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Luci  ma soprattutto ombre per il conciario e accessori globale

News brevi

Novembre 2025

Luci  ma soprattutto ombre per il conciario e accessori globale

Il Servizio Economico di Lineapelle fotografa una situazione di generale difficoltà per il settore conciario globale, così come per quello degli accessori moda. A seguire, un estratto.

Trend settore conciario

La prima parte del 2025 si chiude con la conferma di un leggero rialzo complessivo (+1%) nei volumi di macellazione dei bovini adulti nelle aree monitorate (UE, Americhe, Oceania). Sempre negative, invece, la variazione specifica dell’area europea (-3%), con rare eccezioni a livello di singoli Paesi (segno positivo solo in Irlanda e Polonia). Fuori dall’Europa si assiste ad una contrazione negli USA in contrazione negli USA e in Nuova Zelanda, mentre Brasile e Australia registrano un andamento positivo (stabile l’Argentina).

Semestre invece decisamente negativo per gli abbattimenti di vitelli (-10% sul corrispettivo 2024) a livello globale. L’Europa mostra un decremento complessivo in linea con la variazione generale e dati negativi in tutti i principali Paesi produttori. Gli  USA appaiono in caduta libera e  solo i Paesi oceanici registrano andamenti positive.

Il panorama complessivo delle macellazioni ovine risulta in calo del 5% nel primo semestre 2025, con qualche recupero tendenziale nell’Unione Europea, ma il dato generale si conferma in calo (-5%) e tutti i principali Paesi produttori mostrano ribassi (a doppia cifra in Francia). Unico  segno positivo in Regno Unito e USA,  negativo in Australia e Nuova Zelanda.

Anche se si assiste ad andamenti ancora differenziati nei risultati conciari dei principali Paesi produttori nel primo semestre dell’anno, in generale continua a prevalere un segno negativo e l’incertezza non sembra frenare. Si conferma un trend medio lievemente meno in sofferenza per le pelli piccole (bovine ed ovicaprine) rispetto alle medio-grandi bovine. Nonostante il panorama complessivo del semestre rimanga variegato, le ovicaprine registrano rialzi trimestrali interessanti in Italia, Francia ed India.


Settore accessori e componenti

Nel primo semestre del 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024, appare piuttosto cupo l’andamento semestrale di accessori e component: il crollo di italiani e tedeschi sprofonda la media UE (-5%), con tutti i maggiori produttori UE in ribasso al di fuori dei romeni. Soffrono tutti i comparti del settore, senza eccezioni.

Nel secondo semestre 2025 persistono le difficoltà del settore, con la media europea in calo del 6% nel paragone col corrispettivo 2024. Si segnalano perdite diffuse e generalizzate in tutti i comparti del settore, senza eccezioni di rilievo.

Settore tessuti e sintetici

Nel primo semestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024 troviamo una realtà fatta di luci e ombre. Pesa negativamente il rallentamento dei maggiori produttori europei, nonostante la resilienza di italiani e portoghesi. Il trend dei comparti riflette la performance generale, dove i cali di tessuti di fibre sintetiche si accompagnano ad un risultato stagnante del sintetico.    Bene, invece, il rigenerato di fibre di cuoio, che appare  in rialzo.

Per quanto riguarda il secondo semestre, si manifesta opacità per il settore nonostante la riduzione delle perdite di Germania e Spagna che, dopo i risultati deludenti del primo trimestre 2025, si confermano in calo anche nel secondo quarto dell’anno. Disomogeneo il quadro per comparti: buono l’andamento del rigenerato, discreta performance del sintetico, male i tessuti di fibre sintetiche e artificiali.

Settore calzature

Il paragone semestrale mostra risultati contrastati per il calzaturiero europeo (-3%). Arrancano francesi e italiani, mentre gli spagnoli limitano i danni. Difficoltà per la Turchia. Stabili i risultati di Cina e Messico. Ritrovata dinamicità per i brasiliani. Rialzi per India e Vietnam.

Si colora di rosso il risultato del settore calzaturiero UE nel secondo trimestre dell’anno, con ribassi che si fanno più marcati e diffusi. Oltre i confini Europei, soffrono anche Turchia e Cina. Piatto l’andamento di brasiliani e messicani.   Rialzi per Vietnam e India.

Settore pelletteria

Nel primo semestre 2025 rispetto al 2024, Il cumulato parziale conferma i segnali dei trimestri precedenti, con tutti i maggiori produttori di pelletteria UE in profondo rosso e addirittura ribassi a due cifre per gli italiani. Segnali positive, invece, per la pelletteria turca, che appare in espansione, e quella indiana. Incertezza per Cina e Pakistan, quest’ultimo in stabilità negative.

Non trova pace la pelletteria UE, che chiude il secondo quarto dell’anno in calo del 6% sullo stesso periodo del 2024 e con pesanti ribassi diffusi in tutti i principali Paesi europei. Debole anche il quadro extra-UE, con le sole eccezioni di Turchia (+7%) e India (stabile).

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