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Il Governo italiano punta sulla formazione tecnico-professionale

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Settembre 2025

Il Governo italiano punta sulla formazione tecnico-professionale

Durante la sua visita alla centesima edizione di MICAM il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ribadito l'importanza di rafforzare il legame tra scuola e impresa per creare una filiera del lavoro che mantenga alta l'eccellenza del made in Italy.

Giuseppe Valditara

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha visitato oggi il Micam di Milano, salone internazionale della calzatura giunto alla sua 100ᵃ edizione, per ribadire l’urgenza di investire nella formazione dei giovani e valorizzare i percorsi tecnico-professionali. Di fronte alle creazioni di 870 brand – di cui 401 italiani – il ministro ha sottolineato l’importanza di coniugare bellezza, creatività e tradizione artigianale come pilastri del made in Italy, richiamando la legacy di icone come Giorgio Armani.

Valditara ha annunciato l’avvio di una campagna di orientamento rivolta a studenti e famiglie, per promuovere i vantaggi dei percorsi tecnico-professionali e degli ITS, definiti una concreta via d’accesso al mondo del lavoro. Il ministro ha evidenziato che sul fronte degli ITS è già stato investito un miliardo e mezzo di euro, e che si registra una significativa crescita di adesioni; ha inoltre ribadito che il sistema formativo italiano, grazie al modello “4+2”, è considerato innovativo a livello internazionale.

Il modello “4+2” — quattro anni di diploma tecnico o professionale, seguiti da due negli ITS Academy — è ora diventato strutturale grazie al recente decreto scuola, che lo ha reso obbligatorio e ne ha formalizzato l’orientamento alla Formazione scuola e lavoro, nuovo termine che sostituisce il precedente acronimo PCTO. Secondo Valditara, questo approccio rafforza il legame tra scuola, impresa e innovazione, tanto che diversi Paesi stanno già valutando di importarlo nei loro sistemi educativi.

In sintesi, dal Micam di Milano, il ministro ha rilanciato l’integrazione tra istruzione e impresa, l’innovazione, il sostegno ai percorsi professionalizzanti e la proiezione internazionale del modello formativo italiano, confermandosi convinto che la formazione dei giovani sia il vero motore che può sostenere e rinnovare il made in Italy.

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