In vista dell’entrata in vigore del Regolamento UE contro la deforestazione, prevista per il 2026 anche per il settore delle pelli bovine, il Gruppo UNIC – Concerie Italiane sta sviluppando una piattaforma digitale dedicata alla gestione della due diligence.
“L’iniziativa – spiegano dall’associazione italiana dei conciatori – ha l’obiettivo di fornire una soluzione informatica completa per adempiere agli obblighi previsti dall’EUDR specificamente applicati alla filiera pelli”. Realizzata in collaborazione con una società informatica specializzata, la soluzione consentirà alle aziende di:
– tracciare geograficamente gli stabilimenti coinvolti nella produzione;
– gestire e valutare la documentazione richiesta;
– generare report automatizzati e certificazioni digitali;
– integrare dati satellitari per analisi del rischio (su deforestazione/degrado attorno ai punti geolocalizzati);
– connettersi tramite API (application programming interface) al sistema informativo ufficiale europeo per l’invio e la ricezione automatica delle due diligence.
Il progetto nasce dalla sinergia con la filiera del legno e dall’esperienza consolidata nella gestione di questi flussi digitali. Tra le funzioni previste, oltre a quelle già menzionate, anche “la valutazione del rischio integrando dati satellitari a media risoluzione, elaborati attraverso metodologie validate, per verificare lo stato di deforestazione/degrado forestale attorno ai punti geolocalizzati”.
Sebbene la pelle bovina non sia un driver di deforestazione – come dimostrato anche dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – UNIC si prepara dunque a fornire alle imprese uno strumento concreto ed efficiente per affrontare i nuovi obblighi normativi.
Promuovere la fiducia nell’industria tessile e della pelle rimane la missione di OEKO-TEX®. Poiché la fiducia si basa su standard costantemente elevati, l’Associazione OEKO-TEX® ha rilasciato i criteri di analisi, i valori limite e le linee guida aggiornati per le sue certificazioni, basati sulle ultime ricerche scientifiche e sugli sviluppi legali. I cambiamenti principali includono una maggiore certificazione del cotone biologico attraverso l’OEKO-TEX® ORGANIC COTTON, con l’inclusione nell’OEKO-TEX® MADE IN GREEN, limiti più severi per il BPA nell’ambito dell’OEKO-TEX® STANDARD 100 e rigorosi requisiti di trasparenza per le catene di fornitura della pelle nell’ambito dell’OEKO-TEX® LEATHER STANDARD. L’OEKO-TEX® ECO PASSPORT ampliato includerà le sostanze chimiche di base e la verifica della biodegradabilità.
STANDARD 100: novità per cotone biologico e BPA
Al fine di mantenere i più alti standard di sicurezza e conformità e per migliorare la sorveglianza del cotone biologico certificato, un settore in cui le frodi sono molto diffuse, la certificazione OEKO-TEX® STANDARD 100 non includerà alcuna indicazione di cotone “privo di OGM” o “biologico” negli scopi del certificato. La certificazione del cotone come “biologico” è ora ottenibile attraverso l’OEKO-TEX® ORGANIC COTTON.
Inoltre, OEKO-TEX® ha ridotto il valore limite del bisfenolo A (BPA) da 100 a 10mg/kg. La sostanza chimica, se entra nel corpo anche in piccole quantità può modificare il sistema ormonale, è stata spesso riscontrata nei test sui tessuti indossati direttamente sulla pelle.
LEATHER STANDARD: in vista del Regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR)
Nell’ambito del Green Deal europeo e della Strategia europea per la biodiversità 2030, la Commissione europea ha adottato un nuovo regolamento nel maggio 2024. Una delle sfide più significative poste dal Regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR) è l’obbligo di trasparenza della catena di approvvigionamento della pelle. Le aziende devono tracciare le origini dei loro prodotti in pelle per garantire che non contribuiscano alla deforestazione. L’EUDR sarebbe dovuto entrare in vigore alla fine del 2024, ma è stato posticipato di un anno nel novembre 2024. Tuttavia, per le pelli e i materiali in pelle provenienti da bovini e vitelli, per ottenere la certificazione OEKO-TEX® LEATHER STANDARD è necessaria la prova dell’origine (ad es. bolle di consegna dal macello).
MADE IN GREEN: Aggiunta dell’opzione di certificazione ORGANIC COTTON
Il marchio OEKO-TEX® MADE IN GREEN riconosce l’OEKO-TEX® ORGANIC COTTON come certificato di prodotto in aggiunta allo STANDARD 100 e allo STANDARD LEATHER. Questo permette alle aziende che hanno i loro prodotti in cotone certificati di combinare i punti di forza di entrambi gli standard OEKO-TEX®: la tracciabilità della catena di approvvigionamento e la verifica dall’azienda agricola al prodotto con una produzione responsabile e sicura.
STeP: una cooperazione rafforzata con ZDHC per incrementare la sostenibilità nel settore tessile e della pelle
La collaborazione tra ZDHC e OEKO-TEX® ha l’obiettivo di consentire alle industrie tessili, dell’abbigliamento, delle calzature e della pelle di migliorare l’impatto ambientale ottimizzando le linee guida e le soluzioni attraverso sforzi congiunti. I titolari di certificati OEKO-TEX® STeP possono ora partecipare al programma ZDHC Supplier to Zero. Le aziende possono caricare il loro certificato STeP e il loro rapporto sulla piattaforma dei fornitori ZDHC per ottenere il riconoscimento nell’ambito del programma Supplier to Zero.
ECO PASSPORT: ampliamento del campo di applicazione ed evidenziazione della biodegradabilità
A partire dal 2025, OEKO-TEX® ECO PASSPORT amplia il campo di applicazione della certificazione al di là dei prodotti chimici specializzati per le applicazioni tessili e della pelle, includendo i prodotti chimici di base e di manutenzione. Questo ampliamento mira a eliminare prima le sostanze nocive, a migliorare la sicurezza dei lavoratori e a dare priorità alla protezione dell’ambiente. Inoltre, le sostanze chimiche di seconda vita saranno soggette a test più frequenti per garantire la qualità. I clienti ECO PASSPORT potranno inoltre evidenziare la biodegradabilità dei loro prodotti chimici sui loro certificati.
Dalla pionieristica trasformazione della plastica riciclata alle membrane non-PFAS e ai processi produttivi a basso impatto, Polartec dimostra che sostenibilità e alte prestazioni possono coesistere, come dimostra anche il recente ampliamento della famiglia Power Shield™ – che include Polartec® Power Shield™ Pro e Polartec® Power Shield™ RPM –. Realizzato con nylon Biolon™*, Polartec® Power Shield™ Pro introduce un’innovativa membrana non-PFAS che stabilisce dei nuovi standard in termini di sostenibilità nei tessuti tecnici. Biolon™, un nylon di origine vegetale non OGM, costituisce circa il 45-48% del contenuto di nylon della nuova membrana Power Shield™ Pro, riducendo l’impronta di carbonio del 50% rispetto al tradizionale Nylon 6,6. Dal punto di vista prestazionale, inoltre, offre una protezione impermeabile traspirante 20K/20K (20.000 mm resistenza all’acqua – ISO 811 / 20.000 g/m²/24h traspirabilità – JIS L1099, B1). Anche Polartec® Power Shield™ RPM rappresenta un ulteriore passo verso la riduzione dell’impatto ambientale. Questo tessuto in poliestere riciclato al 100% e riciclabile è dotato di un trattamento non-PFAS altamente resistente per respingere l’umidità.
Disponibile nelle configurazioni a 3 strati e 2 strati, offre un livello di traspirabilità pari a 30.000 g/m²/24h. Progettato per runner, ciclisti, atleti competitivi e golfisti, Power Shield™ RPM aiuta a risolvere uno dei problemi più critici per gli sportivi outdoor: la sudorazione, riducendo questo rischio fino al 50% rispetto ad altre membrane Polartec.
Coordinato da APICCAPS e dal Centro Tecnologico Calzaturiero del Portogallo e sostenuto dal PRR (Piano di Recupero e Resilienza), il progetto di Bioshoes4all “Innovazione e responsabilizzazione del settore calzaturiero per una bioeconomia sostenibile” pone il riciclo tra le principali priorità al fine di sviluppare un’economia sostenibile per il settore calzaturiero e ridurre l’impronta ambientale.
Se, infatti, la produzione globale di materie plastiche è aumentata notevolmente negli ultimi anni, raggiungendo circa 430 milioni di tonnellate nel 2024, solo il 9% di questa produzione viene riciclato.
Il consumo e la produzione di plastica richiedono l’uso di grandi quantità di combustibili fossili, con effetti negativi sull’ambiente. A peggiorare le cose, il declino dell’attività economica ha portato a un forte calo del prezzo globale del petrolio, rendendo la produzione di plastica da materiali fossili vergini significativamente più economica rispetto all’uso di plastica riciclata. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, se la produzione e l’uso della plastica continueranno a crescere come previsto, l’industria della plastica sarà responsabile del consumo del 20% del petrolio mondiale entro il 2050, un aumento significativo rispetto all’attuale 7%.
La quantità sempre crescente di plastica, il suo impatto sulla biodiversità e il suo contributo al cambiamento climatico, nonché la sua integrazione in un’economia circolare, sono tutti temi all’ordine del giorno dell’industria calzaturiera e della pelletteria.
RICICLO PER UNA CIRCOLARITÀ AL 100%
Il materiale riciclabile è un materiale che viene raccolto, rilavorato e utilizzato nella produzione di materiali riciclati. Le materie plastiche possono essere riciclate più volte attraverso l’estrusione (processo di ritrattamento) e l’iniezione (formatura meccanica), i materiali metallici possono essere fusi e ritrattati per produrre nuovi materiali e le fibre possono essere estruse per produrre nuovi filati.
Nel settore calzaturiero, ad esempio, gli scarti della produzione di suole in poliuretano termoplastico (TPU) e gomma termoplastica (TR) possono essere raccolti, frantumati e riformulati (con l’aggiunta di additivi, se necessario, per garantire le proprietà richieste dalla funzione) per essere iniettati in nuovi componenti per calzature. Questi materiali possono essere riciclati più volte mantenendo le loro proprietà funzionali.
I rifiuti post-consumo, materiali o prodotti scartati dai consumatori alla fine del loro ciclo di vita, possono essere raccolti, selezionati e ritrattati per creare nuovi materiali riciclati per la produzione di prodotti. Per il riciclo di questi materiali sono disponibili diverse metodologie, come lo sviluppo di processi di riciclaggio dedicati per singoli tipi di materiali, la produzione di materiali compositi o il riciclo di materiali termoplastici, tra gli altri. Un’altra metodologia, ancora agli inizi ma con un certo potenziale, è il riciclo delle calzature post-consumo che, dopo la raccolta, la cernita e la separazione dei materiali, possono essere macinate e il materiale risultante viene utilizzato per sviluppare nuovi materiali/componenti per calzature o altre applicazioni come pavimentazioni o costruzioni. Il processo di riciclaggio è facilitato da prodotti con una minore diversità di materiali e dall’utilizzo di materiali dello stesso tipo e di composizione simile.
L’uso di materiali riciclati nella produzione di calzature è una delle strategie con il maggiore impatto sulla riduzione dell’impronta ambientale dei prodotti, sia riducendo l’estrazione e il consumo di materie prime, sia riducendo la quantità di rifiuti inviati alle discariche o all’incenerimento.
Bioshoes4All sta ricercando e sviluppando diversi approcci per il riciclo e la valorizzazione dei rifiuti delle calzature (post-produzione e post-consumo). Questi includono, tra gli altri, il riciclo di materiali termoplastici e termoindurenti per le suole delle scarpe; la produzione di materiali compositi a base tessile per calzature e pelletteria; lo sviluppo di materiali compositi per solette e suole; e lo sviluppo di materiali non tessuti e materiali da costruzione che incorporano gli scarti delle calzature. Il progetto sta anche studiando l’implementazione di un modello di raccolta per le calzature iniettate post-consumo, in vista del loro ritrattamento e della produzione di nuovi prodotti calzaturieri.
Entro la fine dell’anno sarà completata una nuova generazione di prodotti.
In occasione del FuoriSalone di Milano lo scorso aprile, l’azienda brianzola ha presentato le enormi potenzialità del suo innovativo flock rigenerato RE-Flock, nell’ambito della mostra organizzata da Materially e dedicata alla ricerca e allo sviluppo di materiali innovativi e sostenibili. Si tratta di una soluzione circolare che permette di recuperare e riattivare flock esausto, garantendo la stessa qualità e performance del flock vergine. Il flock è, infatti, come una batteria: si scarica con l’uso. Ma può essere invece rigenerato e riutilizzato, riducendo sprechi e consumo di materie prime. «Il nostro processo consente due varianti: flock solo rigenerato, che mantiene il colore originale, e flock rigenerato ritinto, ottenuto da flock misto e ricolorato» – afferma Beatrice Casati, giovane amministratrice di Casati Flock & Fibers . Il flock – la “polvere di tessuto”, è un aggregato di miliardi di fibre tessili di pochi millimetri dai molteplici usi (è quel vellutino che ricopre molti appendiabiti o la custodia degli occhiali o il packaging dei profumi).
L’installazione al Fuori Salone ha previsto un pannello materico dove sono stati esposti 10 cerchi di materiali diversi – dal legno, al vetro, al feltro, alla plastica – a loro volta ricoperti da due tipi di flock, quello vergine e RE-Flock, così da esemplificare e dare la possibilità di toccare con mano, come non vi sia alcuna differenza visiva e tattile tra i due prodotti, se non in termini di risparmio di energia, acqua e lavorazione.
Utility Diadora, marchio leader nel settore delle calzature antinfortunistiche e dell’abbigliamento da lavoro, rinnova per il quarto anno consecutivo la partnership con il Primo Maggio, il più grande evento live gratuito d’Europa, quest’anno pronto a tornare nella storica location di Piazza San Giovanni a Roma.
Anche quest’anno il Primo Maggio è l’occasione, per Utility Diadora, di rafforzare questo impegno fondamentale: il brand fornirà calzature e abbigliamento allo staff che lavora dietro le quinte, permettendo loro di operare in sicurezza e garantire la perfetta riuscita della manifestazione. Dai montatori del palco agli addetti audio e luci, dai rigger ai macchinisti, tutti potranno contare sulla qualità e l’affidabilità dei prodotti Utility per affrontare al meglio le impegnative mansioni di backstage e onstage, caratterizzate da movimenti rapidi e continuativi che richiedono un appoggio sicuro e comfort prolungato.
Ogni outfit è studiato per ottimizzare lo svolgimento delle attività manuali e rispondere alle specifiche esigenze di chi lo indossa. Per gli uomini, infatti, oltre alle calzature Shark Stable Impact, il Primo Maggio sarà il momento ideale per testare in anteprima Vortex, le nuove nate in casa Utility Diadora. Queste scarpe antinfortunistiche racchiudono in sé il DNA sportivo del brand con il mondo del running che ispira il design e quello del tennis che fornisce l’innovazione tecnologica. Infatti, sono dotate del sistema Double Action, brevettato da Diadora, è volto a garantire flessibilità e un elevato assorbimento degli impatti grazie all’intersuola in EVA a doppia densità che, con un tallone più morbido e un bordo/avampiede più compatti, ottimizza il rapporto tra reattività e stabilità.
“ILM è sempre stata conosciuta come una delle principali fiere internazionali dove fare business e ordini. Ma questo, da solo, oggi non è più sufficiente. Siamo passati dall’essere una semplice fiera dove fare ordini, a una piattaforma di comunicazione e strategia. Offenbach è il luogo in cui si forma il futuro del settore”: queste le parole di Arnd Hinrich Kappe, direttore generale di Messe Offenbach, che delineano al meglio il nuovo corso della manifestazione. E l’ultima edizione di ILM ha posto l’accento proprio su questo nuovo ruolo dell’evento, piattaforma di ordini per borse, valigie, cartelle e accessori alla moda, ma anche occasione unica per l’interazione personale tra operatori internazionali, forte di un legame tra commercio e industria, innovazione e creatività. Circa 300 i marchi provenienti da 25 Paesi che hanno presentato le loro nuove collezioni per l’autunno/inverno 2025/26, tra cui molti espositori di lunga data, e new entry.
Come forum centrale di comunicazione, il FUTURE HUB ha fornito a espositori e visitatori approfondimenti pratici, tavole rotonde e conferenze sulle nuove tendenze e i temi chiave per indirizzare gli operatori nell’affrontare la nuova stagione degli acquisti.
Seguendo la nozione di concept store, sono stati inseriti e integrati stilisticamente nei padiglioni della fiera accessori di tendenza come gioielli, scooter e articoli lifestyle, al fine di offrire a retailer e rivenditori nuove idee per arricchire la loro gamma di prodotti e implementare la loro attività.
ILM si è comunque confermata un importante appuntamento di business, e in particolare le giornate di sabato e domenica sono state caratterizzate da un’intensa attività commerciale, soprattutto a livello internazionale. Oltre al classico commercio al dettaglio di pelletteria, sempre più rivenditori di calzature e tessuti e acquirenti di noti grandi magazzini e concept store hanno preso parte alla manifestazione alla ricerca di borse, valigie e accessori per ampliare il proprio assortimento.
L’ appuntamento alla prossima edizione, la n. 162, si terrà dal 30 agosto al 1 settembre 2025, come di consueto a Offenbach, in Germania.
Manca poco più di una settimana al World Leather Day 2025, la Giornata mondiale della pelle fissata per il prossimo sabato 26 aprile. Lanciata per la prima volta nel 2022, l’iniziativa è promossa dall’organizzazione internazionale non-profit Leather Naturally per celebrare la pelle promuovendone una conoscenza più approfondita. Quest’anno la campagna di comunicazione legata all’evento è intitolata “Oltre la superficie” e si focalizza su tre caratteristiche chiave della pelle: trasparenza, sostenibilità e longevità. Tutti sono invitati a fare la propria parte diffondendo il messaggio attraverso i propri sociali media utilizzando immagini e testi che si possono scaricare QUI.
Assoricamatori rappresenta un settore di straordinaria rilevanza culturale ed economica, composto da piccole e medie imprese altamente qualificate che custodiscono e innovano una delle tradizioni più illustri e uniche della cultura italiana.
L’arte del ricamo nei suoi valori fondamentali: cultura, eccellenza, perfezione, creatività, passione, innovazione e futuro, tradotti da mani esperte che, giorno dopo giorno, nobilitano prodotti di qualità, nei campi della moda, design, automotive, in vere e proprie opere d’arte.
“La nostra missione è promuovere e diffondere in Italia e nel mondo il valore culturale e qualitativo del ricamo italiano, attraverso la promozione di un settore manifatturiero così ricco di elementi culturali – dichiara il Vicepresidente di Assoricamatori Elio Orlando -. In Italia abbiamo una lunghissima tradizione artigianale in ambito di ricamo e decorazione, ma questo non ci rende nostalgici: i ricamifici italiani sono anche sinonimo di innovazione, sperimentazione, tecnologia e imprenditoria illuminata”.
Assoricamatori si pone l’obiettivo di promuovere e sviluppare le professioni del ricamo presso le nuove generazioni, anche collaborando con i principali istituti di formazione. L’associazione vigila inoltre sulle nuove sfide del mercato globale, impegnandosi a trasmettere alle aziende associate un supporto efficace per superarle e trasformarle in opportunità grazie a connessioni dirette con partner e professionisti specializzati.
“Il mondo del ricamo non è solo un valore culturale, bensì un comparto produttivo di rilievo per il made in Italy, un vero e proprio fiore all’occhiello – continua il presidente Stefano Pucci -. Per questo crediamo serva una realtà associativa ufficiale, che riunisca tutti i ricamifici italiani che condividono la stessa visione di qualità, tradizione e innovazione, tradotta in un Codice Etico. Solo attraverso un obiettivo comune possiamo valorizzare adeguatamente questo patrimonio inestimabile di aziende manifatturiere, che si traduce in posti di lavoro e conoscenze specializzate”.
Il lancio è un’occasione per ampliare la base associativa, invitando tutti i ricamifici d’eccellenza italiani ad unirsi all’Associazione. Scegliere un ricamificio tra quelli di Assoricamatori significa infatti garantire ai propri prodotti un valore aggiunto unico, fatto di eccellenza, creatività e tradizione.
Il 9 aprile scorso COTANCE ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal Segretariato Tecnico (TS) per la definizione delle Regole di Categoria dell’Impronta Ambientale di Abbigliamento e Calzature (PEFCR). Una decisione, quella della federazione della concia europea, motivata dal fatto che le regole in via di definizione per calcolare la carbon footprint dei prodotti non tengono conto dei parametri di durata dei materiali naturali e finiscono per favorire le alternative sintetiche.
Nonostante mesi di impegno con il TS – presentando argomenti basati sui fatti, proponendo soluzioni e formando una coalizione globale di stakeholder dei materiali naturali – non è stata consentita alcuna revisione dei valori di durata predefiniti adottati nella PEFCR per l’abbigliamento e le calzature. Questi parametri – spiega COTANCE – hanno un impatto sproporzionato sui prodotti slow-fashion realizzati con materiali naturali, come pelle, lana e cotone, e scoraggiano i marchi a sceglierli a favore di alternative meno sostenibili.
Gustavo Gonzalez-Quijano
Il Consiglio di amministrazione di COTANCE ha pertanto deciso di disimpegnare l’industria europea della pelle dalla PEFCR di abbigliamento e calzature.
“Abbiamo aderito a questo processo in buona fede per costruire un quadro ambientale equo e basato sulla scienza per la moda – dichiara Gustavo Gonzalez-Quijano, Segretario generale di COTANCE -. Invece, abbiamo assistito a un sistema che punisce i materiali naturali e durevoli come la pelle, esattamente il tipo di prodotti che l’economia circolare dovrebbe incoraggiare. Non possiamo sostenere una metodologia che promuove la moda veloce a scapito della qualità duratura. Detto questo, rimaniamo impegnati nel dialogo e speriamo di convincere la Commissione Europea a rivedere questo aspetto nella prossima revisione del PEFCR”.
Accedi per leggere questo contenuto
Devi effettuare l'accesso per leggere questo contenuto gratuito