Arsutoria Studio

Germania: vietato usare l’etichetta “pelle di mela”

Con una sentenza storica che difende i diritti dei consumatori, il Tribunale Regionale Superiore di Colonia ha ufficialmente vietato a Mina Merchandising GmbH, società di proprietà del personaggio televisivo Martin Rütter, di commercializzare prodotti sintetici utilizzando il termine ingannevole “pelle di mela”.

La decisione, emessa il 4 luglio 2025, fa seguito a un ricorso legale avviato dal Verband der Deutschen Lederindustrie e.V. (VDL) – associazione conciaria tedesca aderente a COTANCE, dopo che Mina Merchandising si era rifiutata di ottemperare a un avvertimento sulla pubblicità ingannevole di collari per cani a base di materiali sintetici etichettati come “pelle di mela”. Il tribunale si è schierato a favore della VDL, confermando che il termine “pelle” può essere utilizzato solo quando un prodotto è fatto interamente o parzialmente di pelle animale.

Il ricorso legale, presentato dalla VDL, sosteneva che l’etichettatura di prodotti a base di plastica presentati come “pelle di mela” traesse in inganno i consumatori e minasse l’integrità della vera pelle. Sebbene il tribunale di primo grado avesse respinto la richiesta, il Tribunale regionale superiore ha ribaltato la decisione in appello, concordando sul fatto che l’uso del termine “pelle di mela” senza l’effettivo contenuto di pelle è ingannevole e illegale.

“Questa non è solo una vittoria per l’industria della pelle, è una vittoria per i consumatori e per la verità nel marketing. Non siamo contrari all’innovazione, ma siamo contrari a etichette fuorvianti che confondono gli acquirenti e svalutano i materiali tradizionali e naturali” ha commentato  Gustavo Gonzalez-Quijano, Segretario generale di COTANCE.

Questa sentenza invia un messaggio forte a tutti i marchi e agli operatori commerciali dell’UE e non solo: i materiali derivati da scarti di frutta, plastica o composti sintetici non possono essere commercializzati come “pelle”, un termine protetto che implica un’origine naturale e un processo di produzione specifico. L’uso di termini vaghi o “greenwashed”, come “pelle” vegana o “pelle di mela”, rischia di violare le leggi sulla protezione dei consumatori, inducendo il pubblico a credere di acquistare un prodotto autentico e sostenibile.

“Non siamo contrari a nuovi materiali, ma non vogliamo che questi materiali vengano chiamati pelle per ingannare i consumatori”, ha dichiarato Andreas Meyer, amministratore delegato di VDL.

La sentenza iniziale del tribunale del 2024 aveva respinto il reclamo di VDL, sostenendo che il colore del collare (blu) era sufficiente a dissipare la confusione. Tuttavia, in appello, il Tribunale regionale superiore ha respinto questa logica e ha confermato l’argomentazione principale: “pelle” deve significare pelle. La sentenza ribadisce che prefissi come “mela”, “rabarbaro” o “cactus” non giustificano l’uso improprio della denominazione pelle se non è presente vera pelle animale.

COTANCE plaude agli sforzi persistenti di VDL nel creare questo precedente legale. Poiché pratiche ingannevoli simili si diffondono in tutti i mercati, questa decisione rafforza l’urgente necessità di norme a livello europeo che proteggano l’autenticità della pelle e garantiscano condizioni di parità nell’etichettatura dei prodotti.

 

I collari per cane di Mina Merchandising  

MICAM edizione numero 100: da oltre 50 anni traccia il futuro della calzatura

Giovanna Ceolini

L’edizione numero 100 di MICAM celebrerà 50 anni di storia. Mezzo secolo fatto di know-how, innovazione, Made in Italy e visione internazionale che hanno reso il salone calzaturiero un evento globale. La manifestazione, che andrà in scena dal 7 al 9 settembre a fieramilano Rho, è diventata un vero e proprio punto di riferimento, non solo per le piccole e medie imprese tricolore, ma anche per i marchi internazionali.

MICAM, evento globale della calzatura di moda, di qualità, innovativa e sostenibile, rappresenta la storia di un’eccellenza italiana fondata su un connubio unico tra l’arte del saper fare e una passione autentica, guidato da un’innovazione costante e da una continua ricerca di stili e tendenze.

 

Sono numerose le tappe che ne hanno scandito il successo. Se la nascita è riconducibile al 1931 a Vigevano, culla della calzatura italiana, è nel 1974 che avviene la svolta strategica della manifestazione, assieme ad A.N.C.I. -l’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani. Essa ne assunse la gestione, per consolidarla ulteriormente negli anni successivi. Con il nuovo millennio, Milano divenne la sede definitiva, aprendo un percorso rivolto sempre più all’internazionalizzazione. Nel 2017, il progetto si arricchì ulteriormente di spazi dedicati ad eventi, formazione, intrattenimento, seminari e aree speciali. Venne abbracciata la digitalizzazione e introdotto il concetto di marketplace per fornire un’esperienza di visita memorabile. Un ulteriore passo avanti avvenne nel 2018 con il rebranding di MICAM Milano.

 

Grazie a un’esposizione di 1000 brand provenienti da tutto il mondo, MICAM attrae buyer da oltre 150 Paesi. MICAM 100, presieduta da Giovanna Ceolini, sarà inaugurata alla presenza del Ministro Urso con l’annullo del Francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Le Eccellenze del sistema produttivo e del Made in Italy”, alla presenza di stampa e istituzioni.

 

Il salone accenderà i riflettori sulle novità di prodotto dedicate alla primavera-estate 2026 delle migliori aziende internazionali e dei marchi simbolo dei distretti manifatturieri italiani, che fanno grande il Made in Italy nel mondo. Esso si snoderà in una ricca schedule, fatta di eventi, seminari e una mostra speciale: “100 steps into the future” che regalerà al visitatore la possibilità di immergersi nella storia di MICAM e della moda calzaturiera degli ultimi 50 anni.

 

Tornerà anche l’area Trends & Materials, legata alla Buyer Guide e lo spazio Future of Retail, dedicato alle idee innovative che cambieranno il punto vendita, aziende che proporranno soluzioni avanzate per il settore calzaturiero. Non mancheranno sfilate, designer emergenti e presentazioni sulle tendenze moda.

 

MICAM X si evolve e dà vita a MICAM Next: un nuovo palinsesto curato da Wired, all’interno del quale numerosi seminari saranno dedicati al tema dell’innovazione. Questi saranno: “E-commerce, new tech; strategie omnichannel per la calzatura” – “Design della scarpa, tra genio e customizzazione” – “Ai piedi di AI” – “Sport shoes, tech shoes”.

 

Infine, il 2025 è un anno speciale anche per Assocalzaturifici. L’associazione, che rappresenta a livello nazionale 500 aziende del settore, festeggia il suo 80° anniversario. Otto decenni dedicati alla promozione dell’eccellenza calzaturiera italiana nel mondo.

Massimo Rancilio di Industrie Chimiche Forestali S.p.A. vince il “CFO AWARD 2025”

Massimo Rancilio

Massimo Rancilio, da 15 anni CFO di Industrie Chimiche Forestali S.p.A. (ICF) è stato premiato dall’Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari (ANDAF) e da Accuracy, società internazionale di consulenza indipendente, fondata a Parigi nel 2004, con il CFO Award 2025 “Visionary” con la seguente motivazione: «Per aver realizzato un’operazione di riacquisto di azioni proprie tramite l’emissione di un diritto di vendita riservato a tutti gli azionisti, operazione innovativa nel suo genere all’interno del segmento di riferimento di Borsa Italiana. Un esempio di visione strategica e capacità di utilizzare con creatività gli strumenti della finanza per generare valore, rafforzare la posizione della società sul mercato e creare un modello di riferimento per il settore.»

Guido Cami, Presidente e CEO del Gruppo ICF, ha dichiarato: “Per Industrie Chimiche Forestali S.p.A. è un onore ricevere un premio così importante quale riconoscimento per l’operazione finanziaria recentemente svolta grazie al contributo di un gruppo di persone motivate e professionali coordinate da Massimo Rancilio. Ed anche al supporto continuo e immancabile di tutto il Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

Complimenti a Massimo e a tutto il gruppo per l’impegno profuso in quindici anni di lavoro comune che ha permesso a Forestali di eccellere anche in ambito amministrativo e finanziario.”

Le attività AICC del secondo semestre 2025

L’Associazione Italiana dei Chimici del Cuoio (AICC) comunica il programma delle attività organizzate nei vari distretti per la seconda parte dell’anno. Ecco il dettaglio degli eventi previsti suddivisi per regione.

 AREA CAMPANIA

* Luglio – “Evoluzione dei Sistemi di Concia nei Secoli” – Relatore: Biagio Naviglio

* Settembre – Seminario su Metodi Analitici ed Aggiornamenti Normativi

* 17 Ottobre – Convegno Tecnico Area Campania

 

AREA TOSCANA

* Luglio – Seminario ACADEMY su Decalcinazione e Macerazione

* Settembre – Seminario su Metodi Analitici ed Aggiornamenti Normativi

* 14 Novembre – Assemblea Soci e Convegno Nazionale

 

AREA VENETO

* Settembre – Seminario su Metodi Analitici ed Aggiornamenti Normativi

* 23 Ottobre – Seminario ACADEMY su Operazioni di Pretintura

 

AREA PIEMONTE

* 3 Ottobre – Incontro di Area

 La partecipazione agli eventi di AICC normalmente è riservata ai Soci.

Per info www.aicc.it

 

Tanti gli italiani presenti alla S&L Vietnam

La manifestazione, che si svolge in concomitanza con IFLE – Fiera Internazionale della Calzatura e dei Prodotti in Cuoio, rappresenta uno degli eventi più importanti e di spicco per l’industria della calzatura e del cuoio nelle regioni dell’ASEAN.

Nel 2024, la fiera ha registrato 502 espositori provenienti da 24 paesi e regioni e 9578 visitatori professionali provenienti da 39 paesi. La Shoes & Leather – Vietnam 2025 prevede oltre 800 espositori e oltre 15000 visitatori professionali. Saranno presenti macchinari avanzati per la produzione di calzature, soluzioni di taglio, pelle, pelle sintetica, materiali, tecnologia di cucitura, automazione, prodotti chimici, abbigliamento, stampa 3D, componenti e molto altro ancora.

 

Fra le tante aziende anche le italiane, alcune delle quali parte della collettiva organizzata da ASSOMAC. Un’ottima occasione per presidiare uno dei mercati più interessanti degli ultimi anni.


DESMA e ABB: 40 anni di automazione al servizio delle calzature

Certe partnership non invecchiano: evolvono. Quella tra DESMA e ABB, nata negli anni Ottanta, è una di queste. Iniziata con l’introduzione dei primi robot ABB adattati per la produzione di calzature, ha portato nel tempo a risultati concreti, anche grazie a collaborazioni di peso come quella con adidas.

Oggi, dopo 40 anni, i frutti di questa alleanza parlano chiaro: automazione efficiente, qualità costante, minore impiego di materiali e salvaguardia della salute degli operatori. I robot sono protagonisti in fasi chiave della produzione – dalla scarnitura alla spruzzatura dei distaccanti, fino all’applicazione degli adesivi – svolgendo ogni compito con precisione chirurgica.

L’obiettivo? Offrire ai calzaturifici di tutto il mondo soluzioni affidabili e convenienti, in grado di rafforzare la competitività industriale.

Pelletteria italiana, frenata d’inizio anno: tra geopolitica, dazi e domanda debole

Claudia Sequi, Presidente Assopellettieri

Il settore delle pelli corre su un tapis roulant fermo: si muove, ma non avanza.
L’avvio del 2025 ha confermato quanto temuto: la pelletteria italiana fatica a riprendersi. I dati parlano chiaro. Nei primi tre mesi dell’anno, le esportazioni si sono ridotte dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un crollo verticale del 17,5% verso i mercati del Far East. La domanda interna? In caduta del 4,4%. Il fatturato? Giù del 7,7%. E la produzione industriale? Addirittura -16,4%.

In altre parole: il settore non è fermo, ma si sta consumando a forza di rimanere in movimento senza fare passi avanti.

Questo ciò che emerge dalla nota congiunturale elaborata dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda e che prende in considerazione l’andamento della pelletteria italiana nel primo trimestre del 2025.

SCARICA IL REPORT COMPLETO CLICCANDO QUI

UN EXPORT IN PERDITA DI SPINTA

Da sempre traino dell’intera filiera, l’export di pelletteria italiana ha venduto all’estero beni per 2,44 miliardi di euro nel primo trimestre, in calo di 228 milioni rispetto all’anno precedente. Il prezzo medio è sceso del 5,3% a 145,58 €/kg, in una tendenza deflattiva che ha preso piede già nel 2023 dopo i picchi del biennio 2021-22.

Il calo ha colpito soprattutto i mercati extra-UE (-12,4% in valore), che valgono ben il 64,3% del totale dell’export in valore, mentre l’UE ha tenuto (-0,6%). Tra i mercati extra-europei più in difficoltà spiccano Cina (-31,5%), Corea del Sud (-12,8%), Hong Kong (-15,4%) e Canada (-12,4%).

La Svizzera, ex hub delle griffe del lusso, ha segnato un tracollo del 47,7% e scivola all’11° posto tra i mercati di destinazione.

In controtendenza, invece, gli Emirati Arabi Uniti (+19,5%), la Turchia (+27,6%) e il Qatar (+18,8%), a conferma di una crescita costante negli ultimi cinque anni.

 

IL NODO USA: DOVE VA IL MERCATO STORICO?

Gli Stati Uniti, che nel 2024 hanno assorbito pelletteria italiana per oltre 1,2 miliardi di euro, sembrano resistere: +0,7% in valore nel primo trimestre. Ma le ombre si allungano. I nuovi dazi imposti dalla presidenza Trump alimentano incertezza. Il 69% degli esportatori italiani prevede impatti significativi, e il 47% sta già esplorando mercati alternativi.

Europa, Asia e Medio Oriente sono le destinazioni più gettonate, mentre il Mercosur resta – almeno per ora – fuori dai radar.

 

DOMANDA INTERNA: DEBOLE E INCERTA

Il mercato italiano non offre grandi consolazioni. Le vendite al dettaglio di pelletteria e calzature sono scese del 4,4% nel primo trimestre rispetto al 2024, e restano del 5,8% sotto i livelli pre-Covid del 2019.

L’unica nota positiva viene dal turismo: i visitatori stranieri hanno speso il 6,4% in più, secondo la Banca d’Italia. Ma non basta a compensare una domanda domestica stagnante.

 

PRODUZIONE E OCCUPAZIONE IN DIFFICOLTÀ

L’indice ISTAT sulla produzione industriale per la filiera della pelle ha registrato un -16,4% nei primi quattro mesi dell’anno. Un dato allarmante, solo in parte mitigato da un rallentamento della flessione ad aprile (-4,6%).

Anche la cassa integrazione torna protagonista: +66,1% rispetto al primo trimestre 2024, con quasi 13 milioni di ore autorizzate. La Toscana guida la classifica, con oltre 5 milioni di ore (+200%), seguita da Campania e Marche.

Il numero di imprese attive cala dell’1% (-46 unità), mentre gli addetti scendono a 48.184 (-530 rispetto a dicembre). Il 52% delle aziende ha visto calare il fatturato, e solo il 7% ha registrato aumenti superiori al 10%. Le prospettive per il secondo trimestre? Ancora negative: si prevede un ulteriore -6% del fatturato.

 

LE BORSE RESTANO REGINE, MA…

Le borse si confermano il prodotto più venduto (1,68 miliardi di euro, pari al 69,1% dell’export), ma perdono terreno (-10,6%).

In flessione anche valigie (-12,8%) e piccola pelletteria (-4,5%). In controtendenza le cinture: +5,9% in valore e +25,3% in quantità, pur restando lontane dai livelli pre-2019.

A livello di materiali, i prodotti in pelle reggono meglio (-4,6%) rispetto a quelli in succedanei (-16,8%), ma il calo è generalizzato.

 

LE MINACCE PERCEPITE DAL SETTORE

Un sondaggio tra gli Associati ad Assopellettieri conferma le preoccupazioni diffuse. Le principali minacce individuate sono:

·      la debolezza della domanda (77%);

·      il conflitto Russia-Ucraina (62%);

·      i nuovi dazi USA (42%);

·      le tensioni in Medio Oriente (27%);

·      la frenata delle griffe internazionali del lusso (25%).

A ciò si aggiungono l’aumento dei costi delle materie prime (23%), la recessione tedesca (23%) e la carenza di manodopera qualificata (20%).

 

CONCLUSIONI: IL SETTORE È IN TRINCEA

La pelletteria italiana sta attraversando una fase di resistenza più che di rilancio. I fondamentali restano solidi – la qualità del prodotto, la reputazione internazionale, la capacità di presidiare mercati – ma il contesto è tra i più difficili degli ultimi dieci anni.

Come nota il report, il saldo commerciale resta positivo (+1,52 miliardi di euro nel trimestre), ma in calo del 15%. È un segnale importante, ma non sufficiente.

Serve visione. Serve strategia. Serve – soprattutto – una domanda che torni a respirare.

Un nuovo direttore per Assopellettieri: Federica Bevilacqua

La nomina segue l’uscita di Danny D’Alessandro, che ha lasciato l’incarico per nuove opportunità professionali dopo un lungo percorso alla guida dell’associazione.

 

La doppia nomina 

Nel nuovo ruolo, Bevilacqua guida le strategie di crescita e consolidamento di Assopellettieri e di Aimpes Servizi. Il suo obiettivo è rafforzare il ruolo di entrambe le realtà come punto di riferimento per le imprese del settore, lavorando in sinergia con istituzioni, associazioni e stakeholder sia a livello nazionale sia internazionale.

 

Il percorso professionale di Federica Bevilacqua

Federica Bevilacqua porta con sé oltre 16 anni di esperienza in contesti internazionali e nel settore moda, con competenze specifiche anche nell’organizzazione di eventi fieristici. Prima della nomina, ha ricoperto il ruolo di vice direttore generale di Assopellettieri e responsabile marketing, comunicazione e progetti speciali. Ha contribuito allo sviluppo di MIPEL e alla creazione dell’evento ‘Gli Stati Generali della Pelletteria Italiana’, coordinando numerosi progetti per promuovere la pelletteria italiana nel mondo.

Nuova guida per ABI Tape Belgium

Mauro Castignani

Cambio al vertice in casa ABI Tape Belgium: Mauro Castignani è stato nominato nuovo Direttore Generale, subentrando a Mathias Goossens, che lascia l’azienda per intraprendere nuove sfide professionali.

Castignani porta con sé quasi trent’anni di esperienza all’interno del gruppo American Biltrite. Dopo una prima esperienza in Belgio, con la moglie Lara ha fondato ABItalia a Civitanova, nelle Marche, nel 1998, consolidando la presenza del gruppo nel settore dei rinforzi per calzature e articoli in pelle.

Nel suo nuovo ruolo, Castignani guiderà lo sviluppo delle vendite, la relazione con i clienti, la qualità, la sicurezza, le performance finanziarie e la crescita del team nella sede di Ronse, in Belgio, per l’intera regione EMEA.

Riporterà direttamente a Michel J. Merkx, Vicepresidente Corporate e Direttore Generale di ABI/Ideal Tape. Una nuova sfida, dunque, per un manager che conosce profondamente mercati, prodotti e persone del settore.

Soldini: 80 anni di passi sicuri. Urso: “Un esempio e un modello del Made in Italy”

Rossano Soldini

La storia della Soldini non è solo quella di un’impresa: è il racconto di una famiglia, di un territorio, di un’Italia che cammina con stile e determinazione da ottant’anni. Fondata nel 1945 nel cuore del Casentino da Gustavo Soldini, la piccola bottega artigiana si è trasformata, generazione dopo generazione, in una manifattura solida, rispettata e capace di portare la qualità delle sue calzature in tutto il mondo.

Il 7 luglio 2025, Capolona – il borgo toscano dove tutto ebbe inizio – si è trasformato in un grande teatro all’aperto per ospitare la celebrazione di questo traguardo. Oltre 500 invitati tra dipendenti (alcuni assunti nel 1945!), fornitori, collaboratori, rappresentanti delle istituzioni e big del sistema industriale italiano. Una vera “famiglia allargata”, come l’hanno definita i fratelli Rossano e Marco Soldini, oggi alla guida dell’azienda insieme ai figli.

L’evento è stato anche l’occasione per premiare settanta operai storici, ricordare le tappe fondamentali dell’azienda – incluso l’incendio che distrusse lo stabilimento di Anghiari nel 1994 – e accogliere con orgoglio la cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Capolona ai due fratelli imprenditori.

In primo piano Adolfo Urso,  Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Tra gli ospiti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha voluto essere presente per sottolineare il valore simbolico e strategico di aziende come Soldini. Non solo parole di circostanza, ma una visione concreta del futuro industriale italiano:

“Il piano nazionale moda che corrisponde alle esigenze del mercato globale vorrà favorire l’aggregazione e il consolidamento della filiera, tanto più in questa fase di passaggio generazionale così delicata utilizzando strumenti innovativi che consentiranno di aggregare aziende sia in senso verticale (mi riferisco soprattutto ai grandi brand che hanno interesse a rafforzare e consolidare i propri fornitori) che trasversale (alcune imprese della filiera potrebbero fare squadra per rafforzare la loro presenza sul mercato). Il tutto con l’aiuto e il sostegno delle risorse pubbliche e delle nostre agenzie, con l’obiettivo di vincere le sfide della globalizzazione, come già i nostri imprenditori e lavoratori hanno saputo fare in passato.”

“La Soldini cosa può rappresentare in questo mercato, visto che siamo a festeggiare i suoi 80 anni?” è stato chiesto al Ministro. La risposta è chiara: “È un esempio e un modello”.

Parole che si intrecciano con quelle dei tanti imprenditori presenti – da Montezemolo a Ferragamo, da Auricchio a Zegna – che hanno riconosciuto nella famiglia Soldini un raro esempio di imprenditoria seria, appassionata, capace di innovare e resistere senza piegarsi alla retorica del marketing.

“Vedo un’impresa italiana che fortunatamente non ha a che fare con la politica, ma vive di mercato con imprenditori seri che innovano, rischiano, esportano, hanno un meraviglioso rapporto con i collaboratori”, ha dichiarato Luca Cordero di Montezemolo.

Molti anche i colleghi del mondo calzature che hanno lasciato le loro fabbriche per partecipare ai festeggiamenti, da Baldinini a Nero Giardini a Primigi. O le istituzioni del settore, fra cui Valentino Fenni, Vicepresidente Assocalzaturifici e Presidente della sezione Calzature di Confindustria Fermo.

Lo spirito di squadra e il legame con il territorio restano i pilastri su cui Soldini ha costruito il suo successo. “Il nostro percorso ha attraversato successi e difficoltà, ma non abbiamo mai perso lo spirito di famiglia e la passione per il nostro lavoro”, ha detto Rossano Soldini. “Il futuro non sarà facile, ma faremo il massimo degli sforzi per affrontarlo”.

Il sindaco di Capolona, Mario Francesconi, ha riassunto il sentimento collettivo in una frase: “La Soldini non è solo un’azienda, è parte della nostra identità collettiva”.

Ecco perché oggi, più che mai, ogni scarpa Soldini non è soltanto un prodotto di qualità artigianale, ma un pezzo vivo di storia italiana. Una storia che ha saputo adattarsi, innovare e rimanere fedele a se stessa. Una storia che – dopo 80 anni – continua a camminare con passo sicuro verso il futuro.

Valentino Fenni consegna  un riconoscimento da parte di Confindustria Fermo a Rossano Soldini