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Antideforestazione: COTANCE chiede un meccanismo di “stop-the-clock”

News brevi

Ottobre 2025

Antideforestazione: COTANCE chiede un meccanismo di “stop-the-clock”

La federazione europea della concia si unisce ad altri 19 settori per chiedere di fermare l’attuazione dell’EUDR per garantire una rivalutazione della sua fattibilità

Bruxelles, 27 ottobre 2025 – COTANCE si unisce a 19 settori europei nel chiedere alla Commissione Europea di:

– Introdurre un meccanismo di “stop-the-clock” che consenta una valutazione adeguata dell’impatto e dell’attuazione dell’EUDR.

– Effettuare la valutazione d’impatto prevista dalla legge ai sensi dell’articolo 34.

Dopo aver inizialmente annunciato un rinvio nel settembre 2025, la Commissione europea propone ora di rendere pienamente applicabile il nuovo EUDR entro soli due mesi, un’inversione di rotta che rischia di minare la fiducia nel processo normativo dell’UE.

Le preoccupazioni delle parti interessate riguardano i tempi proposti, che creano una notevole incertezza per gli operatori europei: dalle grandi industrie a valle, che non saranno in grado di riadattare nuovamente i propri sistemi informatici, ai piccoli e micro operatori, che dovranno affrontare un onere amministrativo ancora maggiore per gestire autonomamente il carico di dati relativo al numero di numeri di riferimento delle dichiarazioni di due diligence (DDS) che si accumulano lungo la catena del valore.

L’emendamento della Commissione non soddisfa inoltre un requisito giuridico fondamentale: la valutazione d’impatto relativa all’ambito di applicazione ai sensi dell’articolo 34. Tale valutazione d’impatto aveva lo scopo di verificare se l’elenco dei prodotti di cui all’allegato 1 dovesse essere modificato o ampliato. Prevista inizialmente per giugno 2025, è stata ora completamente cancellata e sostituita dalla “revisione generale” nel 2030, cinque anni dopo l’attuazione. Questa cattiva amministrazione priva settori come quello della pelle del loro diritto legale a un processo decisionale basato su dati concreti – poiché finora l’impatto della pelle non era mai stato valutato – e mina i principi dell’UE di una migliore regolamentazione.

COTANCE ribadisce che l’inclusione di pelli e cuoio nell’ambito di applicazione dell’EUDR è stata effettuata senza un’adeguata valutazione d’impatto. Prove scientifiche autorevoli, tra cui una ricerca dell’Università di Scienze Applicate Sant’Anna di Pisa, hanno confermato che il cuoio non è una causa della deforestazione. Il cuoio è un sottoprodotto dei settori della carne e dei latticini e nessun bovino viene allevato per la sua pelle. La produzione di cuoio contribuisce alla circolarità valorizzando risorse che altrimenti diventerebbero rifiuti.

“L’industria europea del cuoio sostiene pienamente la lotta contro la deforestazione – dichiara Gustavo Gonzalez-Quijano, segretario generale di COTANCE -. Ma la sostenibilità non può essere raggiunta attraverso regolamenti che ignorano la realtà sul campo. Chiediamo alla Commissione di fare un passo indietro, ascoltare le prove e garantire che l’attuazione dell’EUDR si basi su fatti, non su supposizioni. È giunto il momento di fermare l’orologio e correggere questo regolamento”.

COTANCE ribadisce il proprio impegno a favore della sostenibilità, della trasparenza e delle catene di approvvigionamento responsabili. Tuttavia, un regolamento che non sia basato su prove concrete, non sia attuabile e non sia equo non giova né all’ambiente né all’economia europea.

 

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