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L’intelligenza artificiale come nuova frontiera del settore calzaturiero: il Congresso UITIC 2025 disegna il futuro della manifattura mondiale

Dalla Shanghai Art and Design Academy ai robot intelligenti, dalle strategie di disassemblaggio alle nuove vite della pelle: il 22° Congresso UITIC ha mostrato come AI, sostenibilità e competitività stiano ridefinendo l’intero ecosistema calzaturiero globale. Due giorni di visite, conferenze e visioni per capire dove sta andando il settore.

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Ottobre 2025

L’intelligenza artificiale come nuova frontiera del settore calzaturiero: il Congresso UITIC 2025 disegna il futuro della manifattura mondiale

“AI, sustainability and competitiveness: shaping the future of footwear.” È stato questo il filo rosso che ha guidato la ventiduesima edizione del Congresso UITIC (International Union of Shoe Industry Technicians), ospitata a Shanghai nel 2025. Una città simbolo della trasformazione industriale, scelta non a caso per affrontare i grandi temi che stanno rivoluzionando il mondo delle calzature: intelligenza artificiale, sostenibilità, materiali innovativi e nuovi modelli di produzione.

L’evento, tra i più prestigiosi a livello mondiale per la tecnologia  calzaturiera, ha raccolto 350 partecipanti registrati provenienti da 17 Paesi, coinvolgendo aziende, università e centri di ricerca. Un’agenda intensa e articolata: due giornate di visite industriali a realtà come Shanghai Shima Technology Group, Zhejiang Huafon New Materials, Do-Win e Saina Co., seguite da due giorni di conferenze e workshop.

A scandire il ritmo del congresso, due keynote speech — uno a cura di Footwearology, l’altro di Li Ning —, 16 presentazioni tecniche, un panel con sei relatori internazionali, e ben 24 interventi nell’Innovation Showcase. Ma più dei numeri, a colpire è stata la profondità dei temi trattati: una vera immersione nel presente e futuro dell’industria calzaturiera.


L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME SISTEMA NERVOSO DEL SETTORE

La parola “AI” ha dominato ogni discussione. Nelle sessioni dedicate a smart manufacturing e AI empowered manufacturing, si è parlato di piattaforme di produzione intelligente, sistemi di controllo qualità basati sulla voce e sull’apprendimento automatico, e di robotizzazione evoluta che non sostituisce ma potenzia il lavoro umano.

Un concetto chiave emerso: l’intelligenza artificiale come sistema nervoso dell’impresa, capace di coordinare flussi, decisioni e processi. Ma — come ha ricordato uno dei relatori — “serve sempre l’uomo nel loop”. Le regole d’oro, sintetizzate come “guardrail, targa e patente di guida”, sono chiare: l’AI deve essere guidata, regolata e compresa per produrre valore reale.

 

MATERIALI, DURABILITÀ E UNA SECONDA VITA PER LA PELLE

Non meno centrale è stata la sessione su materiali e innovazioni di prodotto. L’attenzione si è concentrata su materiali sostenibili, riciclati e intelligenti, con una riflessione sulla durabilità come nuovo paradigma ecologico. Il tema del “second life for leather wastes” ha ispirato numerose aziende: trasformare gli scarti in risorse non è solo un imperativo ambientale, ma anche una leva competitiva.
Un dibattito particolarmente acceso ha riguardato la vera natura della “eco-leather”, troppo spesso usata come etichetta di marketing. Il congresso ha ribadito l’urgenza di definire criteri tecnici chiari, capaci di distinguere materiali realmente sostenibili da soluzioni solo apparenti.


 

SOSTENIBILITÀ E COMPETITIVITÀ: IL NUOVO BINOMIO INDUSTRIALE

Le discussioni sul tema “Technology innovation for sustainability” hanno mostrato come l’innovazione green non sia più un’opzione, ma una condizione per la sopravvivenza competitiva. Aziende e ricercatori hanno condiviso progetti su tracciabilità delle calzature, strategie di disassemblaggio e recupero dei componenti, nonché modelli di produzione circolare applicabili su larga scala.

La sostenibilità, è stato ribadito, non è un tema di comunicazione, ma di ingegneria ed è un modello di business. E l’AI, ancora una volta, è lo strumento che permette di renderla misurabile e scalabile.

 

STORIE DI TRASFORMAZIONE: QUANDO L’INNOVAZIONE DIVENTA QUOTIDIANA

La sessione dedicata alle “successful industrial stories” ha mostrato casi concreti di trasformazione digitale nel footwear: dall’uso della skill intelligence, fino alle applicazioni di AI per il design sostenibile.

Le aziende più avanzate stanno già operando in un “innovation ecosystem”, dove competenze accademiche, ricerca e industria si contaminano continuamente. È un nuovo modello di filiera, più aperto, collaborativo e orientato alla sperimentazione.

 

IL POTERE DELL’AI

Il congresso si è chiuso con un panel di confronto sul potere dell’AI, in cui ricercatori, fornitori di materiali e tecnologie, e innovatori di settore hanno offerto prospettive complementari. Tutti concordi su un punto: l’intelligenza artificiale sta già trasformando prodotti, processi e modelli di business, e il settore calzaturiero — spesso percepito come tradizionalista — sta diventando un banco di prova ideale per la transizione industriale globale.

 

Sergio Dulio, Presidente UITIC

LA NUOVA ERA UITIC

Durante l’assemblea generale, UITIC ha inoltre annunciato una nuova fase della propria storia: approvato un nuovo statuto per adeguarsi ai tempi, confermati i membri del Comitato Esecutivo e accolto Paul Guillaume come nuovo rappresentante. Dal 2026 verranno reintrodotte le quote associative e sarà lanciato un nuovo sito web con più servizi, oltre alla nascita della UITIC Journal of Footwear Technology, dedicato alla ricerca e all’innovazione tecnica.
La prossima edizione del congresso è fissata per il 2027, in una località ancora da definire, ma con un messaggio già chiaro: l’industria calzaturiera mondiale è entrata nell’era dell’intelligenza aumentata.


Il Congresso UITIC 2025 non è stato solo un evento tecnico, ma una dichiarazione di visione: l’AI non sostituisce l’uomo, ma ne amplifica la creatività e l’efficienza; la sostenibilità non è un vincolo, ma una sfida competitiva; l’innovazione non è una promessa, ma un percorso già in atto.

Per Sergio Dulio, Presidente UITIC, il mondo sta cambiando radicalmente e l’industria calzaturiera sta affrontando delle sfide, “ma queste sfide possono essere risolte attraverso una stretta collaborazione. Lo sviluppo dell’industria calzaturiera deve essere lungimirante e sempre aperto alle nuove tecnologie. Il mondo sta entrando nell’era dell’intelligenza artificiale, che non solo cambierà la tecnologia calzaturiera, ma cambierà anche tutti gli aspetti della vita. Pertanto, è necessario avere un atteggiamento aperto e valutare correttamente l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle fabbriche.”

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