plantare in base alla morfologia del piede, alla prescrizione medica e ai risultati dell’analisi specifica”.

 

Come viene garantita la conformità alle normative che regolano i DPI?

Giorgio Pira e Giorgio Salvetti: “Il sistema si basa sull’applicazione rigorosa del nuovo Regolamento Europeo UE n. 2017/745 (MDR), che ha introdotto importanti modifiche alla disciplina della produzione e commercializzazione dei Dispositivi Medici. Ogni plantare certificato viene realizzato su prescrizione medica valida e la costruzione è affidata a un team specializzato che include tecnici ortopedici e ingegneri biomedici.

Il processo prevede la redazione di un fascicolo tecnico individuale per ogni plantare, la validazione da parte del tecnico ortopedico e la firma del fabbricante. Viene inoltre rilasciata una Dichiarazione di Conformità che attesta che il dispositivo è stato prodotto nel pieno rispetto dei parametri del Medical Device Regulation. Tutta la documentazione, inclusa la prescrizione medica, viene archiviata per almeno dieci anni, come previsto dalla normativa.

I plantari certificati Medere sono compatibili con la maggior parte dei modelli di Diadora Utility per i quali è stata verificata la piena integrazione tra ortesi e calzatura. In questo modo, la calzatura mantiene la certificazione DPI anche in presenza del plantare personalizzato. L’intero processo, dalla raccolta dei dati tramite Web App alla consegna del plantare, è stato ideato per rispettare ogni passaggio normativo e garantire massima sicurezza per l’utilizzatore finale”.

 

Con quali materiali viene realizzato il plantare personalizzato?  

Marco Mannisi, fondatore di Medere

Marco Mannisi: “I plantari Medere sono realizzati in TPU (poliuretano termoplastico), un materiale selezionato per le sue proprietà biomeccaniche avanzate. Il TPU garantisce:

* elevata flessibilità, che consente un adattamento dinamico alle fasi del passo;

* resistenza meccanica e all’usura, anche in condizioni di utilizzo prolungato;

* ritorno elastico controllato, utile per supportare la spinta propulsiva e assorbire l’impatto al suolo;

* biocompatibilità, importante per ridurre rischi cutanei o reazioni allergiche.

Ogni plantare viene progettato con una geometria interna personalizzata (spessori, densità e zone di rinforzo) in base alla morfologia del piede, alle esigenze biomeccaniche dell’utente e al tipo di mansione svolta. Questo consente di offrire un bilanciamento ideale tra comfort, sostegno e protezione, contribuendo attivamente alla prevenzione di infortuni muscolo-scheletrici e al miglioramento dell’ergonomia complessiva. Il materiale impiegato è tracciato e validato all’interno del fascicolo tecnico secondo i requisiti del Regolamento (UE) 2017/745”.

 

Quando è nata Medere e chi sono i suoi fondatori? Quali competenze possono vantare in campo biomedico e normativo?

 Marco Mannisi: “Medere è stata fondata nel 2018 da un gruppo di ingegneri biomedici e ricercatori con una visione chiara: portare la personalizzazione digitale nel mondo dei dispositivi medici. I fondatori vantano competenze in:

* progettazione CAD e modellazione 3D parametriche;

* biomeccanica applicata e analisi del cammino;

* stampa 3D medicale e manifattura additiva certificata;

* conformità regolatoria e sviluppo di fascicoli tecnici secondo MDR.

Il team ha collaborato con centri di ricerca pubblici, ospedali, università e aziende del settore ortopedico tra i quali l’Istituto Superiore di Sanità, il Politecnico di Milano, la rete Vivitop. Inoltre, Medere si avvale della consulenza di partner esterni per la gestione degli aspetti legali, di protezione delle proprietà intellettuali e normative. Questa rete di esperienze ha permesso a Medere di sviluppare un approccio solido e multidisciplinare, in grado di unire tecnologia, clinica e normativa in un’unica piattaforma. L’attenzione è sempre stata rivolta all’utilizzatore finale, con l’obiettivo di offrire dispositivi realmente efficaci, sicuri e certificati”.

Quando è previsto il lancio ufficiale del progetto? 

Giorgio Salvetti: “Il servizio è già attivo e disponibile. Le aziende interessate possono contattare Utility Diadora per conoscere il distributore territoriale di riferimento. Non sono richiesti investimenti in attrezzature, licenze o percorsi formativi complessi: la Web App è gratuita e può essere utilizzata immediatamente all’interno dei contesti produttivi. La soluzione è pronta all’uso e progettata per una rapida adozione anche su larga scala”.

 

Lo schema del sistema per la progettazione e la produzione di plantare ortopedici su misura certificati
Diadora Utility – Vortex DA2 LOW – S3S SC SR HRO ESD

Plantari ortopedici su misura: la risposta di Utility Diadora

Sapevi che l’utilizzo di plantari ortopedici non specificamente certificati insieme alle calzature antinfortunistiche può compromettere la validità della certificazione come Dispositivo di Protezione Individuale (DPI)?

Il problema all’origine: un’esigenza concreta

La crescente attenzione al benessere individuale e alla prevenzione degli infortuni ha portato a una maggiore richiesta di plantari ortopedici su misura. In ambito lavorativo, tuttavia, è fondamentale che questi dispositivi siano compatibili e certificati dal produttore per l’uso all’interno di calzature di sicurezza: solo in questo modo si può mantenere la piena conformità alle normative che regolano i DPI.

 

La risposta: un sistema integrato e innovativo

Utility Diadora, da sempre protagonista nella ricerca di tecnologie e materiali all’avanguardia per la sicurezza sul lavoro, ha sviluppato insieme a Medere, start-up italiana specializzata in dispositivi medici personalizzati, un servizio unico nel suo genere.

Grazie a una Web App gratuita e intuitiva, è possibile per le aziende partner offrire ai propri dipendenti un servizio rapido ed efficiente per la realizzazione di plantari su misura certificati, direttamente in azienda e senza necessità di spostamenti esterni.

La raccolta dei dati (foto e video) rappresenta solamente una fase di caricamento tecnico e avviene in modo guidato, semplice e sicuro. Non sono richieste competenze sanitarie o tecniche da parte dell’operatore che effettua la scansione: il sistema è stato progettato per essere utilizzato da tutti, in modo accessibile e conforme.

I dati raccolti vengono elaborati da Medere attraverso un sistema di modellazione 3D personalizzata, in base alla prescrizione medica. I plantari sono realizzati con tecnologie di stampa 3D avanzate, validati da un tecnico ortopedico e consegnati direttamente in azienda, accompagnati dalla Dichiarazione di Conformità.

 

Utility Diadora e Medere: pionieri insieme per tracciare un nuovo paradigma

La storia di Utility Diadora, azienda di riferimento nell’abbigliamento da lavoro e nelle calzature antinfortunistiche da sempre impegnata nella ricerca di nuove tecnologie e materiali per il settore safety, si combina con quella di Medere S.R.L., la start-up italiana che trasforma concetti innovativi in prodotti dell’ingegneria biomedica con un focus sulla ricerca di soluzioni all’avanguardia.

L’incontro tra l’esperienza di Utility Diadora e l’innovazione biomedica di Medere dà vita a un nuovo paradigma: un servizio veloce, pratico e conforme, pensato per rispondere con efficienza alle esigenze del settore safety, nel pieno rispetto del Regolamento Europeo (UE) 2017/745 sui Dispositivi Medici.

Il sistema consente un risparmio significativo in termini di tempo e organizzazione, offrendo una soluzione integrata che migliora il benessere dei lavoratori e ottimizza i processi aziendali.

 

Il benessere dei lavoratori sempre al centro

-Personalizzazione e comfort: ogni plantare è progettato sulla base della conformazione anatomica del piede del lavoratore e delle attività svolte, per migliorare la postura e ridurre affaticamento e dolori (es. fascite plantare, tendiniti).

-Materiali innovativi: i plantari Medere offrono assorbimento degli impatti, stabilità del passo e supporto biomeccanico, contribuendo attivamente alla prevenzione degli infortuni e al mantenimento della salute muscoloscheletrica.

Questa partnership propone una soluzione concreta, tecnologica e sicura per realizzare plantari su misura certificati per l’impiego in calzature antinfortunistiche, garantendo così la piena validità come DPI. Un beneficio tangibile per i lavoratori, le aziende e l’intero ecosistema della sicurezza sul lavoro.

I plantari sono progettati tramite un sistema di modellazione 3D personalizzata, in base alla prescrizione medica. Quindi prodotti con tecnologie di stampa 3D avanzate
Diadora Utility – Vortex DA2 LOW – S1PS SC SR HRO ESD

CONGRESSO IULTCS: la ricerca fa il punto a Lione

Duecentoventi i delegati provenienti da venti Paesi che si sono riuniti a Lione, dal 9 all’11 settembre, per partecipare al 38° Congresso IULTCS intitolato “Oltre la tradizione della pelle, innovazione e sostenibilità”. A fare gli onori di casa il presidente del Congresso Jean-Pierre Gualino, affiancato dal presidente IULTCS Joan Carles Castell e dal presidente dell’Associazione dei chimici francesi (AFICTIC) Thierry Poncet.

Jean-Pierre Gualino, president of the Congress

Evento culmine dell’attività IULTCS, l’associazione internazionale dei chimici conciari, la cui mission è quella di promuovere e condividere i risultati della ricerca del settore, il Congresso organizzato dai francesi ha visto la presentazione di una cinquantina di relazioni tecnico-scientifiche (oltre a più di 70 ricerche poster) suddivise in 9 sessioni di lavoro dedicate a: tracciabilità e riviera, concia con e senza cromo, alternative metal free, riconcia, post concia, rifinizione, innovazione e sostenibilità.

Ad aprire i lavori Dietrich Tegtmeyer, noto esperto del settore e past president IULTCS, che ha tenuto la cosiddetta ‘Heidemann Lecture’ tradizionalmente dedicata all’importanza del collagene. Una relazione ricca di spunti di riflessione nel corso della quale l’esperto tedesco ha la necessità di sviluppare l’innovazione nel campo del riciclo dei sottoprodotti conciari, ricchi di collagene appunto, e il cui potenziale di mercato è stimato in circa 680 milioni di dollari.

Joan Carles Castell, IULTCS president

 Le relazioni che si sono susseguite nella tre giorni di Lione hanno offerto una bella fotografia della direzione della ricerca del settore, sollecitata da normative e regolamenti sempre più restrittivi e richieste di mercato conseguenti e sempre più onerose. In linea generale, gli argomenti sviluppati hanno evidenziato gli sforzi dell’industria chimico conciaria nella ricerca e nella sperimentazione di agenti concianti innovativi e nello sviluppo di prodotti di rifinizione ottenuti da risorse rinnovabili e bio-based. Di grande interesse anche gli studi di ecodesign ed LCA della pelle, da cui ricavare dati scientifici indispensabili sia per migliorare l’efficienza del processo stesso che per comunicare al mercato i progressi compiuti e poterli così confrontare con le alternative disponibili sul mercato.

Dal punto di vista della provenienza dei lavori, a Lione si è vista una massiccia partecipazione di ricercatori cinesi provenienti da università sparse in tutto il Paese. A livello europeo, è risultata preponderante la partecipazione italiana con una dozzina di ricerche (di cui ben 5 della Stazione Pelli, le altre da membri dell’Associazione dei chimici italiani-AICC che lavorano nelle maggiori aziende del settore), seguita da Germania, Francia e Regno Unito. Ben rappresentato anche il mondo della ricerca indiana con cinque lavori e numerosi delegati.

Fra il pubblico, si è registrata la presenza di esponenti della pelletteria francese, mentre diversi osservatori hanno fatto notare la scarsa partecipazione delle concerie, una lacuna che in futuro andrebbe possibilmente colmata per conferire maggior peso specifico all’evento stesso e alle interazioni fra i delegati.

 

Da Lyon a León

Come d’abitudine l’evento si è chiuso annunciando la sede del prossimo appuntamento internazionale dei chimici del cuoio: sarà la città di León, in Messico, ad ospitare fra due anni il 39° IULTCS CONGRESS 2027.

L’evento sarà ospitato dall’Associazione messicana dei Chimici del Cuoio (AQTCL) e si concentrerà sulle sfide e le opportunità nella produzione di pelle all’interno dell’importante distretto automobilistico di León.

 

Il Palazzo Congressi di Lione che ha ospitato il 38° Congresso IULTCS
Circa 220 i delegati che hanno preso parte al 38° Congresso IULTCS
Una parte della delegazione italiana al Congresso

IGP, eccellenze e saper fare: il convegno organizzato da LES Italia

LES Italia, insieme alla Scuola del Design del Politecnico di Milano, con il sostegno di EY e la partecipazione della dr.ssa Simona Marzetti del MIMIT–UIBM, ha organizzato a Milano il convegno intitolato “I prodotti d’eccellenza italiani e la protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali non alimentari”. Obiettivo: illustrare la nuova normativa europea (Regolamento 2023/2411) che dal dicembre 2025 estenderà la tutela delle IG anche ai prodotti artigianali e industriali. Un passaggio storico, frutto di trent’anni di negoziati, che apre nuove prospettive per 92 prodotti italiani già individuati come potenzialmente tutelabili.

Le discussioni hanno toccato tre grandi temi: la tutela normativa (con procedure, requisiti e controlli), il valore del “saper fare” come patrimonio da proteggere e rendere attraente anche per le nuove generazioni, e infine le sfide future, legate alla complessità della legislazione, alla scarsità di fondi e alla necessità di sensibilizzare produttori e consumatori. Il filo conduttore? L’idea che il vero antagonista non sia la tecnologia, ma l’ignoranza: la perdita di consapevolezza del legame fra territorio, identità e qualità.

Fra i relatori, anche Matteo Pasca, direttore di Arsutoria School, che ha ricordato come l’eccellenza nasca quando creatività e tecnica trovano armonia. La sua riflessione ha sottolineato un concetto chiave: «anche con le macchine più avanzate, le mani restano essenziali». Il saper fare artigiano è ciò che distingue il Made in Italy e ne permette l’export, come dimostra l’attività formativa internazionale della scuola.

Un evento che non si è limitato a celebrare le eccellenze italiane, ma ha posto le basi per un futuro in cui protezione legale e valorizzazione culturale procedano insieme, a difesa e rilancio della identità produttiva italiana e regionale.

Lineapelle, Simac-Tanning Tech, Filo: è il momento delle sinergie

Presentata l’11 settembre a Roma, presso l’Agenzia ICE, l’edizione 2025 dell’appuntamento di riferimento a livello globale per il settore pelle, materiali, accessori e tecnologia. Lineapelle festeggia la sua 106esima edizione portando in fiera le collezioni per la stagione moda AW 2026/2027 di circa 1.150 espositori – tra concerie, accessori e componenti, tessuti e materiali sintetici -, provenienti da 36 nazioni. Insieme a Lineapelle si svolgerà la fiera della tecnologia per l’industria calzaturiera, pellettiera e conciaria Simac-Tanning Tech, giunta alla sua 51esima edizione, per un totale di  1.450 aziende espositrici, provenienti da 37 Paesi, e 25.000 operatori attesi.

“Con le nostre fiere diamo vita ad un distretto, un’alchimia difficilmente riproducibile. Noi viviamo ogni giorno di collaborazione con i produttori di macchine e di prodotti chimici. Le innovazioni che vengono portate avanti sono dovute a questa stretta connessione, quindi il fatto di essere insieme in fiera ci dà anche molta più forza” – ha affermato Fulvia Bacchi – AD Lineapelle.

Mauro Bergozza – Presidente Assomac (Associazione nazionale costruttori tecnologie per calzature, pelletteria e conceria) – ha prima di tutto evidenziato come Simac-Tanning Tech, a differenza delle altre manifestazioni comparative in giro per il mondo, sia l’unica fiera dove viene portata ‘fisicamente’ la tecnologia, con la dimostrazione fisica e pratica di molte macchine. Bergozza ha poi affermato che “la vicinanza con le concerie italiane, e quindi con UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria), è una molto importante, e vogliamo intensificare questa collaborazione perché riteniamo che, oggi come oggi, l’unificazione del lavoro sulla filiera è predominante su qualsiasi altra strategia”.

Per la prima volta, inoltre, si svolgerà in concomitanza di date (23-24 settembre) e location con Lineapelle/Simac/Tanning Tech anche Filo, la manifestazione B2B dedicata ai filati e alle fibre di alta gamma, rivolta a tessitura, maglieria, arredamento e tessile tecnico, con un centinaio di espositori. In rappresentanza della fiera dei filati di alta gamma, nata nel biellese nel ’93 e giunta alla 64esima edizione, ha parlato il General Manager di FILO, Paolo Monfermoso, che ha ribadito: “Solo contaminandoci possiamo portare avanti risultati importanti”.

Fulvia Bacchi ha, inoltre, sottolineato come, in un momento di generale difficoltà del sistema come quello attuale, il fatto che Lineapelle continui a mantenere i suoi numeri dimostra la resilienza di questi settori e questo è possibile solo grazie all’innovazione, alla ricerca e alla capacità di presentare sempre delle collezioni non soltanto belle, ma soprattutto all’avanguardia e sostenibili.

“Lineapelle – ha detto la Bacchi – vuole essere un laboratorio di idee, con convegni e seminari che parlano di innovazione, di ricerca e intelligenza artificiale. In fiera avremo un’area dedicata alle tecnologie innovative che mettiamo a supporto delle nostre piccole e medie imprese, affinché trovino nuovi stimoli e nuove idee per essere competitive sui mercati sui mercati internazionali”.

A sottolineare l’importanza strategica del settore pelle-materiali-tecnologia per il rilancio del sistema industriale italiano e del Made in Italy, la presentazione dei tre eventi è avvenuta alla presenza di Roberto Luongo – Consigliere del ministro Urso per l’internazionalizzazione e la valorizzazione del Made in Italy -, Fabrizio Lobasso – Vice direttore generale per la promozione del sistema Paese/Ministero Affari Esteri e Cooperazione internazionale -, e Matteo Zoppas – Presidente ICE Agenzia.

Calzature IGP: la tradizione Fermano-Maceratese alla conquista dell’Europa

Eleonora Ferracuti

Se il business delle calzature è guidato dal ritmo imposto dal mercato globale, è proprio questo ritmo che Eleonora Ferracuti, consigliera Provinciale di Fermo, ha saputo interpretare quando ha lanciato il progetto di Indicazione Geografica Protetta (IGP) per rilanciare il settore calzaturiero del Fermano-Maceratese. Un progetto che non è solo una scommessa sul futuro, ma una rivoluzione silenziosa che potrebbe ridefinire i confini della manifattura europea.

 

LA SVOLTA NORMATIVA

Dal 1° dicembre 2025, sarà possibile presentare in Italia una domanda di registrazione di indicazione geografica protetta anche per i prodotti artigianali e industriali. Non più solo parmigiano e prosciutto: ora anche scarpe, borse e manufatti potranno fregiarsi dello stesso riconoscimento che ha reso celebri i prodotti agroalimentari italiani nel mondo.

Il merito di questa apertura storica? Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che si è fatto portavoce in Europa per l’emanazione del Regolamento UE 2023/2411, a novembre 2023. Una vittoria diplomatica che apre scenari inediti per l’artigianato europeo.

 

IL CONSORZIO CHE FA LA DIFFERENZA

Si è costituito il Consorzio Calzature Fermano-Maceratese nel territorio provinciale di Fermo a metà novembre 2024, sotto la presidenza di Germano Craia. La sede? Monte Urano, non a caso: il cuore pulsante di un distretto che da decenni detta legge nella produzione calzaturiera italiana.

Hanno già dato il proprio appoggio, i comuni di Monte Urano, Porto Sant’Elpidio, Montegranaro, Fermo, Sant’Elpidio a Mare, Torre San Patrizio, Monte San Pietrangeli, Montecosaro, Civitanova Marche, Corridonia, Morrovalle e Monte San Giusto. Un’adesione così ampia non è casuale: quando dodici comuni si uniscono per un obiettivo comune, significa che l’idea ha fondamenta solide.

Germano Craia

 

LA STRATEGIA DEL COINVOLGIMENTO

«Vogliamo coinvolgere i giovani e renderli ancora più partecipi di un settore che caratterizza il territorio», dichiara la consigliera Ferracuti. E l’ha fatto davvero, con un contest rivolto agli studenti delle scuole superiori per realizzare il logo dell’IGP Calzatura. Per il vincitore un premio di 400 euro.

Non è solo marketing territoriale. È una mossa strategica che riconosce una verità scomoda: senza il coinvolgimento delle nuove generazioni, anche il progetto più brillante rischia di rimanere lettera morta. Tanti dei ragazzi coinvolti sono figli di chi lavora nel settore calzaturiero. Il cerchio si chiude, la tradizione trova nuova linfa.

 

DISCIPLINARE: LA SFIDA FINALE

Ora arriva il momento della verità: definire il disciplinare di produzione. «Dobbiamo definire le fasi di lavorazione da inserire e molto altro, sarà una discussione seria e approfondita», avverte il presidente della Provincia di Fermo, Ortenzi. Una discussione che non ammette errori, perché «una volta scritto, non si potrà cambiare».

La domanda cruciale: quante lavorazioni devono essere eseguite nel territorio per ottenere il marchio IGP? Ne basta una (come prevede il testo europeo della legge) o devono essere tutte? La risposta determinerà il successo o il fallimento dell’intera operazione.

 

INNOVAZIONE REALE

L’iniziativa ha ricevuto un riscontro positivo dalle principali associazioni locali, tra cui Confindustria, Confartigianato, CNA, Claai, CGIL e UIL. Perché accordi come questo protocollo d’intesa sono fondamentali: uniscono le forze, mettono a sistema competenze e risorse.

L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: «essere tra i primi a essere riconosciuti come eccellenza europea a livello di artigianato». Una corsa contro il tempo che potrebbe ridefinire non solo l’immagine del distretto fermano-maceratese, ma l’intero panorama manifatturiero italiano.

La partita è aperta. E stavolta, a giocarla, non sono solo gli imprenditori: sono intere comunità che scommettono sul proprio futuro industriale.

Dalla joint venture tra GSC Group e NOVOTEX Italiana nasce INTATA 

GSC Group SpA e NOVOTEX Italiana SpA annunciano la nascita di INTATA Srl, joint venture creata con l’obiettivo di sviluppare nuove soluzioni per il finissaggio di materiali sintetici destinati al settore automobilistico.

INTATA rappresenta l’unione strategica di due eccellenze italiane: NOVOTEX ITALIANA, leader nella produzione di supporti e rivestimenti sintetici, e GSC GROUP, specialista nella produzione di prodotti chimici per il settore leather, con un know-how consolidato nel segmento automotive. Questa alleanza dà vita a una società interamente dedicata alla ricerca, sviluppo e produzione di finiture innovative, sostenibili e ad alte prestazioni, pensate per le nuove esigenze dell’industria automobilistica.

La missione di INTATA è quella di offrire ai produttori di materiali sintetici per l’auto una nuova generazione di finissaggi, in grado di valorizzare estetica, funzionalità e sostenibilità in ogni progetto di interni.

Grazie alla sinergia tra le competenze chimiche di GSC GROUP e il know-how tecnico-produttivo di NOVOTEX ITALIANA, INTATA è in grado di proporre soluzioni complete e su misura, che combinano innovazione formulativa, performance elevate e attenzione ai requisiti normativi e ambientali del settore automobilistico.

“INTATA – spiegano i vertici aziendali – nasce da una visione condivisa di innovazione, crescita ed italianità. Crediamo nella forza della collaborazione tra competenze complementari per anticipare i bisogni del mercato e contribuire attivamente alla trasformazione dei materiali in chiave sostenibile e performante.”

INTATA si propone come partner di riferimento per lo sviluppo di superfici sintetiche dall’aspetto sofisticato, resistenti, funzionali e in linea con i più alti standard qualitativi richiesti dalle case automobilistiche.

 

Il Governo italiano punta sulla formazione tecnico-professionale

Giuseppe Valditara

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha visitato oggi il Micam di Milano, salone internazionale della calzatura giunto alla sua 100ᵃ edizione, per ribadire l’urgenza di investire nella formazione dei giovani e valorizzare i percorsi tecnico-professionali. Di fronte alle creazioni di 870 brand – di cui 401 italiani – il ministro ha sottolineato l’importanza di coniugare bellezza, creatività e tradizione artigianale come pilastri del made in Italy, richiamando la legacy di icone come Giorgio Armani.

Valditara ha annunciato l’avvio di una campagna di orientamento rivolta a studenti e famiglie, per promuovere i vantaggi dei percorsi tecnico-professionali e degli ITS, definiti una concreta via d’accesso al mondo del lavoro. Il ministro ha evidenziato che sul fronte degli ITS è già stato investito un miliardo e mezzo di euro, e che si registra una significativa crescita di adesioni; ha inoltre ribadito che il sistema formativo italiano, grazie al modello “4+2”, è considerato innovativo a livello internazionale.

Il modello “4+2” — quattro anni di diploma tecnico o professionale, seguiti da due negli ITS Academy — è ora diventato strutturale grazie al recente decreto scuola, che lo ha reso obbligatorio e ne ha formalizzato l’orientamento alla Formazione scuola e lavoro, nuovo termine che sostituisce il precedente acronimo PCTO. Secondo Valditara, questo approccio rafforza il legame tra scuola, impresa e innovazione, tanto che diversi Paesi stanno già valutando di importarlo nei loro sistemi educativi.

In sintesi, dal Micam di Milano, il ministro ha rilanciato l’integrazione tra istruzione e impresa, l’innovazione, il sostegno ai percorsi professionalizzanti e la proiezione internazionale del modello formativo italiano, confermandosi convinto che la formazione dei giovani sia il vero motore che può sostenere e rinnovare il made in Italy.

Industria calzaturiera tedesca: lieve aumento dell’export ma preoccupano i dazi USA

Secondo il Report dell’Associazione federale dell’industria tedesca delle calzature e dei prodotti in pelle HDS/L, nei primi sei mesi del 2025 le vendite dei produttori tedeschi di calzature sono aumentate da 1,15 a 1,16 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, vale a dire un aumento del fatturato dell’1,3%.

Con 924 milioni di euro, le vendite sul mercato interno sono aumentate del 5,1% rispetto al primo semestre del 2024, mentre le vendite all’estero sono scese da 272 a 242 milioni di euro, corrispondente a un calo dell’11,0%. I prezzi alla produzione delle calzature sono aumentati dell’1,2% nel primo semestre del 2025 rispetto al primo semestre del 2024.

Nei primi cinque mesi del 2025, dalla Germania sono state esportate 159,8 milioni di paia di scarpe, per un valore totale di 4,4 miliardi di euro. Rispetto al primo semestre del 2024, ciò rappresenta un aumento del 4,0% del numero di paia esportate. Il valore delle calzature esportate è aumentato del 2,6%, passando da 4,3 a 4,4 miliardi di euro. Il prezzo medio di una scarpa esportata è stato di 27,83 euro nei primi cinque mesi del 2025.

Guardando alle importazioni di calzature, da gennaio a maggio 2025, queste sono aumentate del 17,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nei primi cinque mesi del 2025, in Germania sono state importate 331,2 milioni di paia di scarpe. Il valore delle importazioni è passato da 4,7 a 5,6 miliardi di euro, con un aumento del 18,8%. Il prezzo medio di una scarpa importata è aumentato dell’1,4%, passando da 16,77 a 17,01 euro.

Prospettive

Nonostante l’attuale situazione di instabilità e incertezza e il basso clima di fiducia dei consumatori in Germania, ci sono segnali positivi di cambiamento per il settore nei prossimi mesi, con segmenti di prodotto in rapida crescita come quello delle scarpe barefoot, offrono nuove opportunità per i retailer e le aziende. Nel commercio estero, l’accordo politico sul libero scambio tra l’UE e l’Indonesia aprirà nuove opportunità di mercato a medio termine e migliorerà l’accesso a importanti mercati di approvvigionamento e vendita. Ciononostante, la politica doganale degli Stati Uniti e le nuove misure protezionistiche introdotte dall’amministrazione Trump ostacolano le vendite, e ritardano in modo significativo l’elaborazione delle consegne.

Ad oggi, inoltre, creano un generale clima di incertezza e instabilità gli sviluppi geopolitici, come nel mercato statunitense, così come la guerra in corso in Ucraina e i conflitti in Medio Oriente, con forti penalizzazioni anche del settore calzaturiero. Tuttavia, il commercio estero può fornire un impulso positivo e – da un punto di vista globale – l’urbanizzazione, l’aumento del reddito disponibile e l’espansione del commercio al dettaglio digitale offrono nuove opportunità all’industria calzaturiera tedesca.

Trinseo: soluzioni TPU orientate al futuro per il settore calzaturiero

Un’innovazione chiave è, in particolare, APILON™ 52 ECO, una gamma di compound  TPU riciclati con fino al 70% di contenuto riciclato, certificata secondo ISO 14021 e GRS. Questi gradi garantiscono prestazioni paragonabili al TPU vergine di prima qualità in termini di durata, flessibilità e processabilità, e sono disponibili in versioni ester, ether ed ester-ether. Specifici gradi si caratterizzano per  finiture tattili dall’effetto gommoso e opaco in grado di valorizzare estetica e qualità.

Grazie alla capacità dell’azienda nello sviluppo del colore, APILONTM 52 ECO può essere sviluppato colorato su misura di  richieste specifiche.

Trinseo è impegnata nella trasparenza e nella collaborazione, come dimostrano le certificazioni:

• ISCC PLUS: Certifica la tracciabilità delle materie prime bio-based e riciclate;

• Global Recycled Standard (GRS): Attesta l’integrità del contenuto riciclato e le pratiche etiche di approvvigionamento;

• Dati sull’impronta di carbonio del prodotto disponibili.