
Calzaturiero italiano: “da settore vulnerabile a settore strategico”
Lo scenario emerso dallo studio di KPMG e Assocalzaturifici delinea la roadmap per trasformare il comparto con il “Piano Italia 2030”.
Continua a leggere...Settembre 2025
Secondo il World Footwear Yearbook 2025, pubblicato da APICCAPS, la produzione calzaturiera globale ha registrato una ripresa del 6,9% e anche l’export è migliorato in volume, ma non in valore.
Nel 2024 la produzione calzaturiera globale ha registrato una ripresa, aumentando del 6,9% e recuperando gli 1,5 miliardi di paia persi nel 2023. Questa ripresa è stata trainata da un aumento dei consumi nei mercati chiave, tra cui Stati Uniti (+168 milioni di paia), Cina (+469 milioni di paia) e Unione Europea (+121 milioni di paia). Anche le esportazioni di calzature sono migliorate in volume, aumentando del 4,6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il valore totale delle esportazioni è rimasto pressoché invariato, con una crescita dello 0,1%. Queste sono alcune delle conclusioni principali dei dati pubblicati nel World Footwear Yearbook 2025, pubblicato dall’APICCAPS, l’Associazione portoghese delle calzature.
L’industria calzaturiera rimane fortemente concentrata in Asia, dove vengono prodotte quasi 9 paia di scarpe su 10, pari all’88% della produzione globale. La Cina continua a essere il più grande produttore mondiale di calzature, con 13 miliardi di paia prodotte nel 2024 e poco più del 54% della quota di mercato globale. L’India ha ulteriormente aumentato la sua quota, rappresentando ora il 12,5% della produzione globale. Il Vietnam si colloca al terzo posto, con una quota del 6,5%.
CONTINUA LA CRESCITA DEL CONSUMO DI CALZATURE IN ASIA
Nel 2024, il consumo di calzature in Asia ha rappresentato più della metà del totale globale (55,5%), riflettendo un aumento rispetto all’anno precedente. Il Nord America e l’Europa seguono con quote rispettivamente del 13,6% e del 13,5%. Il consumo pro capite di calzature varia in modo significativo da una regione all’altra: da appena 1,4 paia in Africa a 4,8 paia in Nord America. La Cina rimane il principale consumatore mondiale di calzature, avendo rafforzato la sua quota al 18,6% del consumo globale. L’India segue con il 13,3%, mentre gli Stati Uniti mantengono la terza posizione con una quota stabile del 9,8%. L’Unione Europea, considerata come un’unica regione, si colloca al quarto posto, con 2 069 milioni di paia consumate nel 2024.
AUMENTO DELLE ESPORTAZIONI GLOBALI DI CALZATURE NEL 2024; LA CINA CONTINUA A PERDERE QUOTE DI MERCATO
Nel 2024, le esportazioni globali di calzature sono aumentate del 4,6% in volume rispetto all’anno precedente, segnalando una costante ripresa del commercio internazionale. L’Asia è rimasta l’attore dominante, rappresentando l’85,1% delle esportazioni totali, leggermente al di sopra della quota dell’84,5% registrata un decennio prima. Tra il 2015 e il 2024, le esportazioni globali di calzature sono cresciute modestamente in volume, con un aumento dell’1,2%, ma sono aumentate del 31,4% in valore, passando da 129,2 miliardi di dollari a quasi 170 miliardi di dollari. I paesi asiatici hanno consolidato il loro dominio nel commercio globale di calzature, con una quota collettiva che è passata dall’84,6% nel 2023 all’85,1% nel 2024. Al contrario, la quota dell’Europa è leggermente diminuita, attestandosi al 12,6%.La Cina rimane il principale esportatore, con il 62,2% delle esportazioni totali, anche se la sua quota continua a diminuire (dal 63,8% nel 2023). Il Vietnam si colloca al secondo posto con il 10,7%, seguito dall’Indonesia con il 4,1%. Insieme, questi tre paesi rappresentano oltre i tre quarti delle esportazioni mondiali di calzature.
DOPO UN DECENNIO DI CRESCITA COSTANTE, IL PREZZO MEDIO DI ESPORTAZIONE DELLE CALZATURE È SCESO A 11,47 DOLLARI
Negli ultimi dieci anni, il prezzo medio di esportazione delle calzature è aumentato in modo significativo, passando da 8,83 dollari al paio nel 2015 a un picco di 11,98 dollari nel 2023, con un aumento del 36%. Questa tendenza al rialzo ha rispecchiato l’aumento dei costi di produzione, il passaggio a prodotti di valore più elevato e le pressioni inflazionistiche lungo le catene di approvvigionamento globali. Tuttavia, nel 2024, questa tendenza ha registrato la sua prima inversione significativa, con il prezzo medio sceso a 11,47 dollari. Questo calo potrebbe indicare un adeguamento del mix di prodotti o delle strategie di prezzo dopo due anni di forte crescita del valore.
Lo scenario emerso dallo studio di KPMG e Assocalzaturifici delinea la roadmap per trasformare il comparto con il “Piano Italia 2030”.
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