Il produttore portoghese, nell'ambito del Programma FAIST, sta trasformando materiali di rifiuto – EVA, residui di conceria e nitrile – in componenti funzionali ad alte prestazioni, ridefinendo gli standard dell'economia circolare nel settore.
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Dicembre 2025
Trasformare lo scarto in qualcosa da indossare di nuovo. È quello che sta accadendo nei laboratori di Vapesol, specialista portoghese nella produzione di suole che ha deciso di prendere sul serio la parola ‘circolarità’.
Nell’ambito del Programma FAIST e in collaborazione con il Centro Tecnológico do Calçado (CTCP), l’azienda sta sviluppando tre linee di innovazione che hanno un denominatore comune: recuperare scarti industriali considerati problematici e trasformarli in suole performanti.
EVA DA EVA. Il primo progetto affronta un paradosso tecnico: l’etilene vinil acetato è un polimero reticolato tradizionalmente difficilissimo da riciclare, eppure la sua produzione genera montagne di scarti. Vapesol sta mettendo a punto tecniche specifiche di macinazione e rielaborazione per reintegrare questi residui in nuove suole, mantenendo inalterate le proprietà di comfort e prestazione.
CUOIO NELLE SUOLE. L’innovazione più dirompente riguarda lo sviluppo di suole in TPU ed EVA che incorporano scarti di conceria – sì, proprio quel cuoio che altrimenti finirebbe in discarica. L’alto tasso di inclusione raggiunto supera gli standard attuali del settore, aprendo scenari inediti per la filiera.
NITRILE RICICLATO. Terzo fronte: suole in gomma che integrano residui di nitrile derivanti da processi produttivi esterni, come i guanti monouso. Un materiale che nessuno aveva pensato di valorizzare nel calzaturiero.
Vapesol non sta semplicemente riciclando: sta reingegnerizzando il concetto stesso di suola, dimostrando che sostenibilità e performance possono convivere.
Tra le novità anche una nuova stampante 3D a resina che consente di realizzare prototipi di suole flessibili e ‘indossabili’: un nuovo modo di pensare le calzature anche in fase di prototipia.
E, ancora, un nuovo macchinario (il secondo, per ora, presente in Europa) che consente lo stampaggio di suole bi-colore in EVA per prodotti dalle performance, in particolare la leggerezza, sempre all’avanguardia, ma con un’attenzione ulteriore allo stile e al design.
Una tecnologia che combina 3D printing, termoformatura e iniezione sta rivoluzionando la produzione calzaturiera, offrendo flessibilità, sostenibilità e costi ridotti grazie a un approccio innovativo.
L'azienda coordina l'Agenda FAIST, un programma che sta trasformando il settore calzaturiero lusitano attraverso automazione intelligente, materiali sostenibili e digitalizzazione integrata.
Bolflex sviluppa un materiale riciclato in fogli che combina scarti industriali per offrire un'alternativa sostenibile alla pelle animale, mantenendo performance e qualità estetiche.